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Che senso ha...
Macero pensieri senza risposta, con il volto ingrigito dalla delusione.
Dovrei dire addio a questo affanno fermo in gola, chiudere la porta e spogliarmi del tormento. Cercare, nei cassetti del cuore forse un po’ di conforto per sopportare il cieco urlare di questa furia che brucia nel petto.
Dovrei smetterla di fissare nello specchio questo sguardo interrotto, come fossi una conchiglia lontana da una riva che prima chiamava casa...
Ma resto qui, vestito di vento e di silenzio, a fare avanti e indietro nei corridoi della mente, cercando, nelle tasche della notte, un senso, una logica, una spiegazione al vuoto dentro che attanaglia il respiro e inacidisce la bile...
Chiedendomi però, al lume d’una candela stanca: che senso ha restare, se non si ha tempo di dedicarlo il tempo?
Id: 69768 Data: 02/01/2024 11:01:28
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Buon Compleanno Amore Mio
Mi emoziona parlarti, parlarti attraverso parole messe su carta e poi recitate, con il cuore in gola per l’emozione e con il sorriso di chi vive l’euforia di quei viaggi ancora da programmare...
Buon compleanno amore mio, a te che sai guardare oltre, a te che oggi compi il coraggio di andare avanti, ancora ed ancora.
Buon compleanno amore mio, a te che resti bello ogni giorno che passa, ed io che ti guardo in ogni istante come fossi la mattina di natale, perché tu sei, e sarai, sempre, il quadro più bello mai dipinto, una primavera che dura tutta una vita, un giro tondo allegro come quello che da bambini facevamo tenendoci per mano e con il naso all’insù.
A te, che sei il mio cherubino, una bellezza da ammirare, a te che abiti il mio cuore come un camino in una casa di montagna... a te... che sei così come sei... saggio, immenso, perfetto, bono da morire... a te che sei il mio pentagramma, ed il tuo nome è la musica più bella.
Buon Compleanno amore mio... Ti Amo.
Id: 69767 Data: 02/01/2024 11:00:54
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Di questo amore quanto amore
È come se guardassi il mondo da una porta socchiusa, nel silenzio di ore che passano veloci, orli di una vita scuciti troppo in fretta.
Ed in questa assenza di parole ti sono accanto come foglia a sfiorare la terra, e come voce tra le voci di mille persone intorno io sarò lì a chiamare il tuo nome.
Amore mio, non resto una lacrima su un fazzoletto sgualcito dal dolore. Non resto una foto attaccata alla parete. Ma sarò luce riflessa di quel sole che tornerai a guardare, sarò quel gocciolare della pioggia nelle notti d’inverno a dirti che il buio non fa paura...
Non resterò un tassello oramai andato e perduto, ma farò sempre parte di quella fotografia eterna, a ricordarti che l’amore col quale mi hai amato e che mi ha reso uomo, mi permetterà di vivere in eterno... ed ovunque sarò, sappi sempre che ti amo...
Id: 69766 Data: 02/01/2024 11:00:10
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Fino a quando tu ci sarai
Ti ho incontrato chissà dove, chissà perché. Ed ora non restano che mille foto da guardare in silenzio. E non so come lasciarti andare, perché pensarti, ogni volta, è come sottolineare quei ricordi che si affollano nella testa, perché pensarti, ogni notte, è come mettere in grassetto il tuo nome che sa di mare e di tempesta, una nave alla deriva una ruga agli angoli del cuore. E tutto ciò che resta è un’attesa disattesa, una promessa dimenticata scritta in un quadro appeso alla parete.
Neanche sai di quante lacrime non piante mi restano in gola, neanche sai di quelle favole scritte nella testa che hanno messo in scena opere e tragedie... di quanti sogni nelle tasche mi sono trovato a restituire ad ogni risveglio intriso della tua assenza... e di quanto tempo mi ci è voluto per leccarmi le ferite e tornare a scrivere parole sensate, odissea di distrazioni, immagini volate via.
Altro non resta che un pensiero impegnato in un rincorrersi senza fine, ed il tuo nome, scritto a matita sopra una panchina vuota accoglie l’inverno... mentre io, solo coi miei passi... vado via.
Id: 69765 Data: 02/01/2024 10:59:22
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Quel tacere che tutto ha spento
Ci sono momenti in cui mi sembra di rivivere una commedia già vista troppe volte.
Troppe comparse, troppe scene, e mi ritrovo a digerire ogni volta l’uragano di rivolte lasciate da chi entra e poi va via, come se il cuore fosse un tappeto su cui camminare con stivali senza rispetto, come se fossimo case senza focolare...
E mi ritrovo a pensarti, nell’attimo in cui si ferma una lacrima sulla mia voce...
Quante parole sono state dette, e cercate, come una coperta dentro il quale stringerci...
Resti un ricordo di sere davanti ad un camino oramai spento dall’indifferenza. Un ’immagine che mi affanno nel mettere a fuoco, il canto di un pettirosso che annuncia la voce dell’inverno... ed anche la pioggia, incredula, cade al suolo senza sapere cosa dire...
E di questi giorni ancora da scucire, come un vestito ormai logorato dall’indifferenza, resti un muto parlare, quel tacere che tutto ha spento, resti un lettera d’addio abbandonata sopra una panchina dismessa... all’ombra di alberi immersi un una muta preghiera...
