Pubblicato il 24/12/2011 15:42:33
Mi appoggio come una scala e col viso raggiungo il secondo piano di un albero di ciliegie. Sono dentro la campana di colori, risuona di raggi di sole. Divoro le bacche rosso scuro più veloce di quattro gazze. All'improvviso, dopo questo inizio festoso e assolato, si scurisce: Un gelo improvviso, venuto da lontano, mi scova. L'istante scolora e rimane la ferita di una scure sul tronco.
(tratto da "New Collected Poems", traduzione di Robin Fulton, Bloodaxe Books, 2011, vedi sito http://amicidiletture.blogspot.com/)
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