O dell' innamorato perpetuo
Circonvenzione d' incapace da imputare all' amore
con tutti i miei sbagli come ex ex voto suscepto
dammi la forza di non tornare sui miei passi
fosse anche per quell' unica volta
in cui non tocchi coi piedi per terra, non c' attacchi
e resti a vivere di sogni che non s' avverano.
L' altra notte ho sognato di baciarti
ma eri tu nel corpo di un' altra e vi confondevo
così tu capivi che quell' altra comunque mi piaceva
e ti vendicavi andando con un altro che non c' entrava niente e invece
aveva più coraggio di noi tutti messi insieme.
"Quanto dura la mia pena" è una canzone di Maggio
e nell' arena quanti tori si rincorrono?
Perche questo è quello
e quello è questo
sono la stessa cosa
se sei disposta all' indulgenza
e se ti senti presa in giro ricorda, sono solo punti di vista
da come ascolti dipende il grado di coscienza
ma la barista, stasera porta proprio le fiamme
il suo corpo conosce a memoria le leggi della fluidodinamica
si vede da come si appoggia al bancone
e tutti la guardano di nascosto bere d' un sorso un bicchiere d' acqua
fresca come un pensiero d' estate prima di fare un tuffo al mare
e godersi la vita
in modi codificati da milioni di anni
che non portano a nessuna regola che seguita
garantisca la felicità, anche individuale, anche collettiva
quindi una notte di settembre mi svegliai a Torricella
fuori da una casa in mezzo all' erba
che non sapevo come c' ero finito
e tu mi desti un passaggio fino al capodanno successivo
con un treno bene in vista e la funzione domattina
rimandata al mittente tramite messaggio:
tutto in una notte per favore, non facciamo le capanze.
Se potesse durare fino a coprire tutte le distanze
questo pensiero tuo o di te che m' attraversa
sarei in un attimo in quel caffè dietro l' angolo
nello spazio che investi adesso di tua presenza.
Pensa se fossi venuto sotto casa tua
senza sapere a quale campanello suonare
e mi avesse visto tuo fratello
e avesse pensato -eccone un altro- senza pensare veramente
e io lo avessi capito e automaticamente avessi desistito dall' ingaggio
con tutto che lui ti portava dei fiori e due occhi di diverso colore
pensa ogni volta a un motivo diverso per non chiamare
per non fare l'amore
mostrarsi nudi, farsi accettare.
La pazienza della mia memoria è non ricordarsi le cose
fare spazio all' emozioni in cambio di niente
scroscio di applausi pericolosi per il vertice della piramide.
Un sorso di pace corretto alla menta tutte le mattine
prima di farsi una canna
e dilapidare quel vantaggio dell' inconscio
accumulato nottetempo durante il sonno.
Io non sono come tu mi vuoi
perchè tu non mi vuoi
ma se tu mi volessi
sarei esattemente me stesso
all' ennesima potenza
dando di matto, certo
tornando magro a costo di costruire un universo parallelo a questo
pur di poterci tornare ad esserlo.
A proposito, la carne era guasta e mia madre sa essere una stronza
una cattiva cuoca di compromessi ai ferri corti
stasera faccio primavera costi quel che costi.
Ieri quella al concerto degli Osanna aveva proprio un bel "personalino"
si direbbe alludendo al culo piccolo e sodo
e un viso da intelettuale e un comportamento consono
devi scomparire anche se non ne hai voglia
e contare solo su di te
mio minuto Cosmo mosso di un attimo.
Cercatori d' anime sono a caccia di vene d' oro
il frastuono sotterraneo di un pensiero che viene da lontano
vorrei vivere per sempre per avere tutto il tempo di trovarti
tra le pieghe di questo mio tempo
che confonde gli attimi con frazioni d' infinito
e le tue labbre e le mie labbra che si addicono
baci rubati all' opinione pubblica
uno come me non può ambire a tanto.
E come fare a diventare un altro se non hai la forza per ambire?
Che poi parlerei di predisposizione strutturale
(genetica?) dell' individuo
con una mano ti saluto e con l' altra mi tocco le palle
perchè mi permetto di essere pure scaramantico
rimanendo agnostico.
