:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Attenzione, dal 19 al 29 luglio 2024 è prevista una prima parte di lavori di manutenzione sul sito LaRecherche.it pertanto non sarà possibile, in tale periodo, registrarsi o autenticarsi, non sarà possibile pubblicare, commentare o gestire i propri testi in nessuna forma ma sarà possibile solo la consultazione/lettura del sito ed eventualmente la eliminazione dell'utenza di chi ne farà richiesta. Una seconda parte è prevista dopo la metà di agosto, le date saranno comunicate. Ci scusiamo per l'eventuale disagio. Ovviamente se riusciremo ad accorciare i tempi lo comunicheremo.
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1024 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Jul 12 09:44:02 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte 1

di Stefano Saccinto
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 07/11/2011 00:39:19

Se mi fossi finalmente deciso a vivere come Bukowski, tutto sarebbe stato più semplice. Niente sbattimenti, vino, donne e porcherie varie. Ma non tutti hanno il coraggio di armarsi nella vita solo della semplicità e io ero io e questo era un gran problema.
Il 999 fu un anno astratto. Iniziava la fine millennio e sembrava la fine e l’inizio di tutto: il liceo si rigirava lentamente nel torpore dei suoi ultimi anni, la ragazza che amavo troppo assai era ormai persa per sempre, Una di quelle notti, il primo libro, che avevo iniziato a scrivere a sedici anni, era steso troppo a cazzo, ma srotolava la storia più bella di cui avessi mai sentito parlare. Avevo una moto timida che irrompeva lungo le strade col grigio muso a punta in cerca di percorsi sacri da divorare, ma che, dinanzi alle statali che portavano chissàddove, misticamente tracciate sotto un sole esotico, abbassava la cresta dei suoi cinquanta di cilindrata e tremava per l’inafferrabilità del futuro, un gruppo di amici che giurarono che non si sarebbero mai lasciati corrompere dall’avidità del mondo e un ideale di conoscenza che si smistava in una miriade di affluenti che smaterializzavano qualunque significato di cultura.
Se avessi deciso di vivere come Bukowski, non mi sarei mai dato pena. Avrei mangiato e dormito con calma. A volte non avrei mangiato affatto. Avrei guardato tutto con noia, senza impazzire alla ricerca di un significato. Non avrei mai preso una decisione, tranne quella, appunto, di vivere nella libertà estrema. Tutto quello che avevo scritto riusciva a malapena a riempire uno zaino, ma io mi sentivo come se avessi steso almeno quanto lui.
Il 999 lo ricordo come fosse un unico lungo pomeriggio di fine estate, imprigionato in un involucro di calore assurdo che aumentava fino all’inverosimile. Sembrava che avrebbe fatto tremendamente caldo per sempre. Che non se ne potesse uscire. E che io mi stessi arrendendo lentamente alle malie di Morfeo, progressivamente vinto da un sonno letargico attraverso il quale avrei potuto finalmente dichiarare: ‘Ne parliamo domani, quando sarò sveglio’. E, nel lento dormiveglia in cui mi immergevo, ansimavo: ‘Morfeo, che oscuro vai, non rivelarmi più al domani’.
Negli ultimi strascichi della veglia completai Una di quelle notti, nel 999, nell'anno del gran casino. Ormai assuefatto alle prime tempestose raffiche di sbadigli annichilenti, mi trascinai nella stesura del secondo libro, Schizzando nel vento, nel 999, nell’anno del gran casino. Sotto i rampicanti morti che non avevano ancora sconfitto l’inverno baciai ancora la ragazza che amavo troppo assai, nel 999, nell'anno del gran casino. E nell’anno del gran casino feci l’amore per la prima volta con lei e fu un gran casino.
Agonizzavo alla tastiera di un computer cercando di capire quello che andavo scrivendo mentre riempivo fogli elettronici a raffica con il loop del canto delle cicale ripetuto fino allo sconforto e gocce enormi di sudore che mi inzuppavano le sopracciglia. Io scrivevo a torso nudo e non dicevo niente. Ascoltavo. Pensavo: scrivere mi porterà da qualche parte. Ma dove? Non lo so.
C'era tutta una serie di ricordi, sfumati come fossero materia di sogni. Mi grattavo un chiappa e ascoltavo questi sogni. Erano un libro ma io non riuscivo a trovarne il nesso. Mi sembravano ricordi che venivano un po' a fatti loro, non avevano niente di unitario. Ma non potevo fare a meno di stenderli. Continuavo a schizzare le dannate pagine e schizzavo dentro di loro per scoprire dove stessi andando. Pensavo: scrivere mi porterà da qualche parte. Non andavo da nessuna parte. Ma forse ci andavo perché stavo scrivendo.

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Stefano Saccinto, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Stefano Saccinto, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Cose da bambini (Pubblicato il 18/04/2013 10:04:45 - visite: 1555) »

:: Roba ai bordi della città (Pubblicato il 25/03/2013 17:03:39 - visite: 1102) »

:: Volevo ricordare (Pubblicato il 09/06/2012 13:37:58 - visite: 1220) »

:: Echi, 1 (Pubblicato il 05/03/2012 19:54:26 - visite: 1220) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte30 (Pubblicato il 08/12/2011 01:39:35 - visite: 1277) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte28 (Pubblicato il 06/12/2011 11:10:23 - visite: 1050) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte27 (Pubblicato il 05/12/2011 10:21:20 - visite: 1257) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte26 (Pubblicato il 04/12/2011 11:00:19 - visite: 1313) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte25 (Pubblicato il 03/12/2011 11:17:06 - visite: 1050) »

:: Riflessioni di uno scrittore con le scarpe rotte24 (Pubblicato il 02/12/2011 09:08:27 - visite: 1187) »