Pubblicato il 29/11/2011 08:52:02
Incombe il fortunale del vivere nel sibilo del vento sulla mia vela senza più rotta, spezzando furioso l’ultima sartia.
Tra il bianco bagliore delle onde Ruggisce il mare, rovinano i marosi nella notte di burrasca, inquietudine e frenesia.
Ed ecco dalla tenebra nel cielo di piombo si svela una luce. Gli occhi tuoi di polare stella m’accarezzano radiosi, mi soccorre la tua voce.
Ci sei Tu, soltanto Tu, ancora Tu, al sestante dell’anima mia.
Nell’abbraccio blu dell’orizzonte per sempre Tu alla deriva d’ogni umana certezza il nostro bacio dove il cielo sfiora il mare, nel palpito d’amore, allo zenit di poesia.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Marina Pacifici, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|