A quello che conosco pregiudico un lieto fine
a quello che non consco lo lascio libero di agire
così alla fine non ci capisco più un cazzo
ma almeno mi dimentico che devo morire.
Hai capito, mi hai capito almeno un po'
o devo venire più vicino?
Dai su, sei una fica
veramente vuoi che te lo dica?
E tutto il resto?
Valanghe di parole:
scroscio, cuore, tempesta, tette, lingua, Kamasutra, ridere,
occhi, tuoni, mare, faro, tatuaggio, ape giapponese, terrestre, Abruzzo paranoico, spara, spera, vipera, vespro, vigna, trattore nella, Vinicio Capossela, che cos' è l'amor? Lo chiederei a te per farti uno sfregio.
Ma depongo le armi tra i fiori di campo.
Hai presente le canzoni d' amore?
Secondo te da dove lo prendono il coraggio?
C'è sempre una pelle da percorrere come trama affilata del viaggio
cosparso il capo di cenere posso attraversare lo specchio
e vedere quello che vedi quando sei maggiore di te
e proporzioni al mondo i tuoi passi da gigante
e gli stivali dalle sette leghe non ti sembrano appartenere
ad un gatto parlante nella dimensione delle fiabe
la rabbia torna a casa strisciando tra le righe
e mi perdo un altro pezzo di presente
convinto che non esista la necessità di un buon motivo
per amare qualcuna più di se stesso.
Perchè dove arrivo io, posso arrivare ad indagare l'esistente
attraverso le mie ghiandole
immaginare tutto il resto è un buon motivo per non uscire più di casa
anche se l' estate chiama, è un apparato secondario.
Vado fuori di me e tutto quello che sento sono intermezzi
alla tastiera sono lento
non so quello che dico
perchè spesso lo immagino da un angolo
dove mi sento perduto
chi mi trova se non la persona giusta?
Basta pazientare una vita.
Ah il profumo ferroso dell' erba quando la stiri
solo in curva si sente bene così, fateci caso
abbiamo creduto di esser pronti per la B
crederemo anche a questo
perchè abbiamo coraggio da vendere ai poveri di spirito
e cori da lanciare controvento.
Nell' Iperuranio, portami nell' Iperuranio
a conoscere quel famigerato Dio
che legge i libri di Asimov
che gioca a scacchi con mio zio
ed è poco più di un bambino
non ha l' età per amarti come Gigliola Cinquetti.
Tutta la vita davanti perchè sta davanti anche la vita di dietro
in un continuum da cartone animato.
Non mi vuoi fare incoppiare perchè ho la motrice fiacca
ma la testata sembra di un altro pianeta per palati barricati
sorrisi soffiati da un' amaca.
Alla Serena Grandi, per chi se la ricorda
in quel film che la vede appesa
che Villaggio ci cade in trappola
mi piace la femmina.
Scusate, vi parlo come fossimo amici
e nemmeno ci conosciamo
o meglio, io non vi conosco
voi, bene o male, un' idea ve la sareta fatta fino a qui
a me fa pensare alla scherma
tutte queste righe che affondano
tutto sta nel fare in modo che dopo un giro
si arrivi al collegamento ma non prima
altrimenti si rischia di non salire un gradino della scala.
Io non lo so se il pensiero genera la materia
ma non c'è un solo modo per scoprirlo
la fantasia non è subalterna a un santo spirito
furore antagonistico.
Mentre non può perdere il lavoro chi non ha mai lavorato in vita sua.
Si raggiunge la meta per asfissia.
Si prende la strada sbagliata per andare via o pur di andare via
si torna comunque?
Alzammo gli occhi al cielo in uno scatto d' orgoglio
che ci fece ridere per quanto c' avevamo creduto
era potuto durare solo un attimo
prima che i nostri occhi s' incontrassero di nuovo
a scoprirci ancora vivi
coi destini dietro l' angolo
alla moda per confonderci
per prenderci in giro dei nostri nobili limiti.
Doglie, fuoco, astratte pertinenze
fughe, riti, affollate genti
non c' è il tempo di morire
quando fuggi dalla luce
il tuo presago dire
è foriero di sventure.
