I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La modernità
Se la zizza s’ammoscia e per difetto s’accascia senza spinta e perde assetto soccorrila che più ti fa moderno il silicone infisso per l’interno. Vai, grida, -Meraviglia! è tempo questo che aggiusta tutto il testo col contesto!- Hai dei problemi? Il tuo è un ego fino? Puoi rifarti il nasino ino-ino. Le chiappe un po’ appiattite san di porta? Lui dona forma alata che conforta. Vedi una bella fica e Giò non tira, sta in apnea, distratto senza mira? In farmacia c’è il preparato adatto che dona al coso moscio il suo riscatto. L’uccello senza penne è intimidito? Vedrai che scatta, dritto nel suo sito. Il tempo ha corrucciato la tua fronte? E che problema c’è, c’è chi ti monta se l’ago un frontespizio da gattina stende con qualche m.l. di tossina. Son tempi questi, cara assai moderni L’ingegno in-forma paradisi e inferni. 11aprile 2012
Id: 15816 Data: 26/07/2012 18:06:29
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Un mezzo calendario
Agosto ciak, et voilà settembre ottobre ehilà, que est ce? chiede novembre dicembre: c’est la fin, l’anno mi muore, mi scivola di nuovo in giorni ed ore: in questi astratti di un non spazio-tempo. Piccole inezie, bolle in sospensione, sfiniti pezzi, alieni, code, avventi, c’incanaliamo pallidi, morenti, istupiditi, senza sentimenti. Salvatore Violante
Id: 10605 Data: 22/10/2011 15:09:02
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Contenitor Vesuvio
Un pisciatoio, il cielo Acqua a tendoni Sventagliano i terrazzi intimiditi Pizzichi-suoni-gocce, cingolati, Di pianti tubolari e di ringhiere. La discarica fuma. I suoi vapori Addensano fragranze di carcami: Smania la morte, scorre tra le vigne Allatta con liquame giallo-orina Il letto pietra pomice, la rena Che copre il cuore lavico e le vene.
L’Averno è qui, Con la ginestra in fiore e la verbena, In mezzo ai verdi pini Ai tralci pieni, Schierati, i battaglioni di filari: Grappoli d’ambra e rossi rugginosi Contro Caronte infame….. Più in alto l’occhio cupo di Vulcano. Terzigno il 27 settembre 2010 Salvatore Violante
Id: 5457 Data: 01/10/2010 16:50:44
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Dialoghi
Le disse a bomba, - tutto era finito - Così per dire. Sanguinò il suo cuore. Nel cielo, a volo, luccicò una stella Di un solo lampo. Ritornò più bella. L’azzurro assai più azzurro senza rotte Ma non per sempre, si scagliò l’alcione Pieno di bianco e solo, unico alone. Profondo pozzo vuoto, un’apprensione. Confermò chiaro: tutto era finito Sol per parlare. Germogliò il suo cuore Suoni sputati. S’annidò su quelle Sbiancate gote, ghiaccio per la pelle. Poi se n’andò. Lontano, a mani vuote, Senz’altro sangue, senz’alcun passato In braccio una parola sbullonata Stanca e tremante, e tuttavia vociata. Il mare si specchiava entro il mugugno E dilavava privo d’intenzioni Gli amanti stesi, soli, la scogliera, Lucida forma nuda, una preghiera per mille mani calde, in caldo sole.