Ed io... con i passi di un bambino a cui l’amichetto ha dato buca, torno a casa, con i sassi presi a calci, il sorriso spento... e l’inverno nelle mani...
Id: 69764 Data: 02/01/2024 10:58:31
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Mi chiedo se saprò mai...
Vorrei poter dire grazie, ma sento un vuoto dentro. Un vuoto per qualcosa che non ho perso, un vuoto lasciato dal tempo passato troppo in fretta, ed ora non ho più nulla da stringere... e nell’insonnia stanotte si è spento anche il pianto, ed il vento seppur caldo ghiaccia anche il respiro.
Mi chiedo se saprò mai dirti di quanto amore ti ho amato. Di quante lacrime ho versato seduto ad aspettare un aereo che non arrivava mai, e di quante volte ho sentito svenire il cuore nel pensarti tra le braccia di un altro.
L’amore è un lusso che un pazzo d’amore come me non può permettersi, io sono per i terremoti di notte sotto le lenzuola a consumarti di carezze, io sono per i tornadi nelle giornate più torride, mentre si fa l’amore sotto al sole, quei tifoni che non ti aspetti, che ti prendono alla sprovvista, quelli che nonostante la loro forza ne stai alla larga per paura del troppo vento, del troppo amore.
Io sono per gli amori maledetti, quelli amati da lontano, dietro un angolo in disparte... quelli che ridono e piangono, quelli malati, quelli di troppo, quelli che valgono tanto ma bruciano in fretta.
Mi chiedo se saprò mai dirti tutto questo, per non far sì che tu ti renda conto che resterai sempre quella lacrima non caduta, quell’addio mai dato, quel profumo tra le lenzuola in quella camera d’albergo in una notte di mezza estate...
Id: 66595 Data: 06/09/2022 15:33:48
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S’ode ancora il mare
Nei porti solitari che nessuno conosce approdo come vita a ritrovare me stesso, relitto d’uomo già vissuto e già morto. Nave sopravvissuta anche alla speranza.
È li, nel mare delle mie solitudini, che vi attraccano pezzi di legno sgangherati, posando sul fondo le loro ancore alleggerite dal peso di colpe e sofferenze, cercando invano di riempire le mie stive di nuove consapevolezze... Quelle sparite, quelle distrutte, quelle che, forse, non ci sono mai state.
Id: 66594 Data: 06/09/2022 15:32:59
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Di quel treno alla stazione
Ti penso, nel calvario delle mie notti accecate dall’insonnia, quando mi risuona nella testa il rumore del treno che frena alla stazione...
E mi ritrovo a sistemare un disordine costante... un delirio incompreso... un’incapace capacità di fermare queste lacrime che disegnano nostalgie senza fine. E nel contegno d’un abbraccio dato fra le lacrime, il singhiozzo restò in gola e pianse anche il vento...
E adesso, non restano che i ricordi dentro giorni da conservare... Fotografie che saltano fuori a tradimento prima che io possa difendermi...
Non resta che dirti di quanto adesso, nello stridio delle rotaie e delle mie mani sul finestrino appannato, resti un’immagine scolpita agli occhi, una preghiera stretta fra le dita, una risposta che cercavo da molto, un amore che non sentivo da tempo...
Ti Amo...
Id: 66593 Data: 06/09/2022 15:32:04
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Camera due zero tre
Una panchina, una sigaretta accesa consumata lentamente ed il tuo sorriso che mi spegne ogni dolore.
Come non pensare al profumo della tua pelle che mi infuriava d’amore, e le tue mani sul mio corpo, come un pianista che ammira uno spartito...
Quanti ricordi di quei giorni volati troppo in fretta, mentre ora vivo di momenti lontani dal sentirti.
Quanto ancora piango nella notte se nel pensarti mi affaccio singhiozzando al davanzale di una finestra dove anche la luna gelosa mi guarda...
E mi manchi...
Mi manchi in quei pensieri rimasti ad aspettarti sulla soglia degli scalini di casa. Mi manchi in questo silenzio assordante, e mi ritrovo a scalciare le ore per non vivere una notte lunga quanto è lunga la distanza tra due città tanto diverse tra loro.
E mi rimbocco le coperte sul cuore, sforzandomi di assopire un sonno interrotto, quando nel pensarti non posso che ricordare quell’ultimo giro di chiave nella serratura, in una stanza d’albergo... camera due zero tre...
Id: 66592 Data: 06/09/2022 15:31:34
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In quell’abbraccio
Parlò il silenzio, in quell’abbraccio che tolse anche il respiro affannato dal pianto.
Quanto amore ho sentito, in una lacrima più calda del sole d’estate. Quanto amore ho vissuto più bello di tutti i tramonti che i poeti hanno mai scritto. Quanti “Ti Amo” ho sentito pulsare nelle vene cariche di sangue...
Tu, che sei la mia certezza messa a fuoco in questo scenario senza senso... Tu, che mi sei amore nella carne, ed il tuo profumo, sulla pelle, mi arde come brace.