La parola Dio quanto dista dal mio nome
all' ombra di un' esistenza più antica?
Chi ti chiama amore al posto mio?
Così è la vita.
Ah io mi struggo per poco, sono un parassita
dei sentimenti altrui
un' "animanonima" (definizione del mio amico Marco)
dove vuoi che vada per non provare rancore?
I giardini d' inverno del nostro dolore
hanno vecchie recinzioni, arrugginite cromature
passi oltre o cedi il passo all' avvenire?
Di sua sostanza in mia sostanza
solo il tempo m' attraversa
è quieto dire che sua misura
sia a destino dell' Universo
una danza improvvisata
sul greto di un fiume
alla luce pallida di una Luna tuttofare
il resto si produce per induzione
trasgredire per essere normali
vale il peso di una colpa da portare
per sempre, croce vera e vera fonte
ma la sete è tutta uguale?
E la morte ci confonde, versandoci da bere
credendoci distratti dalle rondini nel cielo
con la voglia che oguna ha di amare ed essere amato.
A questo punto ho bisogno di un sogno
e quel sogno sei tu, tuo malgrado
retorica da Mulino Bianco
(a me piacciono le Gocciole
ma mi sa che sono di un'altra marca).
Che scelta strana non rinunciare
a quell' ultimo raggio di sole
come se tutto il buio successivo dipendesse
da un' attesa senza riguardo
del tempo che scorre più forte
quando lo stringi tra le tue braccia
braci d' argento gli occhi tuoi che guardano
liane che tessono lame forti di vanadio
tra un angolo e l'altro della scatola
una gabbia di cartone che hai colorato
come fosse la tua camera oramai vuota di miracoli
di primati, di sussulti da tavolo.
Che caldo che ho sofferto
un' estate e mezzo in un bicchiere d' acqua
il sole che sorge e abbaglia tutto in una palpebra
la freddezza di sapere davvero che tutto questo finirà
ma tenerla in un angolo
"per sentirsi forti nel labile"
avere una scusa per guardare oltre
e tu, sogno che mi fai recapitare un messaggio
in cui mi auguri di essere felice
e verifichi che a un telefono che non risponde
non pronunci il tuo nome
che faccia da ponte tra due realtà
perchè si possano incrociare
scrivere per scrivere o disinintossicarsi l' anima
de li mortanguerrieri?
E' stato solo ieri che il Mondo pretendeva molto
adesso si accontenta di essere dimora della carne
un flusso sadomaso questo
che serve a versare sempre lo stesso sangue
povertà colma di Dio nelle piaghe della pelle
sfrontata leggerezza d' essere lontani dal cielo.
Equatore del mio periplo
dolce vita, mala voglia
metà strada di vertigini
una rissa furibonda
di pensieri disposti a decollare
ma uno solo può attraversare la cruna dell' ago
nè vivere o morire, sempre che sia il limite
se resti uguale è la vera sconfitta
perchè a tentativi si cerca se stessi
più la sorte è incerta
maggiore dovrà essere il contatto con la natura
c' è modo e modo di perdersi
anche se alcuni fanno paura
altri rappresentano mutazioni possibili.
Pensa a sopravvivere
arrangiati ad arte!
Potrebbe essere il mio motto
ma non indulgo in leggerezze normalmente
e non mi sento di fare un' eccezione in questo caso
mi risparmio l' estrema unzione per un colpo di stato.
La mia memoria storica ha partorito una figlia non mia
equazione di un tradimento tardivo
usando i nervi come comodi condotti
dove prima arriva il senso delle cose e poi la loro immagine
per paura che arrivi sedotta da una conferma agile
al fatto che si veda
a patto che sia decodifica di messaggio cifrato
e non funzione estrema, extrema ratio di una lama di cobalto
sezionare lo spazio in funzione del tempo
per avere tanti piccoli memorabili quadri di adesso
tutti coi tuoi occhi e un sorriso da nascondere nel grembo della cornice
all' ultimo verso, prima di un punto qualsiasi.
Il discorso è che non sono felice
e voglio che anche tu non lo sia senza di me
per ragioni di metrica, di retorica
di dividersi la pagnotta
in bilico tra una buona condotta
e una crisi di panico che finisce a ridere.
