I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Un eco acutissimo ritorna
Guarda come ci osservano le cose nel loro resistere alla pioggia e al vento per affermare una testarda verità C’è in loro una grande devozione per l’eterno e per l’istante e forse per quel bagliore che stupisce e vibra in noi fino alle ossa E’ sotto questo sguardo necessario che nasce quel nostro grido visionario - e un eco acutissimo ritorna - nella carne che respira attorno ai versi c’é una traccia remotissima di noi che ora è fecondata e nasce a nuova vita
Id: 39954 Data: 25/10/2016 14:45:42
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La bellezza che spunta
la bellezza che spunta ogni mattina sulla riva è nella volpe rossa che viene ed é nella civetta bianca che ritorna è nel latrare dei cani sempre stupiti che la luna scompaia chissadove e che anche oggi il sole sia venuto Anche le piante hanno un umido risveglio ma le radici per prime iniziano il lavoro E tra quelle siamo noi che praticando un’antichissima alchimia fondiamo nel calore della terra un po’ di cenere con le foglie morte e con la forza semplicissima del sale otteniamo questa lieve ma tenace corda che ci unisce. E’ semplice l’amore se ci credi quando ancora sotterraneo e muto spunta e ogni cosa percepisce e vibra alla ricerca di un uguale che ogni giorno trova
Id: 39941 Data: 24/10/2016 17:04:18
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lo spazio che viviamo
lo spazio che viviamo non è il tutto ma quella parte che per noi è vita proprio come il mio salice e il tuo tiglio Andiamo nel profondo per trovare linfa e sangue insieme a generare un immenso fermento.permanente come tra rami e vento si fa festa e nella terra aumenta a dismisura nostro il groviglio che ci dà ragione di una e di altre vite ancora. Solo chi ha radici sente la distanza come divina forza che richiama come un abbraccio liquido che scioglie nella più oscura luce la paura.
Id: 39897 Data: 21/10/2016 15:12:58
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una devota fame
una devota fame mi possiede e cura e insieme un po’ mi uccide poichè quando l’amore è cosi grande la distanza strappa le radici e tutto sembra destinato un po’ a morire anche se appaiono freschissimi i tuoi fiori anche se tutto intorno ancor germoglia Eppure quel mi spinge a scrivere é la gioia questa corsa soave verso noi Mi commuove questo tuo portarmi in me nei luoghi più profondi Tu Tu che mi porti in me nei luoghi più profondi e sconosciuti nei luoghi dove non mi ero mai saputo e tu mia sposa che in tutto questo in me ti riconosci Forse siamo un oceano notturno siamo lo spazio che c’è fra l’oceano e la luna mentre stiamo qui seduti insieme Ma nel pensarlo sono lacrime di stelle quelle che rompono la perfezione della notte e ti pongo una mano semplicissima ma calda sul fianco e ti stringo più vicina a me.
Id: 39851 Data: 18/10/2016 09:43:34
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C’è un dio del desiderio che in me arranca
C’è un dio del desiderio che in me arranca in questa carne unica e divisa eppure universale in questa carne unica ed incisa da un ricordo strappato alla più antica corteccia di memoria cosi traversando a balzi le stagioni son giunto in questo autunno a questa epifania remota al battesimo di una cosa ricca e nuova senza confine alcuno nemmeno un orizzonte in uno spazio tempo dilatato in cui avviene un legarsi dei corpi che ha per scopo il non appartenere più ad alcuno il nostro modo di esserci per sempre
Id: 39850 Data: 18/10/2016 09:38:29
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L’amore, il nostro, comincia da un luogo di leggenda
L’amore, il nostro, comincia da un luogo di leggenda un Qui un Istante che si è dilatato una luce che illumina l’autunno partendo da Un ancora e divenendo Un sempre. Da sempre in moto prima nello spazio e poi qui sulla terra traversando le montagne e i fiumi e poi i ricordi, le visioni, i suoni, tutto cio’ che le mani hanno toccato e i piedi camminato. I profumi che ci hanno inebriato I canti che le orecchie hanno ascoltato. I sapori che sulla lingua son venuti e quelli che se ne sono andati alcuni mai cosi fugaci e altri con radici che basta solo un battito di ciglia per gustarli ancora. E poi tutto quello che è avvenuto in noi prima e dopo e intorno agli occhi. e ora finite le parole inizia il nostro canto che ci riempie Si In quel vuoto della pelle siamo il vento.
