Pubblicato il 08/12/2011 10:34:15
Scadenza di medio termine della voluttà del vivere, confidenza di lingue sciacquate con il Don Perignon sotto un cielo che nevica se nevica un Natale stereotipo sociale d’amore. Prima del capodanno la coscienza di sé affronta il Natale, festa dei numerati bilanci dell’esserci sul Pianeta per l’umana avventura. Sua Maestà il Caso, è Babbo Natale, la Vita, nostra madre. Babbo Natale: domandami se sono felice! “E’ faticoso il vivere, ma mi piace“. I musulmani hanno il Ramadam per sapere cos’è lo spirito. Buon Natale fratelli, sorelle, Umani. Uffa è rosso, Natale uffa. Vorrei tagliare la gola ai ricchi, Silvio escluso, scrivere con il sangue buon Natale sulle loro intelligenze, spiegare la pertinenza dei miei accapo, uffi è rosa, liberare i carcerati e abitare un qualcos’altro, fra mille anni; e dire che c’era il Natale un simpatico luccicante sorridere comunque, sette miliardi di visi con guance da baciare perché era Natale e si faceva la fila per vivere ballare, sciare, brindare. Stella stellina che brilli lassù ravviva il tuo lume che nasce Gesù.
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