I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Libera piuma bianca
Mai cesserai di volare, libera piuma bianca, il tuo librarti tra le nuvole è simile all’amore che entusiasta volteggia nei cieli e quando sceglie la preda sua il suo cuore trafigge con frecce irrorate di purezza come l’anima tua, piuma bianca, di volare nell’etere vasto e muto mai stanca. Amore è un dardo lanciato verso l’illuso romantico che mira i cieli cosparsi di nuvole e ogni strazio dimentica e così trafitto si muta in eterna, invitta innocenza come tu, piuma, ti posi sugli sposi uniti da Amore, così leggera e lieve che il solo sfiorarti sarebbe violenza. Tenue ti posi dai cieli sugli sposi dopo il loro banchetto profumi d’ingenuo candore e dell’enigmatico amore sei strumento e nunzio perfetto. Come l’Amore giunge a imperlare i romantici e, feriti e sperduti, li rinnega poi, piangenti, sul loro letto, tu ti posi sulle spalle felici degli amanti a sigillare un sentimento come un minuto Angelo portato dai sibilanti venti e da loro voli via per sempre quando è concluso il magico momento e ritorni a svolazzar tra i cieli, libera come le rondini di primavera, e nuovamente scenderai a sfiorare la morbida pelle di coloro che instaurano una nuova passione sincera.
Id: 67175 Data: 14/11/2022 10:06:34
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In attesa di un purpureo tramonto
i rosseggianti colori precedono la sera e il sogno del mio tramonto è qui, si avvera. 36 In attesa di un purpureo tramonto Non sarà il focoso sole idoneo a saziarmi, a colmare di giubilo il mio cuore che d’amarezza duole assiso com’è in perpetui sogni romantici. E’ persa ogni speranza per il romantico illuso che coglie briciole d’ esuberanza nell’attesa di una languida sera, tra malinconiche attese e poetici turbamenti d’emozioni sospese? Se l’imperioso sole non può saziarmi e le notti deserte, avvolgenti l’estesa pianura, non sono che emozioni morte per l’alma mia così romantica, è solo un dorato tramonto, al calar del crepuscolo, a poter sciogliermi con il suo esile pulviscolo, a struggermi d’inesauribile romanticismo. E l’orologio lancia il suono del suo tocco, il suo debole rintocco m’informa che il sole cala,
Id: 67173 Data: 14/11/2022 09:59:45
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Venere colta dalla terra arida
Eri un grazioso germoglio fiorito su rena arida e infertile, suscitato nella terra dalla fede più fertile, fede d’amore, della brama del mio più passionale ardore. Ti ho colto come il principe coglie la sua rosa purpurea, da una terra penosa, sterile, d’improvviso mutata in vastità siderea. Il germoglio tratto dalla terra spenta divenne fiaccola di luce, arcobaleno pitturato da tinte di un amore stellato, grandioso come egizie piramidi, profondo come un oracolo a Delfi. Nella mia vita è entrata Ciprigna e celeste potenza risplende sulla mia vigna!
Id: 67172 Data: 14/11/2022 09:58:00
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L’albero dell’amicizia
Non cogliere dall’albero dell’amicizia il suo frutto proibito: la furbizia. Un amico è un fratello con cui condividi l’esuberanza di un attimo, la mitezza di un giorno tranquillo e il fardello. Dal suo albero sfrutta solo i frutti più maturi e veri e lascia che la premura dei tuoi abbracci sia frutto degli impulsi più sinceri. Nel tumulto dei fragori del mondo, degli ineluttabili sentieri perigliosi dell’ imprevedibile vita troverai un amico, il più fraterno dei fratelli, assieme esulterete di un sentimento antico, sarete due nobili pietre a sostenervi contro un cosmo astuto e nemico.
Id: 67171 Data: 14/11/2022 09:56:00
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Tramonto preludio di un’eterna aurora
Il giorno improvvisamente muore, gemono le chiome recise e i muscoli spolpati degli uomini dalla vita ripudiati, il loro atavico dolore grida agli ultimi bagliori di ponente e se il crepuscolo dardeggia raggi di purpurea sofferenza loro tremano innanzi alla scena della fine di una stagione così dolente. E il giorno muore e campi dorati, strade ferrate, varchi rocciosi, aride sponde spengono quei reietti e il loro patir è pari al vespro cadente e la loro vita è un emarginato rigagnolo d’acqua arsa e impura. In quel rigagnolo triste scorre, fragile, sangue di vittime, sgomento di cuori inermi e il tramonto del giorno diviene spettro di tenebra, paura. E questo vespro chiude un’epoca, schiude un’era di nuovo tormento, gli inermi dal capo inclinato e dagli occhi piangenti temono mentre i tentacoli di una sera fatale li opprimono. Sembra ben vana speranza quella che indica una provvida salvezza a chi dalla speranza è stato tradito e i provvidi uomini sono morti. Ma dall’ultimo orizzonte del mare dove muore il crepuscolo grida una voce, si innalza il richiamo di un angelo, trionfano i risorti e nell’ora del funesto tramonto sorge la mano salvifica. A tanto patir del cuore, voi miseri, inermi traboccanti di lacrime non foste condannati invano se dopo l’espiazione la fine di questo giorno vi dona grazia angelica e liberazione! Negli infiniti patimenti del cuore in una sera d’oscuri presagi parve cadere tanto dolore ma il vespro si chiude tra gli angeli che risuonano la speranza. Dolente vittima del mondo esulta perché questo tramonto è visione augurale, è l’oscurità che adombra una novella luce, il buio dell’anima che anticipa il risveglio, torna sereno nella tua umile dimora perché il cielo ormai oscurato, è il tramonto preludio di un’eterna aurora.
Id: 67170 Data: 14/11/2022 09:44:01
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