Pubblicato il 30/12/2011 08:36:46
In libreria con l'opera di Proust non ti danno un telecomando, non puoi cambiare sulla partita di calcio o sul telequiz con in premio una volvo.
Viviamo più a lungo ma con minor esattezza e con frasi più bevi.
Viaggiamo più veloci, più spesso, più lontano e torniamo con foto invece di ricordi. Qui sono io con uno. Là, credo, è il mio ex. Qui sono tutti nudi, quindi di certo in spiaggia.
Sette volumi - pietà. Non si potrebbe riassumerli, abbreviarli o meglio ancora mostrarli in immagini? Una volta hanno trasmesso un serial, La bambola, ma per mia cognata è di un altro che inizia con la P.
E poi, tra parentesi, chi mai era costui. Scriveva, dicono, a letto per interi anni. Un foglio dopo l'altro, a velocità ridotta. Noi invece andiamo in quinta e - toccando ferro - stiamo bene.
(tratta da "Elogio dei sogni", Un secolo di poesia, a cura di Pietro Marchesani, Corriere della sera, RCS Quotidiani S.p.A., dicembre 2011)
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