1
Mia figlia Ippolita
è morta suicida.
Non per tornare
se n’è andata
né per guardarci
da molto lontano
né per scoprire
cose segrete
né per vedere
il cielo da vicino.
È morta soltanto
per mettersi al riparo
dalla vita.
2
Chiudete le finestre,
aprite le porte
e che la gente
entri in silenzio
e nella penombra
ti guardi e capisca
che sei davvero morta.
È morta Ippolita,
ippos litos,
cavallo di pietra,
ippos lyo,
colei che lascia liberi
i cavalli
e scalpita selvaggia
come il cavallo
libero e selvaggio,
abbandonandosi alla mano
che la carezzava,
amando chi ardimentoso
la cavalcava,
onorando lo schiavo
che si chinava
per rendere salda
la sua ferratura.
Ma anima mia, perché,
perché hai pensato
che non fosse la tua sorte?
Perché alla fine hai scelto la morte?
P.S. Le parole in greco antico sono scritte in alfabeto italiano per comodità di lettura
3
Ascolto chi mi dice
che è in un altro mondo,
ascolto chi mi dice
che è più vicina a Dio,
ascolto ci mi dice
che gli angeli la cullano,
ascolto chi mi dice
che il cielo le sorride
che le nuvole nere
le stanno lontane,
che le stelle lì intorno
si prendono per mano,
modellano un cerchio,
mettono lei nel centro
e fanno il girotondo.
Ascolto chi mi dice
che Gesù bambino
gioca con lei
la sera a nascondino
e i Cherubini
l’addormentano
col loro dolce canto.
E sarà tutto vero.
Ma io so soltanto
che mia figlia è morta
e io sto annegando
in un mare di pianto.
4
Un giorno qualcuno ha deciso
di prenderti con sé
e tu hai lasciato fare.
Tu eri consenziente:
Eri colpevole di complicità,
di correità nel delitto,
di consenso nel misfatto.
Non ti sei voltata indietro
a salutare con la mano
chi restava sulla terra,
chi ti amava e non sapeva.
Non hai detto a nessuno
“me ne vado”,
e io, tua madre,
sono qui disperata
sperando solo
che questo mio tormento
altro non sia
che il ricordo esagerato
d’una delle tue fughe di ragazza.
E appena la luce mi sveglierà
ti troverò vicina al mio letto
dicendomi amorosa:
“Ti ho fregata.
Anche stanotte sono scappata”.
5
Non è giusto pentirsi
d’essere stata allegra
di non aver mai supposto
che poteva morire.
Perché supporlo?
Lei era una suicida
e nessun suicida
ha mai mostrato
l’intento perverso
di togliersi la vita.
Il suicidio è dentro di noi
vigliacco e ben nascosto.
È nascosto dentro di noi
come un vizio congenito,
una tara segreta,
una manomissione sconcia.
Perciò la sorpresa
è stata grande per tutti.
Anche per me,
madre attenta, apprensiva
e a volte sospettosa.
Ma tutto io m’aspettavo.
Tutto.
Fuorché la morte.
6
Ritornerai, lo so.
E mi racconterai
dove sei stata
e quale mondo hai visto
durante quella
che forse è stata
una semplice scappata.
Ma se ciò accadrà,
se non potrai tornare,
stai tranquilla, amore mio,
sarò io a correre da te
perché è destino
che sia la mamma
a cercare il suo bambino.