Sì... parlò il silenzio, in quell’abbraccio che tolse anche il respiro affannato dal pianto, e mi ritrovo a snodare le incertezze, a stirare le pieghe agli angoli del cuore, ad acquietare un io confuso nelle mie notti insonni... a volerti in ogni istante, come un lupo che brama la preda, ad amarti... con ogni forza, con tutto il mio respiro... fino all’estremo.
Ti Amo...
Id: 66591 Data: 06/09/2022 15:30:49
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Caro amico
Ci sono notti in cui nel silenzio spingo le ore per non sentire la solitudine masticarmi i pensieri.
Ma la luna, anch’essa mi guarda afflitta, nel suo sapere di quanto ancora resti un orlo scucito che non riesco a rattoppare, una frase scritta e riscritta più volte nei diari della mente, una nota senza suono sullo spartito dei miei perché...
Caro Michael mi manchi, come posso lasciare andare il pensarti, laddove tutto si scolora, ed io resto un film in bianco e nero senza voce e senza amore? Mi manchi, quando il silenzio si fa voce e mi ritrovo a chiamare il tuo nome in un singhiozzare senza sosta...
Ti scrivo, e tra le righe di un foglio non c’è spazio per dire... virgole lasciate sciolte e parentesi mai chiuse, perdo il ritmo dei versi e non so più che cosa fare...
Caro amico... mi manchi. Ovunque tu sia... Ti Amo.
Id: 66590 Data: 06/09/2022 15:30:04
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Se solo tu sapessi...
Infagottato di abiti e pensieri, sotto la luce sfocata di un lampione, mi ritorni in mente a fermarmi il respiro.
Se solo tu sapessi che non sono perfetto... io che nel fondo di ogni istante mi cerco e non mi trovo, mi tocco e non mi sento... e mi chiedo se saprò mai amarti come devo, se di me stesso non amo nulla.
Se solo tu sapessi quante crepe ho nelle mani, quante volte mi sento un sogno infranto sul davanzale dei rimpianti. Quanti passi vorrei compiere, e quante volte la ragione non mi da ragione... e la vita, bastarda, mi fa sentire come una videocassetta stoppata a metà, che aspetta che qualcuno spinga di nuovo sul tasto "play" ...per poter andare avanti...
Se solo tu sapessi di quanto amore t’amo, e di quanto, in questo imbastire le emozioni, riesci a darmi...
Se solo tu sapessi che t’amo come un fiume in piena, e che a questo amore io solenne mi inchino, come un soldato abbattuto da uno sparo.
Ti Amo...
Id: 66589 Data: 06/09/2022 15:29:31
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L’infinito nel finito
Un calice di vino, una sigaretta spenta e accesa mille volte, e il sottofondo di una sera come tante...
Mastico le ore, e piango d’amore fino a perdere il colore dei miei occhi... Pensieri impegnati in un rincorrersi infinito, ricordi che fanno a pugni con le ore che avanzano ed un pensarti costante che non accenna a fermarsi.
Di questo amarti quanto amore ho nelle vene, bollente come il calore di una casa in cui sempre ci si aspetta, con un’abat- jour sul comodino sempre accesa...
Di questo amarti quanto amore ancora vorrei poterti dare... mostrarti a colori anche le notti, trovare ogni giorno, guardandoti, il nuovo nell’uguale e l’infinito nel finito... ...sempre!
Ti Amo
Id: 66588 Data: 06/09/2022 15:28:51
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Come un monile nel cassetto
Faccio fatica a trascinare le notti, dita nervose che contano le ore, e il bisogno costante di rimboccarmi i pensieri.
Vivo di sogni disorganizzati nella testa, vivo di addii lanciati a piene mani... Vivo, come una nota sopra uno spartito senza sfondo...
Come posso lasciarti andare, se nel sentirmi schiacciato dal tempo, ancora t’amo in un silenzio senza ossigeno? Come posso chiudere il sipario di una commedia mai iniziata?
Altro non resta che apostrofare le attese, nel chiedermi se saprò respirare ancora, chiudendo come un monile nel cassetto, il nome tuo ed il nome mio...
Id: 66587 Data: 06/09/2022 15:28:20
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Un inverno a luci spente
C’è stato un inverno arrivato all’improvviso che ha gelato anche le parole, ed io tremavo dentro un freddo che non mi faceva respirare.
Notti senza sogni da sognare, mattini senza risveglio, occhi spenti che tessevano l’addio, anime inzuppate di paura, volti frantumati arresi alla stanchezza.
Ancora dopo anni, al calare della notte, ci sono istanti nella memoria, dove il suono di ruote arrugginite schiaffeggia la mente, ed io piango, sfilacciando la paura, con gli occhi spalancati come un sipario sopra un palcoscenico vuoto, con le orecchie tappate per non sentire le grida dei soldati ubriachi di vendetta, o forse di pazzia e carichi di odio.
Se solo potessi zittire il dolore che riecheggia sugli ombrosi scogli della memoria, cullare tra le braccia lo strazio di voci rotte dal pianto in quelle notti senza speranza.
Se solo potessi, mi strapperei gli occhi e li darei in dono a chi non vuole vedere, a chi non vuole imparare che il valore della vita appartiene a tutti, sia all’uomo che all’animale, che non spetta a nessuno decidere a chi togliere e decidere a chi dare... ricordiamolo questo, per non dimenticare...
