I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Oscura scende la sera in sabbia e silenzio
a violentarmi l'anima.
Il mio respiro è un'amaca comoda
ai lati delle mie labbra
un seme nell'infinito, un tempo
fatto di radici e libertà
lì in fondo al mio cuore
con parole di clorofilla disegno
un sentiero di poesie e fiori
che aprono le ali al sole
e non c'è sole che non sia un carnefice
dei lembi del cielo, dei passi lggeri
e crudeli del coraggio di sopravvivere
al silenzio di una vita che fugge
sconfitta il tempo dei sacramenti
e delle stelle.
Ah se questa sera passasse come
il soffio nudo di una creazione
un calice colmo dell'immagine di Dio
che si sporge da una goccia di pioggia
la notte, lo so, avrebbe pietà persino
di un filo d'erba su questo inferno
di terra che niente ha in comune
con gli occhi profughi di un cielo capovolto.
Oscura è giunta la notte
e non so chiedere scusa che
al silenzio se non ricordo più
il nome della mia e della sua nostalgia
mentre biascico inerme
una parola ancora della nostra vita.