Sterile il silenzio che non feconda
come nuvole avare di pioggia
a bypassare la corrente che il fiume brama nel suo letto
per non avere freddo fino a che il mare gli rimbocchi le coperte
sapere che l' arrivo sia un punto di partenza
da cui poter raggiungere tutto, quale che siano le distanze
le tue caviglie a mollo nella Senna
per bucare le telecamere.
Voltati, mi riconosci o non sono nessuno?
Scompaio nel buio, galleggio nel vuoto
quanto pago d' affitto?
Gli occhi sul mondo di un pregiudicato
il fiato rotto al mercato dell' usato
la voglia di vivere nonostante i tagli sui polsi
si prodighino in una propaganda contraria delle vene.
La tua America è lontana
nel folto della chioma
dove ho perso le mie dita
per aver provato una carezza con bacio sulla fronte.
In quel momento ero già quello che sono adesso
ed era il momento sbagliato per non essere presente
un futuro perso per sempre
un ricordo che affiora alla mente
che senso ha non chiederlo a me
io sono la vittima
ma chissà se lo sai
forse tu non lo sai
e la vita è geometrica
e non conosco le regole
affido alle parole e le parole al mare i miei sogni di gloria
le mie memorie peripatetiche.
(Messaggio nella bottiglia come un c'era una volta che c'è per sempre).
Mi pulsa la tempia destra
come quando ti vidi la prima volta e non volevo crederti
perchè la frequenza che imponesti
era di dividerti con tutti.
Segregato nel mio cosmo
praticavo l' Alchimia
con l' acuta cura di un apprendista
devoto all' amnistia per lo stupro delle parole
in seconda battuta
in prima, fuori pista, in smagliante forma elettorale.
Regalarsi non è una strana forma di vendesi
abitato da anima in pena, locale a due gambe
con i piedi per terra e la testa tra le nuvole
vista mondo sconosciuto, regno dei primati
fenomeno terrestre di porre confini, limiti alla provvidenza
a forma d' imbuto perchè tutto sia riassunto
in un nulla di fatto, un fermoimmagine di una figura immobile
non più grande di una mela.
Natura morta vecchio stile
per contare le tue primavere
mi basterebbero le stelle del primo cielo
che apparve sulla Terra per intero:
ti vengono le lentiggini sul naso
quando prendi il Sole, per farmi morire
non per altro:
ecco svelato il mistero delle lentiggini sul naso.
Cara ragazza ho voglia di ridere perchè mi hanno appena tamponato
non mi hanno dato la precedenza anzi se la sono presa
dalla fiancata destra della mia auto, lato passeggero
il profilo migliore di sicuro.
La bellezza che ci riguarda appare sotto forma di respiri
di sussurri e grida, arcobaleni sfiniti
da languide carezze sulla punta delle dita
in fin di vita, al fin della tenzone
a tensione zero si collude col vibrato
quel rumore di sottofondo che rimane quando spegni tutto
e chiudi gli occhi
ti concentri sull' aria che entra ed esce dai polmoni
e rimani solo
con l' elemento che inspiri
ed espiri.
Quante volte hai perso il controllo prima di capire
che fosse il caso di mettere da parte
la richiesta scritta col sangue
di un' indulgenza plenaria?
Io, tu e i tuoi peccati
tre facce della stessa medaglia
coi bordi affilati
per tagliare corto a tradimento
e i miei peccati a prendere il volo
deportati dal vento
ma sempre in ragione delle tue grazie
e io non cerco la bellezza ovunque
solo dove si nasconde
sotto una coperta invisibile
che l' ammanta per metà.
Come i tuoi occhi che radono al suolo l' orizzonte
ma se mi sorridono aprono feritoie
da cui guardare al Mondo con prospettive nuove:
una famiglia, un lavoro, una razza perfetta
casa al mare, vacanze in montagna
il cane da guardia, la figlia in convento, la quattordicesima
la macchina nuova, il camper, la moto, la barca
le amanti e gli amanti, i giochi di squadra
gli alibi frivoli, fermatemi ad Eboli.