Id: 66586 Data: 06/09/2022 15:27:31
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Come dentro un temporale
Ci sono giorni, dove il vento schiaffeggia la mente e la pioggia non colma la sete. Giorni, dove disegno con le dita sopra un vetro appannato il tempo che resta... abbozzando sorrisi per dominare la tempesta dentro.
Ci sono notti troppo spente e paure troppo accese, ed intanto mi spoglio di questi fradici pensieri che appoggio alla testiera del letto...
Il vento sembra avere le giuste parole da dire al domani, quelle che mi mancano, quelle che le mie dita scomposte non sanno scrivere.
Quelle che cerco tra i filari di tutte le mie paure, mentre il tempo, inesorabilmente passa, ed io mi sento... come dentro un temporale.
Id: 66585 Data: 06/09/2022 15:26:55
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All’ombra sbiadita dei tigli
Passano i giorni dentro un religioso silenzio, dove l’autunno suona per le strade, e la pioggia non fa che creare acquitrini di promesse.
Ti ho visto abbandonare le tue ultime foglie, dimmi, fa male?
Il tempo, sembra caduto in un sonno senza tempo, e gli alberi, infreddoliti, si arrendono ad una tregua da accettare, come un amore che finisce, come un cuore che frana, un sogno che muore... come una porta che sbatte e all’improvviso il silenzio.
Ti ho visto, all’ombra sbiadita dei tigli, piangere una nostalgia di ieri, delle sere color pastello, di castagne che ridono nei ricci e di fiamme smorenti dentro un timido camino.
Ti capisco sai? Ti ho visto, ed ho pianto... l’autunno ha il nome degli amori perduti, di quelli appena nati, di malinconie pazze e senza senso, come le strade del destino.
Ti capisco, e in silenzio ti sorrido... e piano piano ti saluto...
Id: 66584 Data: 06/09/2022 15:26:26
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Un giorno mi sono persa
Nobili mani che tremano, un crinale appoggiato al comò e due occhi che si spengono al sorgere di ogni giorno.
Non sono pazza, solo, non ricordo... no so come né da quando l’ombra della confusione abita in questa casa, scivolando tra le mura, scuotendo i miei ricordi come imposte in balìa del vento, e furiosa mi arrabbio, come a volermi ribellare ad un destino che mi ha imprigionata.
Ogni ombra un assassino, ogni parola uno steccato alto un metro e una paura. Sogni, che non ricordo di aver sognato, ed allora piango nelle pieghe di un cuscino ornato di seta bianca.
E così, consumo i pomeriggi, frugando con dolore nella mente dimenticando anche il mio nome, dimenticando anche le ore... stanca pure per rincorrere quel tempo che un tempo mi apparteneva.
E nell’attesa l’attesa non aspetta, corre all’indietro su binari e stazioni già segnate dall’addio, locomotive senza freni ad attutire la vergogna di non sapere più chi sono... quando guardandomi allo specchio, nulla più vedo, nemmeno il mio riflesso...
Id: 66583 Data: 06/09/2022 15:25:41
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Un pensiero che non tace
Ti penso, mentre il vento attraversa le abitudini, quelle di sempre... un calice di whisky bevuto a luci spente, nelle mani il silenzio, e nel silenzio... un pensiero che non tace.
E mi ritrovo a scucire le ossessioni a disfare ricami di ore perdute nell’aspettare invano il ritorno, quando dinanzi ad un camino acceso la paura spegne la speranza.
E nel mio dormire fragile e distratto ti chiamo nella notte, in quella solitudine appesa a un filo tra il pensarti e il maledirti, l’amarti e poi odiarti, quando il fischio di un treno ti portò lontano, e le mie lacrime aggrappate a gelide lamiere bruciavano d’inferno...
E ritorno, a perdere lo sguardo in quel bicchiere di whisky ancora da finire, e tra le mani il silenzio di sempre, mentre in ogni quotidiana pazienza aspetto di sentire quel treno che ritorna...
Id: 66582 Data: 06/09/2022 15:24:07
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Come nave alla deriva
Nei porti solitari che nessuno conosce approdo come vita a ritrovare me stesso, relitto d’uomo già vissuto e già morto. Nave sopravvissuta anche alla speranza.
È lì, nel mare delle mie solitudini, che vi attraccano pezzi di legno sgangherati, posando sul fondo le loro ancore alleggerite dal peso di colpe e sofferenze.
Cercando invano di riempire le mie stive di nuove consapevolezze. Quelle sparite, quelle distrutte, quelle che, forse, non ci sono mai state.
Id: 66581 Data: 06/09/2022 15:23:40
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Nel silenzio di settembre
Ti ho cercato, dispettosamente, in ogni angolo della mente. Ti ho cercato dentro i miei errori senza mai trovarti... ed intanto, nel mio girovagare, mi sono spento.
Quante notti ho passato a frugare nell’insonnia le mie colpe, sospirando e respirando nel cercare di calmare un’ansia insopportabile, sbattendo la mente in ogni ma, in ogni perché...
Ma sei stato il tempo, di un tempo ormai finito. Un amore scritto col fiato sui vetri della notte... un fazzoletto perso tra le lacrime, quando a gridarti di non andare, nel silenzio di settembre, hai chiuso la porta senza più voltarti indietro...
