I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Ho visto Freak
Ho visto Freak. Cantava "Sono un ragazzo di strada" Voce bellissima. Buono anche il gruppo. Rock duro. Fabio. Nella gente Maurizio, Giorgio, Gianvi e le signore, ho capito che non capivo a modo mio le sue parole: "Lardo all'avanguardia"
Id: 70547 Data: 16/04/2024 11:16:37
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Un libro dentro un albero
Io, dentro di me, come un albero, ho un libro.
Id: 70489 Data: 07/04/2024 18:08:28
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Formicaio
La mia vita è perciò questo formicaio e il sentiero che mi conduce alla montagna del silenzio da cui provengo e verso cui tendo.
Id: 68972 Data: 04/09/2023 19:44:33
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Television
Questa geografia è un campo interiore in cui si apre il fiore. Il canto di un umano, muove la vela, la pagina aperta, nell'ignoto agita, onde. Un temporale sorprende l'estate, al largo del mare della tranquillità, perduta la rotta nella bufera, l'albero cade, le sarte sparse. Più tardi, Le arie, i temi, le canzoni, quando sono alte restano vive, anche più tardi del tramonto del loro tempo, le porta con sè la metrica custodita nei dischi a trentatre giri, il lampo di tracce selvatiche, inciso, ancora caldo di strada, sulla pelle dei giovani giorni. Più tardi, lucidi come il metallo cromato salgono e aperti a corolla, sullo sfondo il paesaggio lunare, cui fa eco, in un crocicchio, il patto col diavolo, del cantante il ghigno, vago del fulmine, ubriaco di gatti neri, lune storte, neri vinili, accanto alla puntina del giradischi. Sono, inedito pirata, i Television ritti sul ponte al timone, in alto mare, amari come le erbe, da soli reggono il libro del rock'n'roll tra le onde cianotiche, ancora più alte.
Id: 59186 Data: 23/06/2020 22:54:05
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club
ogniuno passate queste porte non è altro che un uomo o una donna di ognigiorno non importa che lavoro fa o non fa o non ha lavoro che età ha o qual'è il suo titolo di studio o quale macchina ha o cosa ha mangiato e ha bevuto fino a un'attimo prima di passare oltre la porta del club. Giles Peterson su BBC 6 musica. Tu sei tu, dopo la porta del club ogni uomo e donna è lì così come è e deve essere, per tornare a sentire una musica che gli entrò nell'ossso a 12 anni e non abbandona il midollo neanche se a 60. Auspico continui così anche domani quando forse... Sai, amico mio, il vento soffierà per noi due ancora, se vorrai. Chiedo, amico mio, che un lavoro non alienato ci faccia tornare a considerarci umani e non animali semplici dedicati al puro sostentamento, ci può aiutare l'ascolto di Herbie Hancoc, qualsiasi pezzo solo che ci sia un suo asssolo? Eh? Dai proviamo.
Id: 58982 Data: 09/06/2020 21:20:17
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Suicide il gruppo più vivo che mai
Suicide Martin suona la tastiera e la batteria elettronica Alan canta, il primo disco nel 1976. Suicide sogna, sogna dopo i noci il canale e tu e io e sogna per sempre sogna. I tuoi capelli, folta chioma lasci dentro il tuo virile fliuire, e Alan smette di cantare per sedare la rissa sotto il palco. Sogna, leggera sogna passa il tempio di piante, per sempre, sogna, tanti passi e sentieri ho fatto. per essere qui a credere nel mio ciuffo scolorato e nella tua fluente chioma di sogno. Sogna un attimo che mi dura, sogna per sempre baby sogna.
Id: 58946 Data: 07/06/2020 23:23:29
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alla porta del paradiso
Come piove sul mio viso, sono davanti alla porta del paradiso " non passi! Torna in guerra." come piove, sulla terra .
Id: 37719 Data: 10/05/2016 19:49:09
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la ragazza di Carpi
La vedi? E' la ragazza di Carpi ( di cui io sovente da qui t'ho parlato) ella nome ha di donna A Simona a Le mille e una notte guarda a ah te sull'ombra del mattino i capelli ricci di una giumenta in corsa e i sonagli a gli zoccoli in salto al traguardo dopo il sogno porta Non ti stupisca che l'arcobaleno le doni l'iridi e 'l ventaglio a le sue labbra schiuse il suono di ridente ruggiada ( anche se non capisci) a un'altra stagione a te compresa sulla soglia della sera a te brillante l'addito Espero.
