MONTEVERDE NUOVO
una vita violenta
Ancora oggi
ne attendono il rogo,
ancora oggi
ne hanno bisogno;
tra i fiori e le mosche,
dentro la carne
che preannuncia il mercato.
“Pasolini frocio!”.
Scoppiando al suo sole.
Pasolini frocio!!”.
Nel cerchio sui manifesti.
(Poesia letta dall'autore il 2 aprile 2012 nella serata organizzata da LaRecherche.it: Pasolini e il teorema del sacro, relatore Emanuele Di Marco: guarda il video completo ; guarda la lettura di G.P.S.)
PIAZZA DELLE CINQUE SCOLE
per Stefano Gay Taché
“Ho fatto quel che ho udito”.
Dice l’uomo, nell’illusione
dopo la preghiera.
Ma di tutte le cose mortali
restiamo noi le meno amate
se anche oggi i colori ci scacciano
e gli uccelli sugli alberi non beccano
il cibo per loro riposto.
Perchè poi c’è la storia, e di tutti gli idoli
di cui ci siamo fatti immagini
la terra di cui non siamo stati coscienza
senza residenza nel ghetto.
NAVICELLE
Roma sotto la neve
Ma poi il volto d’ebete s’allarga,
si scopre prima di noi nel tempo
oltre la storia, ora che la sigaretta
nel ghigno lo acquista alla sua felicità domestica.
La deviazione, lo sento, è nel pensarci
con occhi che vedono solo il male;
dove del respiro il vapore si ferma
non ritrovando corpo a cui dare stanza
per quella Parola dalla cui memoria veniamo.
Eppure, non smettono di lanciarsi
in piccole volute d’anelli, i figli d’Asia
nelle piazze deserte; quietamente coincidono
per noi sconosciuti, lontani,
come risalendo da un solo sorriso
nella fissità di pupille indifese.
Sanno che vive di veglia la terra,
che proprio dopo, sempre ci aspetta
la carità chiamando dal presente.