“Allah di Misericordia! – esclamò– Ma chi è?… Che cos’è? Scherzavo prima, quando parlavo di robot.”
“Lui deve essere un prodotto delle antiche, straordinarie conoscenze di quelle grandi menti. – spiegò il professore - Noi pensiamo sia stato “creato” per proteggere il sepolcro della principessa Nefer e pensiamo che egliabbia scambiato Isabella per la principessa Nefer, vista la loro straordinaria rassomiglianza.”
“Perché è qui, adesso, e nonaccanto al sarcofago della principessa?” replicò la dottoressa Fatma.
“Forse, – interloquì Alì - Osor crede che Isabella sia in pericolo.”
“Qualcuno ti minaccia, piccola?”domandò alla sorella il professore.
“No. – rispose Isabella – Credo, però, di sapere perché Osor sia qui. Ho letto il “Libro dei Morti”della principessa Nefer, che Hammad ha tradotto per me e mi sono soffermata soprattutto su una formula.”
”Quale formula?” chiesero incoro.
“Quella per animare le statue ushabtiu. L’ho recitata a lungo cercando di dare alla voce la giusta intonazione.”
“Ma certo! Come il “Giusto di voce” – interloquì Hammad. che faceva il suo ingresso proprio in qual momento e che, come gli altri non seppe nascondere l’emozione di quell’incontro – Ho sentito quello che stavate dicendo e sono d’accordo conIsabella. Sì! Il chery-webb, il “Giusto di voce” doveva recitare la formula in tono corretto se voleva dare efficacia alle parole.”
“Proprio così! – convenne ilprofessore – Per svegliare lo spirito delle ushabtiu, però, non bastavano le formule: occorreva recitarle conl’intonazione giusta della voce.”
“Come il muezzin dall’alto del minareto.. eh.eh.eh..” Alì provò a smorzare l’eccitazione collettiva.
“Già! – fece Isabella – Senza la giusta intonazione di voce, la “forza vitale” sarebbe rimasta nell’inchiostrosteso sul papiro o nella forma data al legno o alla pietra… Non è così, Alex?”
“E’ quello che i testi asseriscono.”
“Cosa si fa, dunque?” sollecitò Fatma.
“Questa non è la prima volta che il miracolo si ripete. – confessò Alessandro – Già lo scorso anno è avvenuto, benché attraverso altre sollecitazioni. Quando scoprimmo la tomba, per chissà quale arcana combinazione, la statua del Guardiano prese vita e si pose al fianco di Isabella, credendola il Ka della principessa.”
“Volete dire…” fece la donna.
“Sì! Fu allora che scomparve dal Museo, - la interruppe Alessandro - per poi ricomparire alla fine dell’estate, quando Isabella tornò a scuola e tutti credettero a dei ladri pentiti.”
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