Ho sognato aurore lontane e luminosi tramonti
oceani dorati e fiumi sconosciuti
raccogliendo tremante viole profumate
presso un solitario castagno piangente.
Ho sognato campi di grano e papaveri
terra arata zolle bagnate
profumo di legno bruciato
gialle pietre impastate
con lacrime sangue e miseria
dietro le macerie sognai mondi infiniti.
Inseguendo farfalle sotto un sole cocente
galoppando alla fonte
attingevo acqua d'altri tempi
attraversavo spazi vietati guerriera vincente.
Ho sognato lunghe notti d'inverno
immobile su un lettuccio scricchiolante
nel silenzio popolato da folletti
giganti potenti e fate splendenti,
sonno carezzava infine visetto disfatto
qual principe celeste bacia in fronte sua regina.
E sognavo ancora passerotto dorato ferito
batteva le ali contro le sbarre della morte.
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