Uomini o... Alieni ?
( Una pagina di diario, specchio parlante della coscienza )
Lunedì, 22/3/04 - Bollettini di guerra si susseguono a partire da Uno mattina: Kossovo, Israele, Palestina, Irak...
E Italia: marcia per la pace con aggressione, "veleni di stato" esportati in Somalia, fondi enormi per la "collaborazione" inghiottiti da pozzi che invece di acqua emettono contaminazione e radiazioni; Ilaria Alpi uccisa perché non potesse svelare, e inchiesta appena archiviata senza alcun indagato.
Stadio Olimpico a Roma paralizzato da ultras che mettono in scacco tutto il sistema di prevenzione contro le violenze, e gran parte della popolazione maschile che oggi piange sul derby interruptus...
Il "villaggio globale" si rivela sempre più un campo minato dalla demenza globale. Forse lo era anche prima che lo si definisse tale, ma non saperlo equivaleva ad affacciarsi sul proprio orticello per poter stabilire cosa fosse più utile seminare.
Le notizie che oggi ci aggrediscono in tempo reale scuotono identità consolidate sull'ignoranza della faccia oscura dell'umanità, e sulla fede in una possibilità salvifica. Lo schermo televisivo, da piccola interfaccia fra la singola coscienza e il resto dell'umanità, si trasforma inevitabilmente in uno specchio che riflette l'immagine di ciascuno di noi confusa e alterata dalle tenebre di una notte in cui "tutte le vacche sono nere". Costretti a identificarci con l'assurdo e l'irragionevole, che scopriamo irredimibile fondo dell'umano, non ci è più possibile sentirci diversi. Dopo aver esiliato gli dei, vediamo il nostro spazio vitale contrarsi sempre più, anziché dilatarsi, e il mondo ci si stringe addosso come una gabbia globale in cui sopravvivenza significa ferocia - esercitata e subita, secondo i momenti e l'angolazione presa dal contingente.
"Homo homini lupus" recitava Plauto, ma io credevo piuttosto a Terenzio: "Homo sum, humani nihil a me alienum puto" - riecheggiato dopo due millenni dal film Per chi suona la campana : "Quando un uomo muore, io muoio con lui... perché partecipo dell'umanità...".
Oggi non so più chi sono, né se potrò ancora credere alle antiche fedi. E domani ?
(pubb. su Cosmoggi sett/ott. 2004)
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