I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Una brutta maschera
Non dovrei più stupirmi dell'ipocrisia umana che l'invidia genera, simile all'atavico cratere custode di tutti i mali. Pensando ad una mano che si perde nella carezza del mio viso, ma chiede senza donare, e due braccia che scongiurano una caduta, ma stringono senza sorreggere. Un viso che sorride senza simpatia, perché sta pregustando ciò che otterrà. Ignara e felice ascolto mille e mille archi che suonano là dove il cielo bacia il mare: tutto mi appare pulito come due occhi chiari... E dietro alle spalle sono assisi coloro che, con una brutta maschera, coprono il misero viso, ma non riescono a celare il cuore.
Id: 37975 Data: 26/05/2016 17:02:02
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Torino
Lambiscono le acque i miei ricordi sovrastati da bionde colline di fumo innalzati su maestà supreme, ovattati nel mattino dorato. E' un immenso respiro alla vita che mi libra al sole velato. Sfioro il bianco marmo di lapidi severe, di antiche memorie, leggera sollevo l'anima a me stessa. Attraverso immense distese alberate che cantano inconsolabili nel dolore. A loro mi unisco, bagnata da lacrime ed acqua sincera di fiume. La nuda pietra percuote ogni pensiero sgretolandosi al ritmo di sordi passi, scendo scale pulite dal fuoco, candide da ferire il mio sguardo. Avvolta in fredde spire si dibatte ogni ragione: soccombere è lieto gioco, ma fa piangere ridere di quel destino. E' la fine perire di strazio, è il risveglio voltarmi al respiro. Ora so che sei, la tua mano sul fianco destro, il tuo sorriso nel mio cielo, il tuo nome ho nel cuore. Estremo dolore sulla schiena donano le ali spiegate al nuovo volo. Ma per la gioia ardo, nella gioia vivo, solo gioia vedo: il tuo volto guardo.
Id: 37974 Data: 26/05/2016 16:56:46
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Il viaggio
In un mare di quiete che lambisce stanche le scogliere adagio la mente pronta per il viaggio. Annuso l'aria scura, ma è acceso l'orizzonte verso il quale mi perdo. Lontano ho i miei lidi avvolti da morbida bruma, la tua mano, come scalmo sicuro, sorregge il viso teso; i tuoi occhi sono l'ancora che saldano il cuore alla meta. Tu faro nella notte, frangi i flutti della mia vita travagliata, scoglio nella tempesta guidi il mio animo al tumulto e alla pace.
Id: 37335 Data: 14/04/2016 18:43:31
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Aprire una porta
Tu che sciogli l'inverno con le mani e adombri il sole cocente sei l'alba che ho sempre cercato. Forse sto vivendo l'impossibile sogno d'indossare la Luna incastonata su un anello: sa di limite essere così felice. Mi chiedo se questo è vivere un soffio d'eternità. Non voglio sapere. Desidero socchiudere il cuore al sogno, fra le sue spire lasciarmi coccolare.
Id: 36930 Data: 19/03/2016 18:09:36
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Dopo la passeggiata
Silenzio nell'aria, solo un canto lontano nei toni ambrati del tramonto. La pace della campagna mi fa indovinare mondi nuovi dove ognuno sogna ed è corrisposto e penso per sbaglio; un altro clima, profonde radici nel cuore, vive dove la salsedine rafforza l'anima, rinvigorisce il corpo. La brezza del vento riporta il bosco, la strada si snoda tra i fiori. Ormai tutto è un'ombra nel cielo ancora chiaro, mi duole un poco il braccio dove ho fatto sorreggere i ricordi. La Luna sorride, eterea figura bianca, e fra le argentee nubi appare, bellissima illusione che di nuovo lontano porta i miei passi.
Id: 36912 Data: 18/03/2016 15:50:21
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Inverno
La natura mi scorre dinnanzi: zolle ghiacciate e scheletri bruciati, senza foglie, si stagliano su un cielo di cotone. Ovunque trasuda gelo ed inesorabile torpore. Ma ho caldo al cuore e sorrido, certa di un prossimo risveglio, di nuova vita e sempiterna felicità. Perché il canto di grate creature rinverdisce l'erba e l'adorna di perle, invoca ed ottiene nuove ere fruttifere, riconverte l'umana condizione all'amore. Già fra il bruno sconforto irrompe un filo verde, germoglio che torna dalla morte, speranza che il cammino sia migliore.
Id: 36830 Data: 12/03/2016 17:31:47
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La Notte
Nella quiete di una nebulosa, assorta, misuro le mie mani stanche. Le loro piccole nocche bianche, protratte nello sforzo, mi lasciano esausta com'è guidando il sole in cielo e muovendo il suo corso con due bastoni nodosi. Dall'alba al tramonto... Verso un firmamento, ormai disseminato di sogni costanti, alleno lo sguardo abituandolo a foschi tremolii, affinandone la percezione nell'estremo intento di trovare quello che, ecco, fra le stelle mi appare: una luminosa teoria disegna il tuo viso come costellazione, generando in me una dolce sensazione. Attorno, la notte...
