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L’amore non ci dividerà di nuovo

di Nadia Mozflower
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Pubblicato il 26/06/2011 12:00:57

A Ian Curtis (Cantante dei Joy Division)
che scrisse “Love will tear us apart”

Il giradischi aveva finito di suonare l’ultimo pezzo della tua vita e si era incantato dove gli idioti sognano.
Era stato solo un brutto sogno e la luce immensa di una nuova giornata ti aveva svegliato. Sentivi che la città si svegliava insieme a te e ti sorprendeva tutto, come se ti risvegliavi dopo secoli di sonno.
Nel frigo c’era tanto cibo e la fame ti chiedeva in ginocchio di mangiar tutto.
Non erano ancora le 7 e non sapevi in quale posto dovevi recarti…Forse a scuola? Oppure in un posto di lavoro? Ti sentivi come uno che ha perso la memoria, che non ricorda nulla del suo passato e percepisce la sua esistenza in base il presente che gli sta attorno, e si chiede infinitamente chi è nel buio dei suoi ricordi.
Appena ti eri imbattuto nello specchio del bagno, avevi sentito una voce dentro di te che diceva di non guardarti e invece tu fissavi quel volto, lo trovavi diverso da come lo avevi immaginato. Forse una doccia fredda avrebbe chiarito che ci facevi in quel corpo.
Quando ti eri rivestito con degli indumenti sconosciuti, i tuoi occhi si posarono rapidamente su una macchina da scrivere e pensavi che avresti trovato lì una risposta. L’unico foglio che c’era doveva essere ancora battuto. Era bianco e pensavi “come me”.
Allora ti venne in mente di scrivere qualcosa. Magari così avresti ritrovato il tuo passato, ma pensavi pure che forse era meglio di NO.
Il tuo cuore t’implorava di non pensare più a quello che eri e chi avevi amato.
Tanta gente farebbe di tutto per rimuovere certi dolori che segnano l’anima, perchè neanche il tempo che passa riesce a cancellarli.
Poi una forte curiosità di chi potevi essere, ti portava a voler sapere di te.
La casa in cui ti trovavi era semi spoglia. Era occupata da pochi mobili. E tu con fare frenetico setacciavi in ogni angolo un pezzo del puzzle della tua vita, e non trovavi che il niente.
Ti chiedevi, mentre fissavi un telefono che comparve per caso: “Cosa devo cercare? E chi? Nemmeno ricordo nessun numero di telefono!” Durante le tue mille domande, suonò il campanello. Eri agitato come se un ladro ti avesse chiesto il permesso di entrare…Quando hai chiesto chi era, qualcuno ti disse “sono io”.
La voce ti suonò familiareIl tuo viso si illuminò e un sorriso spalancò quella porta.
Era buio, non era più giorno. Tu dormivi beatamente, e accanto a te c’era il tuo amore.
E il giradischi cantava “L’amore non ci dividerà di nuovo”.

4 marzo 2007

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