Pubblicato il 20/02/2009 17:04:27
Cilento e crisi economica “S’E’ ASTRIGNUTO LU’ BBRORO”
La crisi economica, oramai a livello mondiale, non ha evitato l’Italia, la Campania, la provincia di Salerno, il Cilento, Agropoli. Grandi e piccini sono stati colpiti con una recrudescenza che nemmeno il mago Zurlì potrebbe prevedere nei prossimi anni. Qualcuno dice che la supereremo, qualcun altro che dovremo affrontare grossi sacrifici, qualcun altro, ancora, pessimista al massimo, afferma che ci aspettano tempi duri. Nella prima metà del secolo scorso, quando la buona massaia passava mattinate intere davanti al “fucone”, molto spesso dimenticava il paiolo sul fuoco. Scuocendo più del normale, il brodo ( di gallina o di qualche altro animale, naturalmente commestibile) si restringeva proprio perché evaporava. Tre litri di brodo, insomma, potevano anche diventare un litro solo. Il brodo si restringeva, ma era senza dubbio migliore. Certo che il paragone è un poco strampalato. La crisi economica è una cosa ed il restringimento del brodo è un’altra. In questa vertenza lo scrivente è tranquillo. Sono anziano, devo mangiare di meno, non posso comperare l’auto nuova, sebbene la mia abbia più di quindici anni ed ha superato i centoquarantamila chilometri, non posso più girovagare per il mondo spendendo la mia pensione. Insomma non ho nessun motivo per spendere soldi. Ma la sopravvivenza – ringraziando il Signore – è assicurata. Un tozzo di pane non mi mancherà e la crisi certamente non potrà influire sulle mie amicizie senili. Di compagni di tressette, al Centro Sociale di Agropoli, fortunatamente ne tengo molti e penso che con la crisi aumenteranno addirittura. Ma la crisi economica, più genericamente definibile crisi materiale, è altrettanto importante come la crisi spirituale? Penso proprio di no!!! Se i valori materiali sono in ribasso e quelli morali sono in aumento, ritengo che si un fatto positivo per la società ed in particolare per i giovani d’oggi. Ma qui sta il problema. Molti giovani non sono propensi ad un giro di vite per ridurre i loro piaceri, che certamente non starò qui a classificare perché tutti oramai li conoscono. Attraverso gli stupidi sceneggiati televisivi, programmi immorali e contro ogni logica umana. I valori propugnati in queste insulse trasmissioni sono solo ed esclusivamente di contenuto materiale. L’immagine è solo fisica, e non certamente morale. La gente gode nel vedere la famosa attrice mezza ignuda, o il volgare attore dire stronzate anche in orario di ascolto per bambini. L’uomo di cultura non fa spettacolo. E quindi la crisi diventa doppia: materiale e spirituale. E poiché la seconda diventa sovente succube della prima, spesso le devianze, con la crisi economica, aumentano addirittura. E quali possono essere i rimedi, giunti a questo punto? Ripristinare gli antichi valori dei nostri nonni, che pur in ristrettezza economica sapevano trarre vantaggio per condurre una vita migliore. E questo è un auspicio, un esempio. Se il giovane contemporaneo non può indossare la camicia firmata, non è poi la fine del mondo. Si, è vero che il brodo si è ristretto. Diminuisce senza dubbio la quantità, ma la qualità aumenta. Mezzo litro di brodo ristretto può essere gustato meglio che un litro di brodo diluito o allungato.
Catello Nastro
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