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Pubblicato il 21/02/2008
(Lo scultore)
Amarmi sui marmi candidi candidamente io amazzone cavalcando tu centauro su metope fregiate di casta castità di una Pallade pallida vergine d'insana diafana saggezza vestita
Amarmi sui marmi lucidi lucenti con granitico parossismo cristallino di una nemesi statuaria bianca di luce tu come roccia intrusiva nel mio magma vieni e consolidi solida la mia meraviglia
Amarmi sui marmi lisci lisciando riflessi flessuosi penetrando appena con plastica lingua a dar forma a forme d’archi in trionfi d’Afrodite pantelico monte come un Prassitele di tanta grazia maestro.
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