Pubblicato il 29/05/2012 16:58:42
Viviamo sparpagliati figli del vento ci adattiamo disadattati con le nostre dita lunghi e sottili fili per vincolarci a un attimo di sole come gramigne.
- Qualcosa sulla gramigna -
Giardinieri e vivaisti considerano la gramigna una pianta infestante al punto da utilizzare ogni mezzo, anche inquinante, per bandirla dalle coltivazioni. In realtà i cultori della fitologia, o botanica che dir si voglia, sanno benissimo quanti vantaggi si possono trarre dall’abbondanza e dalla vitalità delle Graminacee. Ricordiamoci sempre, prima di parlare, che LA NATURA NON SI AVVALE DI LUOGHI COMUNI ma è un sistema pressoché perfetto dove ogni elemento ha un suo ruolo specifico e necessario. Il nome “gramigna”, dal greco “agropyron”, cioè “grano dei campi”, definisce la sua somiglianza con il frumento, pianta appartenente alla stessa famiglia. Fin dall’antichità gli speziali avevano riconosciuto due specie di gramigna con principi attivi simili e cani e gatti ne ricercano istintivamente le loro foglie a scopo terapeutico. Se mescolata al mangime dei cavalli, rende loro un pelo lucente. Il rizoma della gramigna serve per preparare delle farine da cui si ricavano pane, gelatina, zucchero, alcol e birra di poco costo. E’, inoltre, un buon depurativo e un diuretico usato in fitoterapia. Non solo, ma è un buon elemento curativo per la cellulite e per i problemi legati alla menopausa. Aggiungo un’osservazione personale. In tempi in cui si parla di "crisi alimentare" e "fame nel mondo", bisognerebbe tenere cara anche la gramigna. Potrebbe essere una fonte di alimentazione importante e alternativa.
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