Id: 39849 Data: 18/10/2016 09:35:38
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Ti scrivo tra le righe
Ti scrivo tra le righe e cosi’ vivo un’altra vita mai cosi lontana ma insieme le parole fanno traccia cosi ogni giorno inauguro un cammino un mio sentiero nostro. Cammino in te e dentro tue radici e spiego a tutti l’invincibile dolcezza di un mondo a parte eppure cosi denso dove fra cielo e terra ancora accade di miracolare andando vecchio e stanco eppur cosi vitale.
Id: 39785 Data: 13/10/2016 08:54:03
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io sono sempre
Io sono sempre dove tutto resta nell’apparente calma viene un canto sottoforma di vento C’é a volte una semplicità del dono che scambia che si fa coraggio allora fra tana e desiderio la corsa é a quattro zampe si va verso il destino dell’incontro che é vivo sente e bacia i cori ed i silenzi distingue i valori della forma del creato che vengono per vita di un istante senza peso alcuno come nuvole effimere nel cielo C’é il solo fuoco che puo’ far paura quando costringe la mano all’apertura a lasciare la presa aprire il pugno Allora vieni facciamo insieme i gesti di preghiera muoviamo nostre labbra a canto facciamo del tuo profumo respiro nostro uniamoci nel vento del garbino che ci chiama e ci sorprende a metà di tutta l’aria
Id: 39732 Data: 09/10/2016 23:48:13
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posso solo raccontarti
posso solo raccontarti di quel poco di quando mi svegliai ed ero già di là in uno splendore di bagliori senza pari nella mia nitidezza di un verde singolare in un trionfo di semplicità fiorita Nel bosco tutto era divenuto un volto il vento naturale dell’amore dettava il ritmo come un respiro o un sospiro a cui partecipavo dove è l’inizio? domandavo e mi si rispondeva che chi cerca a sua volta vien cercato cosi nel volo l’uccello puo’ essere uccellato
Id: 39731 Data: 09/10/2016 23:45:32
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se vieni col languore
se vieni col languore dell’assenza e con tuo canto ti accogliero’ nella mia tenda di rami e foglie profumate con otto gocce di miele ed una mandorla ti sfamero’ te pellegrina e tigre dell’essenza dal cuore balbettante Poi nella notte mi nutriro’ ai tuoi seni cosi ripieni d’innocenza
Id: 39730 Data: 09/10/2016 23:43:43
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ho messo un vaso dentro la foresta
ho messo un vaso dentro la foresta un po’ di terra e un seme per ricordo di quella forza bassa che mi hai dato per benedire il seme tuo più bianco con acqua e rose abbiamo poi figliato e alle pendici del tuo monte sulla pieve O mia adorata fame che mi uccide mi neghi il pane ma dentro ho il tuo lievito che cresce sarà un canto amarostico che nasce e quando verrà udito tutto sarà coro e seguendo le linee delle mani ci troveremo noi fratelli e sposi con tutto cio’ che vive sotto il cielo.