Id: 17090 Data: 20/10/2012 23:33:23
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boogie woogie allangolo della strada Van Morrison
Nella curva dell'aria nel vicolo cieco l'ancia svolta verso il boogie woogie all'angolo della strada nel delta del fiume lento tra le foglie smosse la pelle gli occhi marroni della regina la ragazza il cui sorridere manda in paradiso Jackie Wilson nelle torrenziali piogge della settimana astrale le arpe i timpani a cascata nei giardini nei prati nei campi degli ottoni mi ostino Van Morrison a cercare te fintanto che i dischi continuano a girare e la voce al cuore suona corrente di sussurri singhiozzo singulto salto e walzer e ritm'n'blues enciclopedico la rondine in cabrata un seme nel becco dall'Africa dall'Irlanda cuce l'idea il pensiero divenuto in musica numero della natura dado lanciato nel creato sintagma ripetuto ricreato ribadito reiterato ecolalia e dettato misura della morte e nascita e rinascita Jimi Hendrix trova funky Muddy Waters e rifà Dylan una stagione ben radicata alle nostre vertebre Gloria dei Doors quella di Patti Smith lo urlerò tutta la notte tutto il giorno tutti i giorni ehi ehi ehi sha la la nell'arteria del mutamento mantello notturno fattosi strada nella birra nel wisky nel bicchiere il blues dei giovani bianchi ci fa conoscere il blues dei padri neri in una mescita fonde la tua lunga cantata canzone e il vicolo su cui io trovo me stesso giovane all'angolo della strada in cerca di Muddy Waters che suona il boogie woogie e chitarra e note
Id: 13357 Data: 08/03/2012 06:26:54
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John, Eric
Stormi di stelle brillanti la lucida chitarra il tamburo opaco e le voci le luci della costa viste dal mare onde di John Lee Hooker il timbro portante inganna le correnti profonde abissale caverna e arco volta siderale cromatico Clapton alluciolante nella galassia nota lontana sfiora gli sciami della notte onde dei cetacei le rotte sul fondo in stella trasmuta come il toro che corse sull'acqua portando Europa nel canone blues in declinazione sulla corda rotta le storie greche del mare tornano l'occhio del pesce la tagliente lama la pelle di luna i ritmi nostri eterni piano forte basso cassa e rullante e chitarra in dodici battute e l'armonica a bocca.
Id: 12590 Data: 07/02/2012 12:29:42
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facciamo i conti
Facciamo i conti Con diligenza esemplare cui sopra perfino John Ford a girarti l’inseguimento anzi è una corriera che raggiungo in ritardo a pagarti la rata e tu mi telefoni Banca proprio lì mentre guido un cervello bicamerale informami che sono inscritto all’elenco dei cattivi pagatori vengo da strade di fuoco io la vita mi gioco con la metrica giusta e la lingua chè è una frusta (Cicoria) canzone tu torni da me come l’interferenza di una radio pirata privata libera sì libera farò di tutto per saldarti mento chiuso nella strada sotterranea dove il respiro cedo a Dicembre descritto in un lascito di fumo.
