I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Sonetto apocrifo
Dio è molto invecchiato, normale non è roba da poco essere eterni da tempo assai si sente spesso male che volete son questi i tempi odierni.
Fa spola fra sciamano ed ospedale e vien ricoverato a giorni alterni vuole una suggestione del giornale che sian vicini ormai i fatali inverni.
E adesso impazza il toto successore in lizza i papi i martiri ed i santi compreso pure qualche malfattore.
Nella gara a succedere al signore vincerà chi fra i nobili aspiranti più apparirà al televisore
Id: 42544 Data: 24/04/2017 11:50:10
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Fumo
Grandinano serpenti fiammeggianti affogano gli dei di tristi amanti occhi una volta fari dardeggianti incolori meduse boccheggianti.
Fischian forte bufere raggelate veston nude tristezze mal celate si sciolgono nel fumo caldi abbracci rimane brace spenta e vecchi stracci.
Mentre l’urla di madri disperate tramortiscono il sole a randellate si squaglian muri eretti sul cartone brindan calici colmi di dolore.
Id: 42431 Data: 16/04/2017 12:19:01
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Lepidottero
Come farfalla librarmi nell'aria fare boccacce ad un ape operaia rider beffarda della sua fatica mentre festosa mi godo la vita e nel lasciarla al duro travagliare dal vento dolce mi faccio cullare cercando prati fioriti giardini fresco riparo alle fronde dei pini.
Ma sul più bello del vacuo vagare forte il grecale s’insinua dal mare mi sposta le ali su nuovi binari porta in città occhi finora ignari della tristezza che cova nel mondo di questa vita che ha il grigio per sfondo con le finestre serrate da grate con dal traffico le strade ingorgate e mi ritrovo bloccata in prigione la libertà che muta in costrizione.
Una folata mi trascina in piazza tra grida e gente irata che stramazza fra le bandiere e fra rossi striscioni tra i manifesti e le contestazioni la spiritromba mi vibra al richiamo dei battiti martellanti di mano bocche indignate gridano vergogna altre incazzate invocano la gogna e la tensione sale a dismisura le bombolette imbrattano le mura gridan proiettili il loro terrore le vie dipinte a manganelli e a orrore.
Io che inseguivo il dolce far niente sbrinando le ali nel sole splendente colpita cado stramazzata a terra un lepidottero caduto in guerra.
Id: 42418 Data: 15/04/2017 12:31:41
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Viandante
Tolte le scarpe perso il borsellino baci in fronte pel mio bel bambino vibrante fuoco vivo nel camino legna finita morto l’accendino.
L’ombrello scaraventato nel fosso accolto pioggia sbatacchiarmi addosso fissato lacrime su dolenti occhi mani tue perse coi loro tocchi.
Girato scalza per eterni mesi veduto nazioni città paesi subìto insulti pugnalate e sputi sguardi schifati o ancora peggio muti.
Senza più dio a redimer peccati nessuna perla per gli stolti ingrati calli sui piedi le ferite al cuore sprazzi di sole tra scie di dolore.
Sabbia su pelle la faccia incrostata denti cadenti una vecchia invecchiata il vuoto mangia veloce s’espande toglie le voglie da mute mutande.
Un mondo magro che spietato inghiotte truppe di talpe trottolanti a frotte su barche rotte perse in tetre rotte bramanti soldi luci nella notte
e squali a caccia d’ascesa sociale d’ori e rubini sui corpi sfoggiare anime chiuse in oscure prigioni siano essi schiavi oppure padroni.
Stanche alla casa le orme son tornate sudicie stanze vuote e abbandonate estinto il fuoco che le tenne calde fuggito il lare che le resse salde.
Tu -mio compagno- morto e sepolto il mio bimbo un sogno non raccolto, rimangono in cielo il sole e la luna alle domande risposte nessuna.
Id: 42159 Data: 30/03/2017 11:25:48
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Aleppo
Un cielo topo che punge e scalcia rombi di fuoco mosche da caccia
Il cielo s’apre vomita schegge bulbi ricopre gigli trafigge
Piovono lampi cresce gramigna nei rossi campi un bimbo frigna
La testa scuote mani bagnate su stanche gote insanguinate
Tremenda pace che scende adombra come rapace nell'ombra vibra
Calando a morte con unghie chine su membra smorte firma la fine.
Id: 42079 Data: 24/03/2017 23:23:09
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