Id: 66580 Data: 06/09/2022 15:23:01
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Se mai
Se mai, dovessi solo pensare di ritornare, fermati... fermati a ricordare le finestre che hai lasciato spalancate in un giorno d’inverno.
Dove il mio respiro, avvolto nello sgomento, cercava di ricucire ragioni che la ragione non capiva, e nel pianto, quante lacrime ho rigurgitato a furia di capire i perché, di capire il quando.
Se mai, alla riva di un giorno qualunque, il tuo rimorso dovesse col suo grido risvegliare i gabbiani, ricordati di come il sale ha irrigidito la mia pelle ed i miei sogni, e di quando, in un vagabondare maldestro, ho lasciato cadere dalla balaustra dei sogni tutto ciò che eri e tutto ciò che oggi resta di te: niente!
Id: 66579 Data: 06/09/2022 15:22:19
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Nel silenzio di una sera
Ho visto un salice in fiore, sulle strade del destino, mentre il pensiero scuciva quei ieri passati a chiedersi nel perdersi cosa è rimasto...
E le dita, nel silenzio di una sera, tremano scomposte, asciugando il pianto allo scricchiolare di un amore ormai lontano.
Eravamo un solo respiro, nella gioventù di un tempo ormai avvizzito...
Ed ora, siamo solo ombre che parlano nella solitudine, siamo mondi così lontani, con l’inverno tra le mani, e la paura ad ogni passo.
Id: 66578 Data: 06/09/2022 15:21:54
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In un giorno di luglio
«A Daniela Donders, amata figlia, sorella e amica.»
Cade senza onori il velo della vita, e nell’ultimo saluto il cuore si serra nella solitudine, lasciando scivolare il dolore dalla pelle all’anima.
Potessi intrecciare la tempesta dentro, istoriare il volto supremo della morte, saprei dire come mi sento, saprei dire cosa non sento... quando in un giorno di luglio, al passaggio di rondini arrese al pianto, non resta che un saluto a labbra serrate, per non sentirne l’eco dentro al petto.
Non resta che un respiro fermo in gola, dinanzi al capezzale della vita che finisce e non chiede mai permesso.
Ma resterai sempre un amore immenso, quando la tua voce, nelle mie notti insonni ancora da scrivere, danzerà nella nebbia, tra picchi e dirupi di emozioni... ...come un torrente, che scorre come il tempo... giorno dopo giorno, a ricordarmi che nella fine, c’è sempre il sorgere incessante di mille nuove vite...
Ti Amo!
Id: 66577 Data: 06/09/2022 15:20:26
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Dinanzi ad una finestra
Seduta, in una muta preghiera dinanzi ad una finestra, sento spegnersi i sogni, quando la furia del vento agita un albero indifeso.
Seduta, dinanzi ad una finestra, bisbiglio parole stanche... e sull’asfalto osservo mozziconi di sogni abbandonati.
Mi chiedo perché mai la sera porta discorsi osceni, quando avvolta nelle lenzuola provo a chiudere gli occhi, e si spalanca la colpa di non essere abbastanza.
Mi chiedo perché mai, la notte, fa da sottofondo agli errori commessi, tanti, troppi... e nel sorgere del mattino vedo allo specchio l’immagine di un’anima stanca e arresa, dove sa che fuori imperversa l’inverno, ma il gelo è dentro...
Mi chiedo, quanto ancora c’è da dire, quanto ancora c’è da fare, prima che da quella finestra io possa vedere un cielo calmo, e forse, anche le stelle.
Id: 66576 Data: 06/09/2022 15:18:31
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Nel mare delle mie solitudini
(A BENITO ARNONE) Respiro, all’imbrunire in un giorno d’autunno, e come luce tra le luci il sole torna alle sue acque.
Ed in lontananza, voci indistinte di relitti arenati, sopravvivono alle onde.
Basterebbe avere tutto un po’ più chiaro, ma c’è del maledetto odore in giro che invade i pensieri e la memoria non riposa.
Quanto sola mi sento in questo rosso di fine ottobre, quando al calare del giorno sorge la paura, e non basta stringere le spalle per sentire meno freddo.
Quanto sola mi sento in questo fermare il fiato, e sentire tremare dentro il mare delle mie solitudini. Poesia scritta per l’opera dipinta da BENITO ARNONE, intitolata: LA SOLITUDINE.
Id: 66575 Data: 06/09/2022 15:17:41
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Se il cielo sapesse
Sono stato ad aspettarti, virgolettando a spalle in su le attese con i suoi dubbi, masticando le ore, con le orecchie tese a un rumore di chiavi nella serratura, quando in lontananza l’abbaiare di un cane muoveva il silenzio.
E non è bastato dire addio per dimenticare i respiri ingoiati nella notte sopra un cuscino bagnato dal pianto.
Se il cielo sapesse dei nodi in gola stretti ad assecondare le attese.
Se il cielo sapesse di quelle sere d’autunno, dove il vento di notte imbastiva parole amare.
E mi siedo, oramai stanco, a scucire i giorni passati ad amarti nella speranza, nel chiedermi che cosa resta quando il finire non basta, cosa resta di quando a viverti ero niente che valeva meno del niente.