Id: 39729 Data: 09/10/2016 23:42:09
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cé sempre un altro me
C’é sempre un altro me che mi disordina eppure mi somiglia. Lo stato del tremore mattutino un’ansia liquida un ricordo recente che plana sulla nuca. Ci sarebbe la voglia di una tiepida sutura per questa ferita materna che non se ne è andata Poi sento il sangue che si accende se ti penso
Id: 39728 Data: 09/10/2016 23:39:29
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mentre spicco il mio volo
mentre spicco il mio volo di mattina dentro una dolcissima arietta farfallina viene una luce e chiama ad un inseguimento di un chiarore nuovo. Il cielo densissimo anche chiama ad un respiro inconcepito Nel latrare dei cani al dio Nessuno l’istante é pervenuto ad un cominciamento di trama e ordito verso una tela celeste ancora non saputa
Id: 39727 Data: 09/10/2016 23:24:22
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Ho fatto il possibile
ho fatto il possibile per avere una vita libera un'innocenza clandestina aderendo dopo le lotte armate di violenza alle cospirazioni degli angeli agli scontri nei vicoli di notte tra giovani stregoni streghe schiavi e polizia ho disegnato una geometria della passione ma con il passo incerto e un po’ sperduto del desiderio folle e marginale voglio solo vedere ora quanto é lungo il vivere la morte in questo amore che gocciola elisir da un magico alambicco Dove sono i sogni dei poveri? al piano di sopra o al piano di sotto? Io non voglio granchè solo piccole indomabili eresie mentre ti scrivo tra le tue righe nel solco profondo delle tue mammelle. Forse ho cambiato idea sai? Sull’incenerimento di me stesso Vorrei piuttosto che tu mi attendessi fatto d’ossa e poi fare di me degli strumenti a soffio per il vento quando tira forte. Sarebbe la mia voce tutta nuova. per te. solo per te.
Id: 39726 Data: 09/10/2016 23:18:05
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la forma del respiro
la forma del respiro non è una si sposa all’improvviso con lo sguardo che parte ben oltre le finestre del pensiero lungo la via dei canti sul bordo delle parole inizia il suono a volte involontario nascente da una forza inappagata che si esprime con mezzi di fortuna tra il dire e il nascondimento C’è qualcosa di sacro nella balbuzie della mente Una incertezza ingenua e radicata che nasce con il sentimento Le ombre fanno festa controluce grandiscono e spariscono in un battito cardiaco Qualcosa nuota nell’acqua dentro gli occhi Una disinfezione prima del vedere oh! grande natura grande movimento accoglimi in tuo seno benedetto fammi parte di te come se fossi un vecchio girasole cosi sensibile alla luce e cosi cieco.
Id: 39715 Data: 09/10/2016 13:28:04
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il bel velluto della tua grazia
il bel velluto della tua grazia mi si offriva contro come una viola appena sotto l’ombelico formando come un grumo di radici che cercano le origini nel seme solo il ricordo in questo mare di mattina genera quel moto ondulatorio fra te e la terra densa
Id: 39714 Data: 09/10/2016 13:25:08
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Per adesso tutto quello che sappiamo
per adesso é tutto quello che sappiamo una manciata di particelle elementari che vibrano che fluttuano in bilico fra esistere e non esistere. Ci sono anche se sembrano non esserci. Si sposano divorziano, fuggono lontano, appaiono in più luoghi allo stesso tempo. Hanno un loro alfabeto luminoso per raccontare cio’ che c’é d’immenso nella storia delle galassie, delle stelle innumerevoli e fugaci. Ma anche delle montagne, dei campi di grano, dei sorrisi dei ragazzi alle feste, e di quel cielo nero che protegge l’intimità della notte. liberamente tratto e messo in versi da : Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli Ed. Adelphi
Id: 39713 Data: 09/10/2016 13:23:21
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Si cresce imparando
SI CRESCE IMPARANDO NEL BIANCO E LASCIANDO AFFIORARE IN NOI TUTTO CIO CHE SIAMO. Nel bianco degli occhi si stampa tutto l’universo. Come è intenso il vento della memoria di oggi. come porta sorrisi e cenere e amore dal tempo a ritroso Accarezzo le piccole pere e i fichi infantili ancor pieni di latte e poi c’è una chiocciola che mi scruta coi suoi occhi sottili. Quando morirà la dipingero’ coi colori per vetro lucenti. E sarà la bellezza più lenta. Perfetta.