Id: 11423 Data: 07/12/2011 03:53:53
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sun is shining sul mio piatto
SUN IS SHINING SUL MIO PIATTO Il sole slende il tempo è dolceFa che io muova i piedi nella danza Al tuo salvataggio sto arrivando Voglio che tu lo sappia e che tu capisca Lunedì mattina tu sei nell’arcobaleno Voglio che tu sappia, sono un’arcobaleno Anch’io, al salvataggio io sto venendo Ti farò un cenno e tu capirai Oh Marley, oh canzone dal basso saliente, nel club, nella strada, in passo di danza, sasso lanciato nel mio vuoto, quanto ti devo, se non sono impazzito è stato solo per un soffio, un solco, altro non dico, eh Tu arcobaleno, sul mio piatto ancora, vivo. “To the rescue here i am Want you to know And you understand”
Id: 11251 Data: 26/11/2011 01:30:49
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la mia vita in un verso
La mia vita in un verso io voglio la mia vita in un verso mettere, il cristallo, la neve in auto sulla provinciale per Reggio, i fari intuisco, a rotta di collo (come diciamo noi della bassa), nel respiro della nebbia cerco, concitato, di raggiungere la corriera prima di Bagnolo: compito, portare i figli a scuola in orario. Sono in ritardo, il vetro bagnato, la legna che fuma, bruna, spettri affollati in pubblica piazza, la scena, la forca, i lupi, i fuochi, li guardo svelti entrare con un salto nel creato, hanno il giubbotto bagnato la sacca dei libri dietro, fiori di vita, sospiro, boato, nuvola che migra nel fiato, ora cristallo fermo per sempre, mi tengo nel cuore della mia vita il verso, per i loro occhi migranti, su strada gli operai in tuta, bellezza che resta poi altrimenti muta.
Id: 11190 Data: 22/11/2011 15:34:59
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dopo il tuffo
è in questi giorni che devo ancora una volta io essere fino al profondo tra le pareti d'acqua trasparente dopo il tuffo a scendere in apnea afasica affogando a cercare nel vuoto il senso a sentire per dono il battito desiderato tanto fino a farmi riaffiorare dai gorghi con una nuova parola all'improvviso e finalmente uscita come un'offerta all'aria a un'altro respiro
Id: 4384 Data: 02/06/2010 22:47:25
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umane cose
Il principio d'amore è tra l'umane cose nei petali delle rose presi nelle tue mani mistero e meraviglia passanti in fuga nel vento baciarti le soppraciglia tenerti a me un momento
Id: 4228 Data: 12/05/2010 03:43:16
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quando sei partito
Ci incontriamo spesso, sulla dell'est costa, nella collina di Pesaro-Urbino, tu stai venendo dalla montagna alta di Aosta, e io dalla bassa reggiana, con, dopo Bologna, sull'A 14 caffè di rito a Bevano, entrando in A 1, prima a Carpi, o Campogalliano. Potessi terrei la tua mano, Amico, ma sei lontano, un uomo fatto di voce, impasto ... di suono, non ho mai conosciuto uno - in tutto questo mondo - come sei stato tu con me così buono ... Non ti vedevo da un anno istruttore, sai, dicevamo ... Sei in piedi veloce hai la tua voce ... A tavola parliamo con te è un piacere ancora sano, dici, stai per pubblicare, mi fai ancora sbellicare, dici, la Simoneide; con un come, che ancora non ci posso pensare. Più tardi, sul viale in discesa che dal dojo arriva giù fino alla statale, ci salutiamo. Ma ... non ti ho ancora chiesto ... cos'hai deciso. Se vuoi farti o no operare. Parti un mattino presto, troppo preciso, vicino al tuo compleanno ... All'improvviso a me ... poi Marco ... sai, mi ha raccontato, quello che ha visto. Sono lontano un anno, dove vorresti andare? ora sul cellulare, ho quattro chiamate, e un verdetto proprio definitivo. Se mi puoi aspettare, quando ti verrò a trovare, ancora tu riderai con me fratello ...vero? come tu solo hai saputo fare. Wasabi ... non è quello. Quando nelle narici, sento forte il pizzicare. Io fino a quel momento, a te, mi ti tengo, a me, dentro.
a GianviPELLE, ...
Id: 4019 Data: 15/04/2010 21:28:03
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soltanto il respiro - calco da Magrelli
CALCO DA VALERIO MAGRELLI
Soltanto il respiro davvero scrive usando come penna il nostro corpo e una risata come azione manifesta nei bar in fabbrica o in un letto la sua presenza libera nel fiato e si disperde tra l'incuria di uomini e dei. Fiume sepolto, basso continuo nutre un tempo interno, pennemente disatteso. L'epos, cantato in sordina, del minuto gesto quotidiano, vivente...soffio lasciato nel travaglio di macchine e commerci in via vai, volante e ruota, rutilante, gas.
