Pubblicato il 12/11/2009 19:44:08
Lo studio di un ateneo londinese rivela l'influsso del codice genetico sui gusti musicali. La natura conta più dell'educazione se si parla di pop, classica e hip-pop
VI SIETE MAI chiesti che musica fa vibrare il vostro Dna? La domanda appare insolita, ma non lo è: se siete curiosi di sapere perché preferite il pop al rock, l'heavy metal alla musica classica, il folk all'hip-pop, sappiate che è il segreto è nel vostro patrimonio genetico.
Lo studio. A rivelarlo è uno studio condotto da Nokia e dal King's College London Department of Twin Research, che ha sondato le abitudini di ascolto di quasi quattromila gemelli omo ed eterozigoti per scoprire quanto i fattori genetici si intreccino con quelli ambientali nel determinare i gusti musicali. Il risultato? Le influenze variano in base al genere, anche se, in generale, natura ed esperienze individuali giocano alla pari.
Pop, classica, rap e hip-pop. Di fronte all'ira dei vostri vicini di casa che non ne possono più di sopportare fino a notte fonda le note di Michael Jackson, Beethoven o Jay-Z, potrete sempre dare la colpa ai vostri geni. Infatti - secondo lo studio - nel determinare l'amore per la musica pop, classica e hip-pop la natura ha la meglio sulla volontà, incidendo per il 53%.
Jazz, blues e soul. I geni dettano i gusti discografici anche nel caso di jazz, blues e soul, ma in misura di poco inferiore alle esperienze personali. Sembra, infatti, che la passione per Louis Armstrong, Ray Charles o Steavy Wonder sia determinata dai geni per il 46%.
Rock, indie e heavy metal. L'educazione prende il sopravvento sulla natura negli appassionati di Pink Floyd, Radiohead o Iron Maiden. Per chi ama rock, indie ed heavy metal - secondo lo studio - i geni contano solo per il 40%. Il resto va imputato all'educazione familiare e alle esperienze personali.
Folk e country. Il fattore genetico lascia definitivamente il campo a quello ambientale per quanto riguarda l'amore per il folk e il country. Se nella vostra collezione discografica un posto d'onore spetta ad Hank Williams, Dolly Parton e Joni Mitchell, la responsabilità è solo per il 24% dei vostri cromosomi.
Esistono i geni musicali? "Studi precedenti hanno mostrato che la capacità di intonazione perfetta sembra essere in parte intrinseca e fino al 50% i nostri gusti musicali sono predeterminati. Sembra vi siano buone ragioni per sospettare l'esistenza di veri e propri geni della musica", spiega Adrian North, professore di psicologia alla Heriot Watt University. In ogni caso, l'influenza del Dna è superiore al 50% negli under 50, mentre diminuisce per chi ha superato il mezzo secolo d'età.
Niente influsso sulle abitudini d'ascolto. La natura sembra invece non giocare nessun ruolo sulle motivazioni che spingono ad accendere la radio ed abbandonarsi alle note del proprio artista preferito. Sulle abitudini di ascolto - si legge nella ricerca - incidono soprattutto lo stato d'animo del momento, il desiderio di farsi accompagnare durante la giornata da una colonna sonora o, semplicemente, la voglia di staccare un attimo da tutto il resto. Se siete in una giornata no, quindi, non stupitevi che anche l'artista che fa ballare il vostro dna vi risulti insopportabile.
(12 novembre 2009) Tutti gli articoli di Scienze
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