Id: 4562 Data: 21/06/2010 12:20:16
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Rap di buona Pasqua
Auguri a tutti: A grandi e piccini Auguri ai cretini Ai bimbi carini Alle donne in bikini A chi fa gli inchini A chi ci ha la testa A chi fa la festa Ma viene e non tiene A chi si contiene Chi dorme in stazione Chi dentro a un bidone Chi fa la riunione E dorme in poltrona Chi mangia per due Chi vive da bue Chi grida: l'ho duro Chi contro quel muro Ci batte la testa Ma è un uovo pasquale Perciò non fa male ecc. ecc. ecc. Auguri a Nutini A G. Pedicini A Prisco De vivo Al nudo lascivo A Ernesto Filoso Cronista a riposo Auguri a Squarotti A Loi coi Vassalli Auguri ai timballi A chi non ci tiene Ma poi gli conviene A tutti i poeti Frenati dai calli Scovati coi falli Dal tono un po’ giù Alle pure virtù Ai versi coperti Che danno lacerti Ai mondi agitati Ai difetti di fiati Auguri ai pazienti Ai grandi casini A chi senza denti Si mangia panini Auguri ai padani A mille e più mani Ai tipi che giù Si tirano sù Oh grande fatica La moglie e l’amica E chi ci ha la fica? Ha chance di carriera Ma non alla fiera Se tiene l’ingresso Socchiuso agli amici Che chiedono parti Ma quanta indecenza Licenza, licenza Ci vuole e rispetto Non senza sospetto Ma dove lo metto? Su, vedi un po’ tu Non trovi laggiù? Continua a provare Cercare, cercare e Portalo su! Ancora di più. Impara a volare! Auguri anche al mare A Chirico Carlo Un grande maestro Ad Aniello Montano Guerriero nostrano A tutti coloro che sono lontani Ai loro pantani. A chi cerca sogni In terre spartane Alle negre puttane. Auguri ai coglioni Che fanno riunioni Al primo ministro Che cambi registro Auguri a Maggiani A Maura Potì Alle Donne Pipì Auguri a Spagnuolo A Musik Maria A De Marchi Algherini Agli astri divini Auguri a Savelli con Rega e la Zizzo Cin Cin con lo schizzo. Il Figlio del Padre Inchiodato da voi Per trenta e più anni Vissuto con noi S’è rotto i coglioni Dei vostri crotàli Ed ha sciolto le ali.
Id: 3900 Data: 31/03/2010 15:33:23
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Cancelli
Un pugno l’alba, il sole si prosciuga un lago l’ombra, ti ci tuffi dentro, specchio distante, anima affiorante abbarbagliato l’occhio che s’incentra. Oh cuore che t’accendi e ti consumi oh alba, oh sole caldo che consoli oh sera, quando il suono si confonde, sollevi muri ed impietrisci dentro. Oh notte, vecchia madre, obesa notte Puttana senza tetto, mio riposo Ventre-cuscino, soffice contatto, cancello di confine per contratto. Mescoli cielo e terra, fuoco ed acqua, il timido all’amante, il bianco a morte i suoni a voci grasse, i gialli sciolti da tinte accese a facce smorte e porte. Dona sostanza al futile, una sorte di soffio eterno, minutaglia d’uso per il consumo, con misura tipica. Riponi nel bicchiere il fiore d’alba e l’anima del fiore, il suo profumo e il seme e la sua musica lontana. Falla vicina da stamparne il suono, metti in un pugno vergine la nota, strizzane il succo primitivo, l’eco che frantumò, al vagito primo, il Vuoto.
Id: 3815 Data: 17/03/2010 13:09:11
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Vesuvio ( alle donne per la loro festa)
Qui la montagna infiora i suoi colori Di rossi e gialli, teneri o indecenti Papaveri qui danno il sentimento Del vortice profondo di Vesevo. Ginestra piega al vento sinuosa, Mimosa ammanta morbida la sposa Femmina il monte e verde di mistero Di Femmina natura anche il pensiero
Terzigno il giorno 8 marzo 2010
Affettuosi auguri a tutte voi
Id: 3765 Data: 08/03/2010 10:20:46
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Parole (inedito)
Se tu le guardi, in fondo sono cose ma durano assai più che le persone sono tortura, traggono memoria andando in barca a galla della storia.
Oh morte, morte, quanta vita vivi! Per primo il pianto In ultimo un respiro con te compagna l’ora s’intrattiene lungo la strada ed è mistero il seme.
Vi vedo da lontano che venite Lungo la strada, timide o impunite sonore, ben coperte o in minigonna Bianche di pelle o nere o di madonna.
Sbocciate Sprigionando tinti talli mostrandovi nell’aria in fiocchi o falli.
