:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Poesia
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1288 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Nov 19 00:17:47 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

FITTASI

di Pietro Menditto
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutte le poesie dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 26/11/2011 09:03:45

Ancora una volta il solito oscuro

mestiere abusando della carta…

Può accadere che la verità ti prenda la mano

e in conclusione centri il cestino.

Un’altra cosa inutile.

Ma l’acqua spadaccina si difende come può

coi mulinelli e diverse profondità, gorghi effimeri

ma micidiali mentre il suo tempo inviolato la trascina

allo stile severo del mare.

                                        

                                          L’ampio scenario rigurgita

(anche qui gorghi) ed è mattina con tutto l’armamentario

barocco e lo shopping che con noi fanno tre ore divine

per chi sa fermarsi e chiedere l’ora del pianeta in ombra.

L’occhio clicca sull’es-temporaneo che durerà nell’angolo

in alto della camera da letto senza vista, allineato ma senza

segnatura di posizione con le altre immortali opere della mattina

giacché la notte non scrive ma è descritta alla luce del 18° Arcano

in quel caso romantico despota e più notabile degli altri ventuno,

frazioni federate di un più modesto giorno metafisico.

                                                                                  Fu in una come

questa che su una scialuppa blumarine da impiegati in mare aperto me

e mio padre rifletté il dorso pindarico di un delfino che ci sembrò antico

e me prese un desiderio di baciargli la pancia al di sopra dell’ombelico.

 

Chi ha fatto questo conosce il sale e il modo di nascondervi un mare.

 

                                                  La vita ordinata delle api…

ti verrebbe voglia di iniziare per confutare un pedissequo iniquo stato

della molteplicità con un livore inaudito che stigmatizzi definitivamente

la perversione che ha trasformato in una idea la legge selvatica, talvolta

(quando la neutralizzi con punte avvelenate di aggettivi squalificativi)

perfino tollerabile.

                                                  Ma la luce pallida che torna…

come avesti a scrivere negli anni che vedesti danzare il sole intorno

a Nostra Signora dei Lordi cancella tutto, usa come è a calcinare dopo

aver dipinto, dopo averti spinto a prendere qualcosa che sinteticamente

ti dilati ancora di più le pupille.

                                                  “…la luce pallida che torna…

ha domicilio (di nuovo ma, come si è dimostrato, anche in precedenza)

dove le porte erano aperte e prima con ombre credute lettere aveva scritto

per te, per la fiducia in una creduta memorabile mattina: FITTASI.

 

Chi ha fatto questo conosce la sabbia e il modo di farne un deserto.

 

                                                                                                         (2001)



« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Pietro Menditto, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Pietro Menditto, nella sezione Poesia, ha pubblicato anche:

:: Elenco delle somiglianze (Pubblicato il 11/07/2014 09:54:13 - visite: 1704) »

:: Un ricordo della fine (Pubblicato il 20/06/2014 08:09:15 - visite: 1585) »

:: Fino a quando? (Pubblicato il 15/04/2014 09:01:41 - visite: 1363) »

:: Ed io non so se questo stupore (Pubblicato il 04/04/2014 09:10:43 - visite: 1469) »

:: Epochè (Pubblicato il 29/01/2014 08:28:26 - visite: 1465) »

:: Due colombi (Pubblicato il 18/07/2013 10:30:57 - visite: 1594) »

:: Sbando nella legge estatica (Pubblicato il 27/06/2013 10:25:13 - visite: 1284) »

:: Ma allora cos’è (Pubblicato il 25/06/2013 08:00:19 - visite: 1545) »

:: Assenza di ispirazione (Pubblicato il 11/06/2013 12:05:27 - visite: 1837) »

:: La spazzola (Pubblicato il 26/04/2013 18:39:35 - visite: 1683) »