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Pensieri sparsi... in fieri

di Teresa Nastri
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Pubblicato il 13/04/2014 08:03:21

 

 

L'Essere si svela alla curiosità (alla domanda) dell'Ente, il quale inizialmente non si sa come sua "apertura". Piccolo strappo nel sipario che nasconde il mistero è l'uomo, ogni singolo uomo non meno dell'intera collettività umana.

 

L'Essere si disvela quel tanto che possa far da lievito alla voglia di conoscenza dell'uomo, e così rovinargli per sempre la possibilità di -  semplicemente - essere, senza doversi sempre chiedere: "cosa?". E' il gioco di Sheherazade che sembra sempre alludere a una possibile fine (chiusa ) della narrazione, tale da lasciare finalmente il mondo in pace e in ordine. Perché cos'altro sarebbe questo disvelamento ininterrotto e infinito, se non il racconto interminabile del farsi o del perdersi, della distanza che separa l'Uomo da Dio?

 

 

Raccontarsi è mettersi ogni volta in gioco, ossia in dubbio. E' farsi e disfarsi come persona.

 

 

 

  Una ferita di luce //  attraversa //  la notte del non-essere //

 

   E nasce un pensiero //  nuovo - lo cogli //  e lo culli //  lo nutri //

 

  Ed è parte // inalienabile // di Te. // Sei tu stesso //  che nasci //

 

   Diverso ogni volta  // e medesimo.

 

 

 

 

Il Poeta è un fingitore - dice Pessoa e ripetono gli psicologi. A proposito del testo Transfert : è esperienza come vita che accade ed è esperienza estetica che la racconta.

 

Per chi abbia contratto il virus letterario il confine è imprecisabile - se la vita, ogni vita, può essere un racconto, il suo senso profondo è un valore aggiunto alla somma delle sue componenti narrative.

 

 

 

(continuare...) Inizio 1998.

 

 

 

La vita resta il più grande facitore  di storie, perché possiede la capacità e l’autorità implicita di piegare  e orientare le circostanze e i destini, senza doversi preventivamente informare sull’andamento dei mercati, i gusti del pubblico e le esigenze delle case editrici. E non ha bisogno di pagare la compiacenza dei media e degli opinionisti per assicurare successo e notorietà alle sue opere.

 

 

 

(Da “Cultura” - La Repubblica  di venerdì 6/4 - Circa il libro di Aforismi di Nicolás Gómez Dávila - trad. Franco Volpi)

 

 

 

“Vive la sua vita solo chi la osserva, la pensa e la dice. Gli altri, la vita li vive...”

 

 

 

 

 

(1998 ?)

 

 

 

 

 

 

 

(Da un vecchio quaderno che voglio buttare - senza data)

 


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