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di Fiammetta Lucattini (Biografia)

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Pubblicato il 27/08/2008 12:05:17

Chiusa nel balcone di ferro
che ti precipitava sulla vecchia piazza
alzavo gli occhi alla rossa bottiglia
di duro alcol denaturato.

Ferito era il ginocchio; andava medicato.
e, se bruciava troppo?
lagnarsi era peccato.

"E dai, soffiaci su!" mi diceva Maria
capelli neri e pelle
bianca di "così sia"

Ed io soffiavo, nonna
con tutte le mie forze,
di un'infanzia negata
sfruttavo le risorse.

La ferita bruciava? Le lacrime di più?
Mi aggrappavo al coraggio
e soffiavo all'ingiù.

Aprile, avido e scaltro,
apriva le sue braccia...
del dolore patito non c'era più la traccia.

E ora che il passato ti brucia cuore e faccia
inspira a pieno petto
e fa' un esperimento.

Se quei giorni passati
ti feriscono e più
non temere il dolore
"e dai, soffiaci su!"

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