Id: 39712 Data: 09/10/2016 13:19:48
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La notte ecco che viene
La notte ecco che viene con la sua pelle blu se ci passi sopra le dita accarezzi la fine delle cose Prendi la carta e scrivi con l”inchiostro del pensiero poi strappa e deglutisci e digerisci. Ecco che viene L”albachiara dolce e ruvida con le sue gocce di giorno. E con lei questo miracolo delle parole Segrete anche a me stesso eppure vive
Id: 39711 Data: 09/10/2016 13:17:36
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Siamo avvolti in un mistero
Siamo avvolti in un mistero che canta una domanda ed è solo cantando che possiamo rispondere è una risposta che si costruisce con gli incontri e i legami più di noi lo sanno gli animali sopratutto le femmine Il volo della civetta cosi silente Il becco del picchio penetrante La piccola maestà dell’upupa Tutti modi per creare pertugi mettere il naso tra le fessure e i segreti dell invisibile Non ci fossero i colori Il rosso del sangue Il blu del cielo Il verde dell’amica clorofilla non si sta in ginocchio per preghiera ma per estatica bellezza quella che piega il collo dei neonati nell’osservare il primo mondo è una piccola pace che si sente e che ti fa dire io sono insieme mondo non c’é alcun lutto nel cadere delle foglie
Id: 39710 Data: 09/10/2016 13:15:25
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Nel fiume verde
Nel fiume verde si bagnano i bambini zingari dalla pelle d'ambra oh! come vorrei che mi accogliessero tra loro tra i gridi, gli spruzzi, e le pipi segrete e i brividi di gioia.
Id: 39709 Data: 09/10/2016 13:11:21
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la tua cima
La tua cima controluce si fa cielo e canta con le foglie le vocali verdissime spargi nell’aria una minuscola pioggia di particelle elementari intrecciate tutte con i nodi di minuscole funi vegetali Salice che sali con i tuoi vestiti di lana dei pioppi Altissimi Sulla terra umida e intima delle tue radici Profondissime Li con la testa contro le ginocchia un uomo un vecchio Si rannicchia Si raduna Cerca nel legno vivo un segno della madre che risale si insemina nel ventre fatto nudo poi s’inchiocchiocciola e scende al fiume verde dove volano gli uccelli pescatori giallissimi e anche azzurri quando sorge il vento basso nella valle S’inchina prende con il cavo delle mani la pozione di terrafoglia bruna e l’introduce nei luoghi sacri della bocca Al sapore di misticanza d’erbe nel palato l’estasi perviene e tutto canta anche la pietra con le sue tracce che spiegano i destini Sale ora dalla sua bocca il canto muto nei mille luoghi dello spazio che si sgrana senza alcun luogo altro che quello visto dai tuoi occhi svela la trama in cui noi siamo fatti di noi stessi mischiati in quella immensa e sacra polvere di stelle immersi in un dolcissimo dolore ed una lancinante gioia Siamo tutti nati da un seme celeste senza alcuna fine in assoluta e innocente libertà avvolti in questa natura che ci ha fatto e che ci porta sospesi fra tre mondi e una futura nostalgia Tu brilli del mio medesimo mistero mentre ti invito forse a danzare nella mia stessa danza e a cantare dentro il mio stesso canto
Id: 39708 Data: 09/10/2016 13:09:39
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Cé un tempo del segreto
C’è un tempo del segreto svelato finalmente anche a noi stessi in questo arrendersi a un’altra dimensione che attraversa sottotraccia l’accadere Non più un corpo d’abitare ma un’infinita sete di parole inebriate uno sguardo diretto chissadove un qui e un ora per ogni istante un minuscolo grido interiore una festa un ballo e un dolcissimo lutto un panieri di vimini dove mettere gli intrecci le voci i sassi due chiocciole e una foglia da riportare nei ritorni verso casa riporre le lacrime nello scrigno dei gioielli e poi ricominciare in questo tempo astrale eterno che non conosce la parola Addio
Id: 39707 Data: 09/10/2016 13:07:54
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Anche se non é il Nilo
Anche se questo in cui mi bagno non è il Nilo io sento uno sprofondore che mi accoglie e mi consacra alla fertilità predestinata Da qui la prospettiva è più perfetta c’é una strada che conduce verso il mare e c’é una voce che canta il paesaggio e io che sono insieme canto perchè so che nessun viaggio puo’ essere intrapreso se prima non è stato sognato e poi cantato Ma in nessun luogo c’è per me salvezza solo girasoli e silenzi e intorno ombre oscure La mia parola è sotterranea e umidissima eppure nell’attrito lontano dalle mani con questo sfrigolio del corpo acceso ecco che viene di sorpresa un tardo fuoco Ora ci sono mani che stringon tra le dita indici e pollici a catturare i semi e viene un soffio un desiderio di godere entrando nella terra che ti somiglia tanto
Id: 39706 Data: 09/10/2016 13:04:48
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Un vetro ci separa
La maga s’insinua nella mia memoria e fa si che i tuoi ricordi sembrano miei
Stanotte ho sentito nel bosco un lunghissimo grido d’amore tra la volpe e la donna una complicità sonora e selvaggia impudicizia.