Id: 66574 Data: 06/09/2022 15:15:37
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M’innamorai delle tue mani
Sono le tue mani a dipingere i giorni dei colori dell’arcobaleno, quando nell’amarti mi spogli di tutte le paure...
Quando i tuoi occhi sanno essere un sottofondo perfetto dinanzi a un camino acceso, al calare della notte.
Non c’è chiarezza nello spiegare perché ti amo. Quando un tuo sorriso abbatte i muri di tutte le mie paure.
Tu, che sei il percorso di sempre, che non ho scelto, non ho cercato.
Tu, che sei il vento nelle mie notti con le finestre socchiuse, che sei per me un destino segnato, che mi cammini affianco mano nella mano, inciso come una promessa nel cuore al di là di ogni sapere.
Id: 66573 Data: 06/09/2022 15:14:57
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Ascolta oh terra
La notte porta i suoi discorsi sui rami oramai spogli scossi dal vento, e così, la sonnambula poesia nasce dal cuore degli uomini.
E nel silenzio ovattato un vociare offuscato narra di uomini e signori, eroi di guerra e vincitori. Patriarchi, titani guerrieri di promesse senza paura.
Ascolta oh terra, il sangue che chiama, eroi caduti e popoli dimenticati nelle pieghe del tempo, memorie di ingiustizie arrese alla stanchezza.
Ascolta oh terra, le grida della gente che non pregano più, valori perduti e sogni alla deriva come chiglia tra gli scogli.
Ascolta, respira, e nel silenzio della notte, asciuga il pianto di madri sole, di donne afflitte, di vedove alluttate.
Ascolta oh terra, il sentire vagabondo di chi cerca un Dio a cui chiedere perdono!
Id: 66572 Data: 06/09/2022 15:14:11
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Il male dentro
Mi siedo, stanco, ad una riva dove asciugare i sogni, stropicciati, malmessi, come fossero fogli di un diario strappato in preda ai deliri dell’adolescenza.
Ed il disordine, costante, arriva come un fiume in piena a schiaffeggiare la mente, deridendo ricordi di sere annegate nell’alcool, seduto ad un tavolino dinanzi a una candela spenta troppe volte.
Mi perdono, quando folle, nel mio andare distratto, barcollavo con i sogni sudici di gin e whisky sputando in faccia alla vita come fosse una puttana.
Mi perdono, per tutte le volte che allo specchio sorridevo ad un io contraffatto, ubriaco di vendetta verso la vita, e chiedo perdono alla vita stessa che ho appesa ad un cappio in una camera d’albergo... stanza numero ventuno...
Id: 63610 Data: 11/07/2021 13:38:48
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Verrà un altro inverno
Ci sono giorni, persi nel dire e nel pensare, dove ti cerco negli anfratti di ricordi immortalati in mille fotografie chiuse nel cassetto dei silenzi.
Ci sono giorni, dove il dolore indossa il velo del contegno per non svegliare il pianto, mentre la pioggia cade incredula sopra ferite mai guarite.
E verrà un altro inverno, muto e disattento, a ricordarmi di quel vuoto che permane.
Verrà un altro inverno, a ricordarmi perché non ho più voce, a zittire il cigolio di pensieri carichi di vento, a cullare sul dondolo discorsi senza senso.
Verrà l’inverno, a chiedermi perché nel troppo amare un altro, ho dimenticato come amare me stesso.
Id: 63609 Data: 11/07/2021 13:38:00
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Nel mare delle mie solitudini
Respiro, all’imbrunire in un giorno d’autunno, e come luce tra le luci il sole torna alle sue acque.
Ed in lontananza, voci indistinte di relitti arenati, sopravvivono alle onde.
Basterebbe avere tutto un po’ più chiaro, ma c’è del maledetto odore in giro che invade i pensieri e la memoria non riposa.
Quanto sola mi sento in questo rosso di fine ottobre, quando al calare del giorno sorge la paura, e non basta stringere le spalle per sentire meno freddo.
Quanto sola mi sento in questo fermare il fiato, e sentire tremare dentro il mare delle mie solitudini.
Id: 63608 Data: 11/07/2021 13:37:01
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Se il cielo sapesse
Sono stato ad aspettarti, virgolettando a spalle in su le attese con i suoi dubbi, masticando le ore, con le orecchie tese a un rumore di chiavi nella serratura, quando in lontananza l’abbaiare di un cane muoveva il silenzio.
E non è bastato dire addio per dimenticare i respiri ingoiati nella notte sopra un cuscino bagnato dal pianto.
Se il cielo sapesse dei nodi in gola stretti ad assecondare le attese.
Se il cielo sapesse di quelle sere d’autunno, dove il vento di notte imbastiva parole amare.
E mi siedo, oramai stanco, a scucire i giorni passati ad amarti nella speranza, nel chiedermi che cosa resta quando il finire non basta, cosa resta di quando a viverti ero niente che valeva meno del niente.
Id: 63607 Data: 11/07/2021 13:35:24
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Quanto amore ancora
Sei un pensiero in questi giorni che passano nel chiedermi di quanto amore mi hai amato e non ho compreso.