Se mi volessi bene per me sarebbe tutto diverso
questo almeno puoi capirlo
ti sarà capitato almeno una volta nella vita
di prendere coscienza di dipenderne da un' altra
me lo hai pure detto:
-guarda che io non metto Più la mia vita nelle mani di un altro-.
Ma non mi ricordo se l' ho sognato, te lo giuro
potrei mentirti per eccesso di zelo
come quando ti ho detto che avremmo visto solo una sfera di fuoco
e poi è sorto il Sole nel cielo e siamo andati a fare colazione
da bar Berardo
un euro cappuccino e cornetto vuoto
e poi siamo tornati ognuno a casa propria a dormire.
Noi non ci saremo eppure ci saremo
con le unghie a graffiare il lenzuolo del cielo
a mordere il cuscino nel tempio segreto
dove scopriremo l'alfabeto delle ginocchia
le preghiere mute delle colonne
e come cadere nella rete.
Sono un uomo di clausura
se cado non resto in piedi.
Vedi, io non ti vedo eppure ti sento
una volta tutto mi parlava di te
adesso solo alcune cose
giulianovano come esorcismi adolescenti seriali
e certi cambi d' umore che conoscono i porti e i fari
che non si abituano al mare
le nostre montagne ricche e avare
e io che mi domandavo come ho fatto a non accorgermene prima di te
ma abbiamo vissuto lo stesso tempo e lo stesso spazio?
O siamo di due diversi regni animali?
Quanto sei bella, a me basterebbe poterti vedere per bene
e subito dopo leccarti come il dorso di certe rane
che emancipano dal vincolo delle dimensioni
in universi paralleli, inventati, appena nati.
La lotta di classe l' hanno vinta i ricchi.
E mi percuoti la mente col tuo potere d' acquisto
piuttosto che disinnescare il mio cuore
ma non sei tu a volerlo
è la forza della mia immaginazione
basta un cappotto che indossi al supermercato quella volta che torni
per farmi credere che ci piacciano gli stessi colori.
E non si capisce se è una storia d' amore non corrisposto
o di ordinaria schizofrenia a senso unico.
La mia malattia è orgogliosa di servirmi
una lastra di ghiaccio su un piatto d' argento
per scivolare nel ridicolo nonostante il melodramma contemporaneo
di una lacrima d' asfalto sia dietro l' angolo.
Sai quando si ripete molte volte la stessa parola
nello stesso discorso e diventa un intercalare a volte fastidioso?
A volte invece è al servizio del racconto
che torno spesso sui miei passi
per capirci qualcosa di quello che m' è accaduto
non ne posso più di sentirmi così solo
certe volte che non mi drogo
non sono cattivo, è che non ho molto mercato al giorno d' oggi
divulgo rivoluzioni sociali
per pochi danari in pubblica piazza
mezzo Aznavour mezzo Sinatra
nei miei sogni di pirata.
Cercherei un posto migliore per ritrovare un po' di tenerezza
magari una finestra da cui poterti guardare
mentre vivi la vita a modo tuo
perchè la bellezza è importante per chi l' ha solo sfiorata
se lo chiedo alle mie dita mi indicano Borotalco
sullo scaffale di camera tua.
"Vivere, non riesco a vivere ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no, è qualcosa che sta dentro alla realtà"
perchè se non fosse così che senso avrebbe esistere
per essere abbandonati come cani in autostrada
sempre in cerca della roba?
Alla prima curva buttarsi sull' astrazione
per spiegarsi la vita con la ricompensa di una meta nel regno dei cieli
o un' inversione di marcia nell' invenzione degli dei
luoghi comuni dell' essere umani
arma bianca a doppio taglio credersi immortali.
La mia deriva ha un lato dolce vista paradiso
di fiscali solo il cappio e il nodo scorsoio
un modo cruento di dondolarsi
per trovare la posizione migliore
in cui tenersi sollevati da terra
alla giusta distanza dal resto.
