credevamo di aver chiuso
la porta del passato
ma ogni alba ritorna inesorabile
e sempre uguale
anche oggi che più irreale appare
il silenzio nelle strade
tra i rami infreddoliti degli abeti
fa capolino il Sole
con voce sommessa dice:
“Ricordi, Principessa?
Volevamo costruire una casa tutta bella
alta come un castello.
È giunto il tempo di iniziare
ora che Altabarre ha incontrato nel Sogno
il Salvatore
Vedi?
è un rubino luminoso e rosso
il Tramonto
uno zaffiro prezioso e blu
la Notte
una perla iridata e bianca
la Poesia”
*
Altabarre – Il quarto dei Re Magi
Dopo una mezza giornata di cammino con i Magi, Altabarre, il fratello più giovane di Baldassarre, si accorse di aver lasciato a casa i suoi doni per il Salvatore. Tornò indietro a prenderli, ma quando si rimise in viaggio era giorno alto e la Stella Cometa non era più visibile. Aveva perso la sua guida celeste. Proseguì comunque. Durante il suo percorso per le montagne scoscese, incontrò un viandante ammalato e spese uno dei suoi tre doni e molto del suo tempo per aiutarlo. Giunse a Betlemme quando ormai Giuseppe con Maria e il Bambino erano fuggiti in Egitto. In città s’imbatté in una madre disperata col suo figlioletto in braccio che cercava di sfuggire a un soldato di Erode. Altabarre, allora, corruppe il soldato offrendogli in cambio della vita del piccolo il secondo dei suoi doni. Non smise mai di cercare il Salvatore. Arrivò in Palestina dopo un lungo e annoso peregrinare spendendo il suo terzo e ultimo dono. Qui vide finalmente il Maestro che profferiva alla folla parole buone e giuste. La stessa notte fece un sogno stupendo. Gesù gli parlava e gli mostrava le mani, nelle quali teneva i suoi preziosi doni: un rubino, uno zaffiro e una perla. (Breve sunto della fiaba di Martin Bazin – ed. San Paolo, 1996).