I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Una dedica che si scioglie
Prima che vi dedichiate a questo breve pensiero, vorrei fare una premessa. Ho sempre scritto, forse cercando di apparire più grande di quel che sono, abituata a sentirmi dire cose tipo:-Sei una ragazza, davvero TROPPO matura.- Beh, per questa volta, senza abbandonare il mio stile, ho deciso di scendere dai tacchi a spillo della mia mente e mettermi a fantasticare un po'sui poster della mia stanza. Con la speranza di un apprezzamento anche se queste righe saranno scritte con la coscienza di una sedicenne che prova a rimanere ancorata alla propria età.
Mentre scrivo queste parole sento salire in me qualcosa di sconosciuto. Non lo sentite anche voi? Un formicolio, un bruciore nel petto. Ora sto posando falangi consumate sulla tastiera, quando in realtà vorrei usarle per sfiorare le tue labbra, il tuo viso ruvido di barba, le tue mani ingiallite dal fumo. Una ragazzina fra miloni e milioni di donne, che venderebbero l'anima anche solo per stringerti la mano. Sì, una sola ragazzina, che è costretta a tenersi dentro un inspiegabile quanto enorme amore per paura di dar fastidio. Chiunque direbbe che è solo follia, ma per me basta davvero un tuo respiro rallentato nell' esitazione di una frase non così scontata, un sorriso che tenti invano di nascondere. é così, proprio come dicesti tu, anche se per lavoro: "Sono un altro sballato in un mondo di sballati" Io, così ritrosa e così ricolma di sentimenti. Il continuo sentore di dover scoppiare. Voglio troppo, voglio troppo poco. é come se al posto delle dita avessi delle lame. Non posso abbracciartl, lo vedi?! Questa volta il terrore di ferirti non può essere sopraffatto. è come se fossi quella mescalina troppo costosa che persino tu non puoi permetterti. Sono quel buonsenso che tu, da bravo capitano, non mostrerai mai alla tua ciurma. Eppure vorrei essere quell'ultima sigaretta che conservi gelosamente nel tuo contenitore in argento quando in realtà sono solo quel denso fumo che passa per la tua bocca, ma che poi svanisce nel nulla, diventando parte di un mondo che non comprende. Vorrei essere quel liquore ambrato che sazia la tua ingordigia bagnando la tua lingua secca. In realtà sono quel bicchiere in cristallo che sfiorerai una volta lasciato il bar Metafore senza senso? Io non credo sapete. E mi sento dire:-Passerà vedrai. é una fase che attraversano tutti gli adolescenti.- No, mi spiace. E se così fosse voglio prendere fiato e buttar fuori l'aria. nascondere in viso nel cuscino mordermi le labbra come se ognuno di questi gesti lo stessi compiendo tu. Basta, spreco tempo. Parole perse in un vento solo mio
Id: 2178 Data: 17/05/2009 00:35:57
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nonna
Sento il cuscino bagnato delle tue lacrime I tuoi occhi non erano spenti come appariva… Il tuo profumo, un dolce oblio d tenerezze. Vorrei poter passare ancora le mani fra i tuoi morbidi capelli argentei, sul tuo viso sereno,e prenderti quei petali di rosa che tu chiamavi mani saggia cantastorie,angelo caduto e tornato nei cieli. I miei sogni son deliziati della tua presenza, vorrei non svegliarmi mai. Ti rivoglio,guardami ti prego guidami… Nel firmamento una nuova stella.
Id: 985 Data: 22/09/2008 23:02:06
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Se cammino vedo bianco quando io sono ne
Se cammino vedo bianco quando io sono nera Se osservo vedo ovvietà quando io sono strana Mi fermo…una parte di me è scappata. Ma ora che la ho davanti non fugge, ma viene a me Una mente che si fonde come l’oro liquido Sento le corde della tua chitarra vibrare nel mio cuore unico battito fiato sospeso. Lontani ma vicini… Parole ci dividono inesorabili. Come il tempo non passa Buffo ma vero…ci sei ma non ti vedo ti sento.
Id: 319 Data: 16/03/2008
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Aushwitz
Treni carichi d’anime in pena guidati da crudeltà. Fazzoletti candidi volanti come ali libere. Veicolo diretto verso l’angoscia. Campo isolato, attrezzi abbandonati. Si sente odor di polvere da sparo nell’aria la voce tonante delle pistole. Vento gelido che trapassa il cuore. Ululati, lamenti, anime vaganti. Cimitero indegno di una tomba, terriccio umido di sudore e di pianto, urlo soffocato di tanta gente. Aushwitz di dolore, indelebile ricordo.
Id: 318 Data: 16/03/2008
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Silvia
È per te, amica mia. Io ti dedico questi versi.
Tu avvolta nel cupo e nel grottesco, i tuoi mille volti, mille maschere di cera disciolte da lacrime amare, i tuoi occhi vividi.
Matita e cuore, un filo di nebbia e immaginazione lega palpiti e sfumature. I miei occhi vedono, le mie orecchie sentono, le mie labbra parlano: tu sei il primo passo dell’arte, la tua vita con un tocco di pennello.
Id: 317 Data: 16/03/2008
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La madre
Una semplice parola aleggia nel tempo come il vento fra le foglie
È scolpita in una solida roccia
Si crea magicamente dal pennino di un abile poeta
Resiste al gelo come l’esile fiamma di una candela in una stanza vuota
Si adagia lieve sul terreno come candida neve
Di essa si conosce tutto e nulla: non è importante
La MADRE c’era, c’è, ci sarà sempre
Finche l’eterna storia del Mondo non avrà una FINE.
Id: 316 Data: 16/03/2008
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La vita
La vita è il volto rosato di una splendida donna segnato da lievi solchi. È un cielo notturno sfumato di nubi ma trapunto di stelle. È un soffio che vaga nel nostro eterno cuore di bimbo. È la salda stretta di una madre che accompagna il figlio e, man mano, s’allenta in uno sfiorarsi di dita. La vita è come queste parole: ha un inizio ma anche una fine. Può essere prematura come se questo foglio fosse brutalmente strappato e ne rimanesse solo il triste e straziato ricordo.
Id: 315 Data: 16/03/2008
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