Per un bagno d' umiltà torno a La Recherche
a leggere di poeti e poetesse
succursali della mia scuola di cucito
vespro in fiore di tutte le parole che non conosco
e vorrei dirti, fidandomi di loro
del loro buon gusto in tema d' amore non corrisposto
scrivere per la malinconia
scrivere è una follia
lo capisce il barbone per strada col tuo biglietto da visita in mano
i suoi ricordi sono vecchi ormai
basta una notte per cancellarli sotto al fiume
barattarli per un po' d' amore
sapere quello che non sai
può diventare un' abitudine
se rinunci a credere di essere al corrente di tutto
lasci che il flusso t' investa
onda energetica che trova la tua frequenza
come l' ago la vena
la rotta maestra dell' eroina.
L' insorgenza del pensiero
che sia la droga a sceglierti e non tu a scegliere il tipo di droga
fa di me un astemio al contrario e fuori moda
nell' attimo stesso in cui lo penso
ma nel resto del tempo perdo memoria
lo confesso allo specchio
ma non mi guardo mai negli occhi
perchè la mia esperienza è ridotta, agli occhi del Mondo
ma dal momento che qui non ci sente nessuno
mi piace l' erba, mi piace il fumo
e sono pure tardivo
perchè approdo a giusta sagra
con l' età della ragione
guidavo già la Uno Trend di mio padre, ricordo
non sorpassava neanche i tram
a tutta callara
a me sembrava un trattore
con lo sterzo sottile
e la vernice bianco-latte.
Non era la mia prima macchina
avevo imparato a guidare su una Tre Cilindri Innocenti
sempre grazie a Alvaro
in uno slargo della zona industriale
una volta ci tornammo dal mare che entravano solo le marce dispari.
Tra le cose che vorrei insegnare a mio figlio
c'è pescare i granchi col retino
ad Alba Adriatica la mattina presto
con l' acqua chiara e trasparente di trent' anni fa
istupidisco, forse mi faccio il verso
ma ricordo con dolcezza quei piccoli gesti di destrezza
a praticare l' arte di una caccia da bambini.
Una volta io e mio cugino Massimiliano
ne prendemmo una cosa come sette chili
non mi ricordo se li vendemmo
o li rovesciammo in un canotto per fare uno scherzo
o tutte e due le cose o nessuna delle due
e mangiammo granchi per tre giorni cucinati dalla zia in tutti i modi.
Sì, perchè noi al mare ci andavamo tutti insieme
la mia famiglia e quella di mio cugino, suo padre fratello di mia madre
e la nonna materna a impostare, a fare gli onori di casa e di causa.
Una volta usava così ma c' erano anche le possibilità.
Una volta coi miei genitori ogni estate facevamo un viaggio per l' Italia
di una decina di giorni, in macchina, che aveva l' unica regola di avere sempre, come una delle tappe, Venezia.
I miei genitori ci erano stati in viaggio di nozze
mio padre era rimasto particolarmente affezionato.
Ah che città meravigliosa, i polmoni ci si adattano
ti cambia il modo di respirare e la frequenza degli atti.
Gli occhi dove vanno vanno, anche nei contrasti
non c'è rischio che si perdano, tutto li riconduce a bellezza
ogni particolare, anche i gabbiani che masticano i sorci
nel gomitolo di certi parcheggi insanguinati.
Ah gli sprizz più buoni che abbia mai bevuto.
Sono andato a trovare Francesca che studiava lì e c'era già Annalisa
mi vennero a prendere alla stazione Santa Lucia che nevicava
e allora mi vado a vedere un video di una gita in vaporetto
da piazza San Marco al Ponte di Rialto
col sonore di un mix degli Afterhours per un tuffo nella memoria:
"a salvarmi vieni a salvarmi salvami bacia il colpevole se dice la verità"
e vorrebbe essere seducente ma con le immagini
l' effetto è piuttosto ridicolo, ci si diverte con poco
che poi in realtà nemmeno ci si diverte
ci si rende ridicoli più che altro, per l' appunto
come se ti dicessi che il tuo odore è ossigeno
sniffando l' aria che hai intorno.
Se ne fossi capace ci andrei con te a Venezia
a baciarti in ogni scorciato angolo
provando ovunque una fusione nucleare.
Male che vada ci buttiamo a mare
e aumentiamo la temperatura della laguna di sette gradi
moria di pesci o incremento delle nascite?