Ho usato la mente e tutto il corpo per accogliere e digerire insieme il nuovo autunno la nuova morte provvisoria è di colore bruno e ha il giallo per amico Nel masticare legno io mi avvolgo nel piccolo mistero della riva altra dove la tua assenza si è fatta come un vetro che da tutto separa
Id: 39705 Data: 09/10/2016 13:02:32
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Vieni teniamoci per mano
Vieni teniamoci per mano in quest’istante di rivelazione tra gli alberi e le foglie Se chiudi gli occhi stringi le dita tra le dita tieni il respiro in serbo P r e c i p i t i sotto le radici e puoi vedere il mondo che ti manca e che ti nutre come una Madre ora prima degli occhi tu la senti venire.
Id: 39694 Data: 08/10/2016 23:11:55
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LEremita
nel silenzio della luce, un’altra quiete viene in questo autunno mi abita un annuncio -stipula una resa arrenditi al suo canto- percorri coi tuoi piedi quel cammino vaga odora copriti di luce e di semplicità varca confini inconosciuti incarna l’eremita sii te stesso e quindi mangia l’erba fino alle radici perchè é li che troverai sostanza quel sale della terra che accomuna e se ogni sera alla linea d’orizzonte sorgerà il miraggio. Benedici e Canta seduto e albero tra gli alberi fatti carezza bacia le foglie cadute ad una a una sono vite che cercano una vita sottoterra un desiderio sacro di fertilità. Un dolce lume arreso ti veglierà le notti. Vai il tempo brucia
Id: 39693 Data: 08/10/2016 23:08:09
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ci sono dappertutto le tue mani
odora di bianco la macchia nel cielo nell’attimo il respiro che si perde immerso nelle ombre senza braccia c’é i canto di un uccello senza razza in questa ampiezza immensa eppure esigua. Ci sono dappertutto le tue mani.
Id: 39692 Data: 08/10/2016 23:04:24
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viene una luce
Viene una luce in forma di coraggio anche l’aria d’un tratto prende forma una invincibile grazia mi pervade ed un ringraziamento magro sale dalle corde della gola fino al cielo
Id: 39691 Data: 08/10/2016 23:01:04
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Non ridere
Non ridere ti ho vista nuda camminare sulle acque del mio fiume stamattina e tutto il verde calmo ti avvolgeva E poi saliva un canto nella forma della fuga era di noi che sparlavano gli uccelli le gazze ladre i corvi le cornacchie tutte a cianciare di questo antico nuovo amore Io me ne stavo seduto sulla riva e veniva il tuo profumo nella bocca come un latte appena munto un erba nuova
Id: 39690 Data: 08/10/2016 22:55:00
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Non ridere
Non ridere ti ho vista nuda camminare sulle acque del mio fiume stamattina e tutto il verde calmo ti avvolgeva E poi saliva un canto nella forma della fuga era di noi che sparlavano gli uccelli le gazze ladre i corvi le cornacchie tutte a cianciare di questo antico nuovo amore Io me ne stavo seduto sulla riva e veniva il tuo profumo nella bocca come un latte appena munto un erba nuova
Id: 39679 Data: 08/10/2016 09:09:35
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Se solo segui con la mano il fiore
Se solo segui con la mano il fiore accarezzi lo stelo e lo percorri e giunta alla terra un po sprofondi inizi un percorso di radici di madri antiche e nuove di sembianze ancora sconosciute Nella mandragora di cui tu hai le forme c’è tutto quel mistero che ci lega quella magia antichissima che vive componendo un bacio con le dita
Id: 39678 Data: 08/10/2016 09:05:38
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Di nuovo il vento
Di nuovo il vento mi porta tue parole tu sai come le porta? In nuvole di senso Mi sento avvolto da tutto il tuo respiro e poi tu entri inaspettata e parli chi sei? chiedo ogni volta e tu - Aman son io che parlo a te- Vieni, tu che possiedi la perfezione della chiocciola che fai della lentezza un canto una scia d’argento che è umida d’amore Vieni, tu che vivi a contatto con le foglie e che percorri il legno in tutte le sue rughe con i tuoi occhi come un cannocchiale Vieni tu che sei movenza ineludilibile nell’aria traccia quel confine fra me e te cosi labile da sembrare un quasi nulla Chi sei ?ripeto e poi mi unisco al canto Io sono insieme Viene una pioggia sottilissima quasi un pianto delicatissimo per noi e io ti bacio nella bocca più segreta con la mia mistura dolcissima ed impura.
