Pubblicato il 27/10/2011 23:05:15
A questo punto nero come la pece, soffio via la polvere dalla memoria, asciutta dalle parole che assorbono i pensieri, piantati in una terra incolta, dissodata negli anni e preparata per il giorno che traccerà la linea di partenza, e ricominciare di nuovo tutto daccapo. Imparare a respirare nel liquido materno, costretto a controllare i movimenti, sino all’istante in cui scivolando nell’imbuto m’affaccio alla vita. Una luce intensa stordisce e fluisce, nel mio corpo nuovo l’aria si fa strada. Fiume di lava sgorga con lo stesso impeto, urla nel dichiararsi al mondo. Un oceano dalle infinite dorsali, in cui fluiscono miliardi di esseri incrociandosi per caso. Costretti ad armarsi per le guerre che l’aspettano, imparando ad accogliere tanto la vita quanto la morte, nel silenzio dell’onda che siede davanti alle grida che ho dentro.
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