Resti un lieve sentire nelle mie notti insonni, lì dove l’affanno rammenda colpe mai raccontate, lì dove il sonno sfugge al bagliore d’un lampione che trema come quelle bandiere poste sulle aste di lidi vuoti e deserti che attendono il pullularsi dei corpi sull’arsa sabbia di Agosto...
Di te, quanto amore ancora resta, come fiamma d’una candela mai spenta, in quel chiedermi dove sei, come stai...
Quanto amore resta in questo strappo inatteso, che a scatti mi pungola e mi commuove le parole... amareggiando un pianto che non riesco a fermare.
Saprei lasciarti andare se di questo amore fosse tutto un sogno. Se di questo avanzare della malinconia sapessi amarne l’amarezza.
Se dei tuoi vestiti potessi indossarne e rubarne il coraggio che portavi avvinghiata all’anima.
Quanto amore ancora resta chiuso in una valigia rossa mai usata. Dentro collane mai indossate. Quanto amore ancora respiro di te... aprendo la finestra, ed è inverno nel cuore.
Ti Amo!
Id: 62143 Data: 08/02/2021 16:53:45
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A insegnarmi la vita
Parole mute dentro profumi di un tempo che fu, lì dove la luce si è spenta nel sentirmi tremare come foglia d’un albero al vento!
Nel respiro affaticato di un gelido mattino che sbrana il cuore, rammendo sui pezzi dell’anima malinconie impazzite.
Quanti “mi manchi” scritti dentro le ossa, e mi chiedo se mai riuscirò a renderti fiero dell’uomo che vedo allo specchio ogni giorno che passa...
Quante parole spenderei adesso, per dire cose già dette. Ma resto un albero di natale senza luci né colori, un regalo scartato in fretta e in modo maldestro, un carillon dalla musica triste, ora che di te altro non resta che una sedia vuota a insegnarmi la vita!
Id: 62142 Data: 08/02/2021 16:50:49
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Dun amore più che finito
Cerco, parole sparse, cianfrusaglie di una malinconia senza nome dentro queste notti insonni che soffocano il respiro.
E mi copro il cuore, col freddo che ritorna a gelarmi i ricordi di una vita cucita, scucita e rammendata...
Albe senza coraggio, pomeriggi troppo stanchi, notti lunghe come una nave che impiega troppo tempo ad affondare...
Mi sorrido, ad un viso stanco, nell’indifferenza di ogni mio respiro, che allo sfogliarsi dei giorni dove la luce ormai s’è spenta, vivo... d’un amore più che finito.
Id: 62141 Data: 08/02/2021 16:49:13
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Per dipingerti dimmenso
- PER DIPINGERTI D'IMMENSO - (A Michael - il mio amico di infanzia) Nel grigio imbastire malinconie senza nome piango dentro disattese attese, quando è la neve a ricordarmi del gelo che ancora sento fra le mani nell’accarezzare volti perduti in quelle fotografie senza più calore. E mi commuovo l’anima dentro lacrime mai piante a ricordarmi delle nostre corse a perdifiato nei sentieri di campagna, quando era la semplicità del niente ad essere tutto. Resti un profumo sbiadito dentro gomitoli di ricordi lontani. Resti una mano stretta troppo poco quando, ad esprimermi, ancora non avevo la maturità delle parole ricamate nella gola per dipingerti d’immenso. E resti, di quel vestirmi oggi, l’uomo che sono, un bambino oramai cresciuto che mai saprà dirti addio.
Id: 62055 Data: 01/02/2021 10:58:02
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Caro Babbo Natale
Ti scrivo, mentre un silenzio lontano, che mi respira dentro, annuncia l’inverno. Il freddo opaca le ore, e il vento non calma i pensieri, quando a sporgermi a un davanzale triste, anche un piccione mi canta la tristezza. Caro Babbo Natale, quanto amaro mi resta quando a frugarmi nelle vene non trovo che momenti annegati dai rimpianti. E del mio regalo scarto l’inquietudine, nel sentirmi un flash in bianco e nero un camino acceso in una casa vuota, un monologo incompreso, un ricordo di sere oramai sepolte nella neve. Caro Babbo Natale, piango per non morire quando a scriverti resto come musica senza parole, una ballerina su un carillon che ha smesso di danzare. Ti scrivo, mentre nello scucirmi le emozioni aspetto di sentire cosa rimane di ciò che il Natale, oramai da tempo, ha smesso d’essere.
Id: 62053 Data: 01/02/2021 10:54:48
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Pablo
- PABLO - (A María Giordano - Insegnante di Flamenco) POESIA INSERITA NELLA RACCOLTA 100 PAGINE PER NATALE - EDIZIONI SCRITTO.IO POESIA VINCITRICE COMUNE DI MONTAIONE - FIRENZE Ho smesso, una sera di dicembre, di aspettare invano il ritorno, quando tra le pieghe dei giorni ti sentivo essermi scenario senza luci. Ho smesso, di continuare ad accendere l’abat jour dei ricordi, ed ho spento la voce di quei ricordi affollati al capezzale del cuore. Siedo, in quelle crepe che ho dentro, quando a sfogliarmi nei giorni mi sento un calendario senza santi da ricordare. E mi raccolgo le parole, smarrite per strada, ingoiate dal dubbio, quando al calare della notte anche la luna mi guarda afflitta. Sapessi amarti di quell’amore che il cielo dona al mare, distanti ma presenti. Potessi dirti quanto di te ancora resta nel profumo d’una sciarpa appesa nell’armadio dei ricordi. Ma resti un racconto da dimenticare, sforzandomi di tacere l’emozione in quei perché senza rispetto, quando a scompigliarmi le ore resti un sogno infranto sul finire dei miei giorni.
