Pubblicato il 12/01/2012 17:12:50
IL DONO DEGLI ORCHI
Abbiamo sempre obbedito e accettato. Ora prendiamo una morte ingombrante e la passiamo a te, cucciolo d'uomo, a deporre qualche passo più avanti il filo ininterrotto di molliche di un'altra genitura, e un'altra vita. Così per passi cauti e sottovento le nostre luci, futili e servili, potranno poco a poco abbandonarti e perderti nell'ombra di una sera che non conosce riposo, né aurora. Nella foresta ora è buio di luna, e il tuo richiamo cade nel silenzio: tuo sarà il tempo ed il male a venire.
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