Che nel polmone della natura, - cosa di cui, anche se lo dimentichiamo, proprio perchè umani noi siamo parte, - in esercizio costante sostiene ogni Vita, la nostra e di tutto, e l'accompagna. Pur inascoltato ed inattuale, è proprio lui la porta di passaggio, del mondo interno e dell'esterno. Fugge, pertanto e sfugge, intanto, dei tigli il senso ultimo, delle cortecce, nell'alberato viale e la parola su manifesti e strilli e propaganda, sempre più povera, ancor di più evapora.
Soltanto nella risata forte, dentro l'addome, nella carne muove - dove è forte ancora la nostra antica forza vitale - se consapevole, a chi lo desidera, e ne ha l'urgenza, alla parola, la precisione permette di tornare, con il lavoro quotidiano nel suo fare - poiesis - più arcaico e felice, una distante nota d'acqua frusciante intima e assoluta in continua ricerca.
Perchè nella profondità precisa della parola ritrovata, il fiume del respiro scorra alle viventi fonti, si rintani e poi per sempre vada perduto... Spesso, ciò che arriva sulla carta è solo il frammento residuo del suo poema perso, su cui chini sciventi, scrivendo emisero un sospiro, chiosa frugale, calco di un racconto questo è l'indice ultimo degli indici.
con ringraziamento e profonde scusa al poeta Valerio Magrelli.
Id: 4004 Data: 14/04/2010 10:46:05
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intervallo
sposta la mano dal tasto del piano
appoggia la tazza di caffe paga ed esce
uno misura l'altro nota la distanza tra due edifici
nei palazzi il vetro delle finestre e il muro
un'onda è diversa dall'altra
schiude un fiore di fronte al sole
nucleo elettrone neurone non
il lento alluciolio della galassia
il passaggio della tartaruga per le ere geologiche
scrivere nell'intervallo
leggere nel tempo che resta.
Id: 3764 Data: 08/03/2010 09:06:56
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la partita
all'ultimo stadio si vince o si perde nei fari la partita
dalla buia stazione la distanza invincibile dipartita impartita
Id: 3743 Data: 04/03/2010 13:13:49
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occhi scuri
Semmai ti dovessi struggere per amore amore caro pensa a quegli occhi chiari pensa a quegli occhi scuri
semmai dovessi piangere pensa a quegli occhi scuri che ti hanno tanto guardato e tu non hai veduto
Id: 3734 Data: 03/03/2010 15:35:11
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ali replay
Oggi incontro un'ala che mi porta nel silenzio un suono selvatico vi passa è l'ombra che scorre sul campo un'animale staccarsi dal fosso e nel respiro volare le impronte lasciate nel fango il nido tra le canne intrecciato
Id: 3573 Data: 11/02/2010 07:47:00
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Avere le ali
oggi nel passo ho un'ombra che torna nel silenzio un suono selvatico v'incespica è l'ala aperta sul campo vi si trova un animale staccarsi dal fosso respirare oltre le impronte nel fango il nido intrecciato
Id: 3559 Data: 10/02/2010 11:36:59
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Secchia ponte di S. Giovanni
Blu verde glu di limo attacatissimo in sospensione fluida a volte colore di malta nell'alveo letto Secchia ibrido testo liquido non balneabile quanto a cani tanto ad umani noto per gli annegamenti folto di vortici di gorghi copioso in processione di acque lente maturo sul ponte di S.Giovanni pitone ingrandito sui piani prova di forza atavica piegato a Concordia glu della mia nebbia nativa scrittura
Id: 3094 Data: 18/12/2009 11:06:48
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Porto il suono nel tempo
Porto il suono nel tempo della Vita che lascia mio padre voce nel reparto di cura intensiva lampo di cuore oh luce resta non mi lasciare goccia che cade nell'acqua del lavandino tamburo arco fiato poi piano cambia nel tempo è pioggia vento è stato tuono il principio il numero il nome la mancanza confronto al compito è la voce dei figli adulti in fuga nell'aria gialla di sole il timbro di basso continuo sotto la cellula fin dentro all'osso enzima il passo oscillante delle lancette sigla di posa movimento modo di fare abito del quotidiano leggere la Vita e interrogare il segno mi ha cambiato nel tempo nel tempo è cambiato il suono che porto è di mio padre la voce il tono interno silente nota pura che ascolto e riascolto e porto nel tempo fino a che mi conduce davanti alle mura di me stesso della mia scrittura
Babbo giardino stagno suono che porto nel tempo sempre cercato e sfuggito sei il cantare udito dietro il roveto spinoso la voce dell'uomo che chiama il bambino in un cortile ghiaioso
28/11/2009
Id: 3016 Data: 28/11/2009 07:26:30
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farfalla
sogni tu sogni tu ieri notte tu eri una farfala che s'appoggiava a un ramo e diveniva foglia polvere di porpora degli occhi oggi mi guardi controvoglia e se t'ondeggi accanto non mi tocchi
Id: 2971 Data: 16/11/2009 20:13:10
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tecnico automatico
tecnico automatico compito sopra di te il lavoro senza tanto decoro senza fantasticare
la pelle grigio rosa scatta ratta rappresa nel punto dov'è più tesa se la si vuol toccare
sulla tua lingua valle scrivo una labbra strada dove la barba è rada il frutto è da sbucciare
ora si vede esposta la tua vera natura sotto l'insellatura inizia già a sudare
tecnico automatico ordino dentro di me il lavoro ora che anch'io m'accoro mi lascio trasportare.
