Pubblicato il 16/11/2011 16:38:05
A Roland Barthes maestro di solfeggio
Ero andato a incontrarlo da studente per una tesi, e invece chiacchierammo solo degli spartiti che portavo con me. Suonava al piano Bach e la corrente di quel “ruscello” lo sospinse via fra mulinelli e anse. A che serve suonare? Un’obbedienza cieca, un’arte marziale: l’ascesi, e in fondo il suono che si leva uguale, il Sempre-uguale, nell’ostinata speranza, se non di un lenimento, di un mite risarcimento musicale. (tratto da "Opere inedite", blog di poesia a cura di Luigia Sorrentino, vedi sito http://poesia.blog.rainews24.it/2011/11/14/opere-inedite-valerio-magrelli/)
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