Id: 62052 Data: 01/02/2021 10:54:04
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Resterai di quel sempre
Ti scrivo, con occhi pronti al pianto, inciampando in un cratere di tristezze, in quel sentirmi come melodia alla deriva, quando a cullarmi è una solitudine che mi commuove le parole. Mi manchi, quando di notte, al suono del vento, mi sento una foglia in un andare disfatto, in un volare scomposto. Mi manchi, in quell’affannoso cercarti nelle crepe dei miei respiri, tra coperte pesanti di pensieri e tra cuscini di domande. Resterai sempre un sillabario scomposto sulle onde della mia malinconia. Li dove attendo di sentirti infinito, nelle trame dei miei tormenti, nelle insonnie sbiadite dal pianto. Resterai sempre di quel sempre che non fu mai, quando al calare della notte resti ancora quella foto in più nell'armadio dei ricordi...
Id: 62051 Data: 01/02/2021 10:52:28
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Mi chiedo se mai...
Sa d’inverno l’aria dentro queste notti insonni dove il respiro affaticato dal freddo sfiamma i pensieri. Muto, come degno d’una preghiera mi leggo dentro, e mi siedo sugli scalini delle mie incertezze a ciondolarmi tra le dita la polveriera dell’inquietudine. Mi chiedo se mai, nello sfogliare questi perché, saprò lasciare riposare il cuore. Mi chiedo se mai in questo insonne pensare di dimenticare l’indimenticabile saprò amare me stesso, più di quanto ho amato te. Mi chiedo se mai, stanotte, attraverso le pieghe di persiane chiuse, potrò dormire ancora, fingendo di non sentire il rumore del delirio che bussa piangendo alle porte del mio cuore spento.
Id: 62050 Data: 01/02/2021 10:50:46
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Di tempi ormai perduti
Perdonami Padre se non ho occhi che ridono, se ho mani vuote senza un dono degno del nome che porti. Altro non ho che un ceppo consumato dagli anni, che lento brucia in questo silenzio corroso dal freddo... E mi commuovo al pianto di tempi oramai perduti, dove al calare inquietante del giorno mi sento una foglia al vento, abbandonata in un tempo che non ha più tempo, in istanti troppo distanti... Perdonaci Padre, per questa notte dimenticata, dove tra le righe del dire, dentro abbracci negati anche il Natale s’è spento.
Id: 62049 Data: 01/02/2021 10:49:38
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Ti Amo
- TI AMO - (A Vladimiro, l’amore della mia vita) In quale modo t’amo, estraneo alla ragione, quando un tuo sorriso sa essermi d’immenso. Perché ti amo come fossi una poesia di Montale, una tela triste di Monet, una nota nascosta per timore dietro il sipario della vita. Perché ti amo, in questo essermi catena al cuore, quando a sporgerti mi afferri e mi sorridi come mille soli. Tu che mi scuoti come quercia al vento, in questo amarmi come profumo di terre lontane. Tu che sei di me la parte che rinnego, patria a cui appartengo, figlio nato nella conca d’un vulcano spento. Ti amo, in questo scorrermi come lava nelle vene, in questo essermi, oggi, futuro per i miei domani...
Id: 62048 Data: 01/02/2021 10:47:42
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Buonanotte Mamma
E mi torna a scompigliare le ore l’eco del tuo cantarmi i sogni che dolcemente mi cullava. Sarà la solitudine che avanza a farmi sentire più freddo dove la tua voce ormai lontana non mi fa più da coperta a quei sogni d’un tempo... Cresciuto, ormai da un po, vivo una vita che si sfoglia stanca al davanzale di tutti i miei mille affanni... Quanto ancora ti cerco in quella ninna nanna di cui ho perso i sogni e le parole. Quanto ancora, singhiozzando, ti chiamo nella notte alla deriva ormai dei miei anni, troppi, stanchi, smessi e sfilacciati. Buonanotte amore mio... ascolto e respiro piano e chiudo gli occhi, ...così scende piano la notte ed intanto ti penso! Buonanotte Mamma...
Id: 62047 Data: 01/02/2021 10:46:46
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Quando al pensarti di notte
Mastico pane e sogni, lì dove la notte copre il cuore come una coperta di lana antica. Seduto, al capezzale di tutte le mie afflitte solitudini, osservo le tremanti luci dei lampioni che interrompono il silenzio, e mi ciondolo fra le dita pensieri spaesati e paure stanche, assenze scorticate ed ostici rimpianti. Fa capolino la stanchezza, e l’ora tarda scava dentro, fermando d’un tratto il singhiozzo di tutte le mie paure. Chiudo gli occhi, sommando attese troppo sfilacciate, quando al pensarti di notte, mi ritorni come un mattino assente, in un vuoto incolmabile che mi spezza il fiato...
Id: 62046 Data: 01/02/2021 10:45:40
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