Id: 2823 Data: 21/10/2009 13:40:45
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Pioggia (nelle pinete)
Fermo! per ora (ancora)non piove (nessuna pioggia nella pineta) nel parco non piove in città (in collina) nel centro commerciale inurbato non piove (sulla mia testa)nella periferia suburbana e in tangenziale nella provincia lontana non piove sul canale e sullo stagno (sulla terra)non piove sulla capitale sul palazzo e sulla casa (dell'uomo) non piove su stoma e su stame (non ora)non oggi la favola bella che ieri m'ha illuso (non ora) non regge (non oggi) non piove da mesi (sul campo) lo prova (il video filmato) il mo volto (l'ho scritto) il tempo (che passa) sopra come sull'acqua Ascolto! (non sento) parole che dici (umane)da mesi (da ore)già io lo so (nessuna pioggia)(da troppo)nelle pinete su foglie su fiori su (le tempestose)cime su fiumi su sassi (non piove) solo i passi (sulla terra)secca ho sotto gli occhi (scure occhiaie) le crepe nella terra (sento...) Respiro... ... cuore che batte (espiro)...lungo ... come in un'altra lingua...il silenzio (religioso)...parla ... sentiero in pineta piggia improvvisa suono d'acqua Vado!!! svelto (salto) pioggia (sulla mia testa) adesso (all'improvviso) ballo (e salto)e tu balla con me (con il tuo passo) sotto la pioggia improvvisa (il tuo mio balletto) la favola bella oggi (adesso) piove nei campi (piove sulla mia bestia)... in fine la pioggia nelle pinete.
Id: 2744 Data: 29/09/2009 17:06:20
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estate, chiaro di luna
estate, chiaro di luna, calice scende calda nella notte la macchina nuova passata dai soldi di mio padre e vado a prendere lei lasciati bere a me un'altra volta corre sotto spiegati fari l'asfalto bianco ho una camicia di lino io userò te e tu mi userai dentro l'odore che emana la notte d'estate una cupola di stelle cela la luce elettrica artificiale vie divise illuminate solo l'aura chiara, vento notturno calore sono sotto da lei appena apre la portiera di profumo entra niente cielo ora noi siamo legati all'istante.
Id: 2606 Data: 04/09/2009 14:25:15
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un fantasma
vorresti essere un fantasma da adesso ed aleggiare forse lo sei già uno svanito nel respiro pulito abito chiaro o voce carpita al buio caduta di luce e vento di spavento o vetro che passeggia su acque scintilla e sulle donne dormienti un gioco di specchi col sole
Id: 2537 Data: 04/08/2009 15:21:46
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canzoncina
Canzoncina
Di bello hanno la pelle delicata dune cammelle dita e i polsi i lobi i girocollo hanno la vita di bello complicata da caramelle e piatti letti tetti sotto la stella di bello hanno un ruscello depurato che sa la terra sopra al pizzo al petalo al gioiello incastonato ma sopra a tutto questo di bello le donne hanno la coda di cavallo
Stefano Sabattini
Id: 2480 Data: 20/07/2009 02:00:39
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