Di noi è tutto vero.
Letto nelle lingue di fuoco del bivacco
che vedi dalla tua macchina in corsa
e il giorno dopo il ricordo t'ha disturbato.
E' vero il vero come è vero il falso, lo
sbagliato, il re cencioso di gioielli, il bimbo
nudo e scalzo; che ti priviamo dei sogni
tranquilli, che abbiamo svaligiato la casa
a te e a loro, ed è vero l'oro che ti abbiamo
tolto solo dopo che pende dal nostro collo,
stringe i nostri polsi, ci luccica agli anulari.
Stiamo tra gli angeli ribelli e quelli ordinari,
prudenti come tutti i delinquenti,
e navighiamo senza rotta con le prue
taglienti dei nostri profili nobili
sulle sabbie mobili del vostro industrioso
divenire.
La nostra tribù non può morire,
perché non abbiamo il vostro cuore:
ha forse un cuore il vento, una passione,
un po’ d'amore il tempo inesistente,
la vita negligente?
Siamo l'unica prova nel vuoto
che incolmabile è il vuoto.
Non ti dice nulla che noi togliamo
come il tempo, la morte, Dio tolgono?
Pensa di cosa siano privati i gitani, prova
una volta a immaginare il mondo senza
noi … Tranquillità: quale? Noi siamo
nella voragine dove tu potresti
inopinatamente finire (no, non ringraziare),
siamo le ossa che fanno pieno
il sepolcro sempre pronto ad inghiottire
uno che s'è un po’ distratto.
Tu, nella balìa del tempo, puoi giurare
oggi quello che sarai domani? Tu ci osservi
da una casa che credi sicura, noi siamo il popolo
del terremoto che da sempre dura, di cui non vi accorgete.
Se noi siamo di passaggio, voi allora, diteci, di cosa siete?
Di noi è tutto vero. E' vero il vero come è vero
il falso, il re d'oro cencioso, il bambino scalzo …
(2000)
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