Pubblicato il 01/11/2011 12:10:59
Nati da uno stesso utero Lì dentro eravamo io e te. Ricordi? Nostra madre, Rachele, ci partorì. Prima nascesti tu e poi io. Nacqui attaccato al tuo calcagno Esaù, Perché non volevo che nostro padre ti benedicesse per primo. Allora aspettai pazientemente. Continuai ad aspettare. Poi ecco l’occasione. Un giorno tornavi stanco dal lavoro, tutto sudato, volevi riposare, bere e mangiare; affamato dalla fatica mi vendesti la primogenitura per un piatto di lenticchie. Ora ti chiedo e tu rispondimi: che sapore avevano?.
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