L'Essere si svela alla curiosità (alla domanda) dell'Ente, il quale inizialmente non si sa come sua "apertura". Piccolo strappo nel sipario che nasconde il mistero è l'uomo, ogni singolo uomo non meno dell'intera collettività umana.
L'Essere si disvela quel tanto che possa far da lievito alla voglia di conoscenza dell'uomo, e così rovinargli per sempre la possibilità di - semplicemente - essere, senza doversi sempre chiedere: "cosa?". E' il gioco di Sheherazade che sembra sempre alludere a una possibile fine (chiusa ) della narrazione, tale da lasciare finalmente il mondo in pace e in ordine. Perché cos'altro sarebbe questo disvelamento ininterrotto e infinito, se non il racconto interminabile del farsi o del perdersi, della distanza che separa l'Uomo da Dio?
Raccontarsi è mettersi ogni volta in gioco, ossia in dubbio. E' farsi e disfarsi come persona.
Una ferita di luce // attraversa // la notte del non-essere //
E nasce un pensiero // nuovo - lo cogli // e lo culli // lo nutri //
Ed è parte // inalienabile // di Te. // Sei tu stesso // che nasci //
Diverso ogni volta // e medesimo.
Il Poeta è un fingitore - dice Pessoa e ripetono gli psicologi. A proposito del testo Transfert : è esperienza come vita che accade ed è esperienza estetica che la racconta.
Per chi abbia contratto il virus letterario il confine è imprecisabile - se la vita, ogni vita, può essere un racconto, il suo senso profondo è un valore aggiunto alla somma delle sue componenti narrative.
(continuare...) Inizio 1998.
La vita resta il più grande facitore di storie, perché possiede la capacità e l’autorità implicita di piegare e orientare le circostanze e i destini, senza doversi preventivamente informare sull’andamento dei mercati, i gusti del pubblico e le esigenze delle case editrici. E non ha bisogno di pagare la compiacenza dei media e degli opinionisti per assicurare successo e notorietà alle sue opere.
(Da “Cultura” - La Repubblica di venerdì 6/4 - Circa il libro di Aforismi di Nicolás Gómez Dávila - trad. Franco Volpi)
“Vive la sua vita solo chi la osserva, la pensa e la dice. Gli altri, la vita li vive...”
(1998 ?)
(Da un vecchio quaderno che voglio buttare - senza data)
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Nastri, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.