Id: 36829 Data: 12/03/2016 17:28:38
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Campagna francese
Vorrei essere vento per insinuarmi fra le ginestre, come dita che pizzicano l'arpa. Vorrei fermare il cuore fra le viti e gli ulivi; portarti correndo un ramoscello rosa d'erica. Regalarti una goccia di sole, sdraiarmi vicino al tuo sorriso in questa timida brughiera. Immancabile ti sento scandire il mio tempo e la gioia cullo... in una casetta di pietra sotto ad una pianta di vischio. Dolce il tuo piccolo nome: accoglie profumo di vita. E' bello come una bianca croce che si erge maestosa fra i cipressi. Vorrei poterti donare tanto oltre me stessa, sostenermi al tuo braccio percorrendo questo viottolo sassoso; leggera, scura, come nuvola fra le montagne, felice come è soltanto ogni essere al tuo fianco.
Id: 36800 Data: 11/03/2016 10:28:57
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Mattina di sole
È tiepida l'aria attorno, una dolce melodia di creature alate infonde nel cuore il coraggio della tranquillità. Un cielo così bello e limpido... Se nell'animo umano vi fosse percezione... Se sapessimo solo mentire a noi stessi per vivere un'eterna primavera che non conosce mali, odio, morte. Allo stesso modo, come il salice o la betulla, aperti alle correnti, ma capaci di ascoltare il vento. Con le doti di semplici rose selvatiche, acute, belle, spontanee. Se come rugiada che imperla i fili d'erba, coltivassimo la vita senza superbia avremmo in noi tanto amore da veder splendere di luce i nostri cuori. Se possedessimo ragioni adatte a far traboccare il cratere dei giorni, infaticabili, piccoli artefici di concrete utopie quotidiane, forse potremmo godere di questa mattina di sole.
Id: 36756 Data: 08/03/2016 23:29:00
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Osservando la pioggia
Chissà perchè oggi il cielo piange! I suoi lunghi singhiozzi per me qui da sola, feriscono come la sentenza di una pena capitale; ove aleggia un destino inopponibile e si è già morti pur vivendo ancora. Come posso fermare un dolore così grande? Forse ridendo di gusto per spaccare il nero attorno, forse versando lacrime per rivelarmi sorella nell'anima. Invece, atona, continuo occupata in qualcosa che da non un frutto nè soddisfazioni, ma solo profondo senso di aridità e neppure questa pioggia può spegnerla. Se allora le nubi fossero per me, risplendi Sole: la mia condizione non va irrigata, ma solo tollerata o soppressa... e forse succederà.
Id: 36722 Data: 07/03/2016 19:16:52
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Senza amore
Il velluto scintillante della notte avvolge questo mio corpo insonne. Gli occhi incontrano uno sguardo, le orecchie odono una voce; ma le braccia si tendono inutili, nel vuoto. Mi nascondono bui anfratti boscosi e dolci colline verdeggianti. Le dita cercano febbrilmente il morbido contatto dei capelli, le ciglia si separano sbarrate, questo cuore continua a battere senza percepire il respiro. Talvolta conosco gli onori tributati a una regina; talvolta la morte è una magnifica compagna. Essere lontani da chi si ama è ridurre a brandelli il proprio cuore: voglio donare il mio perché è più facile vivere senza di esso che vivere senza amore.
Id: 36721 Data: 07/03/2016 19:13:47
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Estate
Depressa, svogliata, quasi assente lascio che il mio tempo si dilegui, furtivo e inesorabile, come il panico in un torrido mezzogiorno. Osservo attorno: una pozza di fango e la terra ricamata da una lunga siccità. Il canto di cicale, come violini, soffoca ogni desiderio di lucidità. Le gocce salate sulla fronte dissetano un poco solo lo sguardo. Trascino l'ombra fra morti sassi e sembro davvero l'unica vita in questa terra immobile. Serro le ciglia, abbagliata dal sole cocente e mi chiedo quando il sonno arriverà.
Id: 36673 Data: 05/03/2016 23:42:20
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Il mio tempo
A volte vorrei poter godere di un momento divino; arrestarlo e rimanere così, non io ma assieme, immoti e felici di perpetuare un sorriso, pochi gesti, anche solo una voce. Troppo presto capisco che non sarà concesso, perché, per poco, sfiorerei l'eterno e nulla mi è dato se non il mio tempo.
Id: 36671 Data: 05/03/2016 23:31:02
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