Id: 39677 Data: 08/10/2016 08:45:53
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Neiye N°8
fa che tutto il tuo sapere accumulato in mezzo al petto assimilando l’ultima goccia di rugiada poi esploda e frantumi l’ordine già dato cedendo il passo alle giovani parole ancora libere da ogni liturgia non c’é poesia lo sai senza un’armonica eresia e l’armonia non nasce mai dalla potenza umana ma dai frammenti d’ una verità che viene molto prima degli occhi e forse ha tana dentro un cuore che si riconosce in tutto cio’ che pulsa insieme a tutto cio’ che noi chiamiamo amore.
Id: 38226 Data: 11/06/2016 23:00:31
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il trauma della neve
Il trauma della neve fu perfetto ristabilendo l’equilibrio interno/esterno il colore del ghiaccio in tra pupille rendeva glabro il paesaggio. fu rimandato il cominciamento delle foglie la terra con le sue dita di radici voleva nutrimento dalle madri e tutte le madri erano accorse in festa di colori e di odori e di sapori il sabba venne poi circum navigato dalla saggina delle scope e dalle piante con le radici piu profonde già bagnate dalle acque del ventre gravido di Terra
Id: 38201 Data: 09/06/2016 18:41:35
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cantico dei cantici via chat
I Stamperemo le nostre parole d’oro e menta e gelsomino frazionate in minuscoli biglietti con le ali e i sogni più riposti e a una a una davvero scenderanno nelle fenditure della corteccia e cosi in noi davvero scenderemo dentro le cavità nostre della pelle.
II
Io ti leggo perchè in te vivo ti leggo perchè in te vedo ti leggo perchè in te sento scrivi sulle tavolette tue di cera una volta e dunque ci sarà di certo una musica leggera e balleremo con i piedi nudi i cimbali i tamburi perchè arriva Ederlezi e noi con lei felici pieni di fiori.
III dietro di te avanza un mondo nuovo e appena nato pieno del latte e d’innocenza di te madre di te bambina astuta che sotterri in un luogo a te già noto tutte le emozioni per quando viene poi quel tempo vuoto in cui sarà una rosa il solo gesto che si compirà
IV sto riponendo tutte le emozioni nel luogo più segreto e nascosto.. sarà per poi sognarle e dargli fiato e svegliarmi con le luci sulle mani. ti scrivo sopra le emozioni che hai riposto sopra le quali tengo le mie mani per riscaldarle fin dentro l’ossa
V
Si, ci parleremo e scriveremo in questo nuovo alfabeto che ci abita e illumina Nasceranno arcobaleni dal cammino. lungo il fiume dagli aironi.Avro’ il calore delle tue emozioni e la pelle sorridente Stasera io saro’ all’albero con le ali trasparenti frughero’ tra i ripostigli della neve trovero’ le nostre impronte Sotto gli occhi stupiti della civetta bianca
Id: 37593 Data: 02/05/2016 15:36:05
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