I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Nella laguna solitaria
dei miei disordinati risvegli
penso alla dolce signora della montagna,
dei fiumi e degli ulivi secolari.
Stai forse ancora uscendo
nei pomeriggi piovosi
a raccogliere nebbia e a rendere limpida l'aria
con le tue mani piccole e sicure ?
(È triste l'acqua del mio stagno questa mattina.)
Chissà se indossi sempre
il tuo mantello di stelle
e quali dolori hai sconfitto
coi tuoi passi di danza.
Il vento continua a farti compagnia ?
(Il mio orizzonte indebolito stenta a prendere colore)
Forse ancora una volta
ti sei fermata per cercare di capire
e sentire nel silenzio la tua anima parlare.
Mi piace immaginarti
mentre segui incantata con lo sguardo
una nuvola veloce e sorridi
al richiamo dolce e impaziente del merlo
poi rabbrividisci
non per il freddo ma per la bellezza.
Forse hai abbandonato tutto
per non avere più nulla da proteggere
e per decidere meglio il sorriso da indossare.
(Io continuo ad avere mille pensieri e paure
quindi sono cieco e mi smarrisco)
Tu adesso stai sicuramente volando libera
come un'aquila
oltre il tempo e oltre lo spazio.