Comunque una tragedia per l' intero ecosistema
e poi tu che fai serf sulla mia schiena mentre annaspo
non mi concedi una tregua
quando io ti offro la resa più completa (a parte l' anima radioattiva).
E mi scordo che posso respirare
e posso anche morire se qualcuno non me lo ricorda al più presto
e quel qualcuno non sei mai tu, perchè tutto quello che scrivo
non ha un senso, un briciolo di verità eppure io ci credo
e la cosa mi confonde
ma è garante dell' esistenza di dimensioni parallele, infinite, furibonde?
Guarda non risponde
- so tutte cazzate - dice dopo un po'
il lettore medio, poi aggiunge profetico:
- secondo me è pure frocio -.
Quanta saggezza a poco prezzo
quanto mi piace la mia femmina non so dirtelo
vorrei avere più mezzi, magari scrivere in maiuscolo
W LA FICA con una bomboletta spray
sul muro della provincia per non essere da meno
di certi coatti di periferia.
Ma facciamola finita c' è chi vive la sua vita
e chi blandisce le parole pur di avere una storia da raccontare
io non sono il tipo, per esempio, che alza le mani
o fa peti a tavola
la mia educazione è tale da non vedere i miracoli
nemmeno quando accadono.
Madonna mia perchè sono così leggero?
Sono fatto di niente
ho la pancia come zavorra per non volare via
anche se io avrei preferito il cazzo come un' ancora
per lo stesso motivo.
Approdando al damasco, finalmente
Takeshi Saji diede vita ai suoi capolavori
e tu quante volte lo pieghi questo filo della lama
amore mio, mio amare?
Se penso di leggere in pubblico mi alzo e vado via
prima che si accorgano che io non so di essere io.
Perchè è un affanno continuo sperarsi diversi
perpetrando gli stessi errori.
La canzone della pioggia incisa sulla ringhiera del balcone
risponde venti volte sì e dieci volte no
alla domanda che ho in mente per te
se sei vera e riesci ad esistere altrove
un segreto che covano gli occhi ai margini delle palpebre.
Buone nuove Supernova
hai la coda lunga e raggi di mille colori
dove si aprirono i fori danzano gli atomi su lunghe distanze
in cerca d' acqua dai pozzi che sia potabile.
Un bellissimo ragazzo dai modi gentili viene a chiederti di ballare
ma proprio in quel momento tu:
- no grazie - con voce strozzata.
Ti porti le mani alla pancia, salti dalla sedia
scoreggiando fragorosamente e corri in bagno:
ecco te lo auguro, cacata sotto come fatta di Ayahuasca.
Così t' impari a prendermi per il culo.
Ma che vuoi, sono i sussulti d' orgoglio dell' uomo maturo.
Questo nichilismo di stampo galimbertiano
mi porta ad aver paura del futuro
questa tecnica dannata dove vuoi che vada a rotta di collo?
Se non ad esaudire il desiderio di lei stessa di mangiarsi tutto
in nome dello sviluppo che è quantitativo, come ricordava Pasolini
e non qualitativo; tutti sti cazzo di cellulari e poi al telefono:
ciao che dici? Boh, ci andiamo a fa na tazza? (con selfie stroboscopico).
I progressi dell' inconscio sono di un' altra razza
se t' inchini alla sua ombra, la tua forma è l' assoluto.
Ma forse sì, forse mi piace così
immaginare di te senza averti di torno
per farti a tua immagine e somiglianza attraverso i miei condotti
e coltivare in segreto la speranza di raggiungerti in qualche modo
in qualche modo mi asseconda.
Rivendico il diritto di poter amare a qualsiasi costo in qualsiasi modo
alla cazzo di cane, smarmellando come in Boris
esegesi tattica di un ritorno a casa di cui ho perduto la rotta.
Se galleggia speriamo che la raccolgano le tue mani
se invece cola a picco sarà stato soltanto un altro gioco della bottiglia.
Chi la veglia fuori onda? Sursum corda, sursum corda!
L' anacronismo di tutto ciò proietta la dimensione
della mia compenente tragica a un passo dal ridicolo
voilà, come perdersi in un bicchier d' acqua
o bere un succo di frutta
ma l'importante è restare vivi anche a bocca asciutta.
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