Siete la neve intatta di radura sanate piaghe mentre il freddo dura. In primavera un friccico vi coglie solleticando il verde delle foglie
Id: 3640 Data: 17/02/2010 22:53:25
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Appunti (testo inedito)
Quando coi primi canti si sollevano uomini e case dalla notte grassa attonite le piante un poco fremono al fiato della brezza e la respirano in quella, il mondo sforna il suo miracolo…..
ma poi…. Voilà, l’esistere di giorno e l’ombre ed i cucù dai giri d’angolo.
Id: 3617 Data: 15/02/2010 17:19:23
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a Marcello Carlino (*)
Certi poeti a(r)mati, Prufessò hanno scomposto in pezzi la Campana usando i cocci a modo di yoyo. Moderno, il vate, ingolla il suo stufato, frullato d’audio-video-trombe-cori: evacua i suoi frappè sintonizzati su note ansate e zombi da metrò. Conosco il canto aperto, modulato corale, a voci alterne, sussurrato cerco l’orecchio trepido, turbato, dal suono terso, non mummificato. Vedo il sorriso in lacrime argentate e voglio, sveglio, un sogno figurare posso dargli il calore di un safari e distillarlo al clima di rio Bò. L’odore, sarà forte e penetrante capriccio intenso e soffio di narici, come un profumo d.o.p. che se lo dici sai di che parli come anch’io lo so. Il suono, sarà forte, dei rumori che scagliano frantumi e patatrac, gradevole e scabroso, un poco fuori ma sempre in grado di ballare in frac.
(*)Testo pubblicato sul n° 18 di "Pagine"
Id: 3565 Data: 10/02/2010 16:28:01
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Ritratto vesuviano (testo inedito)
Schiuma il suo verde il mare e la collina. Scivola il cielo e scioglie il suo colore l’olivo stampa il suo stanco torpore In scheletri annodati verde-mare. I miei pensieri arrotano matasse di sensi colorati e di promesse Il giorno scaccia il nero e si rimette tranquillo e fiacco ad abbronzare tette. Mi sento bene solo al tuo calore montagna maledetta, mia passione mammella appetitosa, suora ardente vergine nera di braciere e vento. ti vedo spappolata contro i muri di queste case trasandate e affrante sui rugginosi pampini, nei soffi volatili di rena tra le piante. Il giallo, il rosso, il bruno abbruciacchiato ripiglia un verde nero di fiammate tra pietre, sabbia e pomice, in colate pieghe di storie, impronte incastonate
Id: 3488 Data: 06/02/2010 16:11:28
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a V. Z. (testo inedito)
A Sorrento un movimento verde mare a massa a massa e la testa che traballa e le piante dei limoni. I suoi occhi, oh Dio, quegli occhi lampi accendono e turgore, quelle tette pani caldi due scodelle di sapori, dall’interno dolce miele favo liquefa l’amore. Suona l’onda, si contorce e la sabbia s’insapora, sulla spiaggia solitaria di Sorrento…ento…ento un movimento …ora…ora s’incolora verde mare a massa a massa dentro al vento…… se ne muore.
Id: 3457 Data: 04/02/2010 17:08:10
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Luce (testo inedito)
Alba, ti vedo e colgo il tuo chiarore Solo se investe in pieno la mia mente Spogliato, il chiaro, sembra inconsistente, senza calore, non dà vita a niente.
Id: 3435 Data: 31/01/2010 23:15:47
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a Domenico Cipriano poeta
Non c’è rimedio a vivere nè tempo e l’occasione è finta prospettiva. A viver non sei tu perché la vita si sbroglia fra i tuoi piedi come vuole. Io e te le due lancette sul quadrante: andiamo in giostra finché resta cànapo, né il tempo quì scantona se spartito in tacche di 60 per 60, né il fumo con un sigaro spezzato: serve a lasciare in giro un’altra cicca. Ad abbozzare intonaci-parole si può strappare al mondo il suo ciarpame per farne cocci antichi da restauro, perché il bicchiere non si fa paiolo se poni in faccia al vino un buon ragù!
Id: 3404 Data: 28/01/2010 17:17:02
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Risparmio energetico
M’illumino se penso all’oro nero penare come urina in uretrite, mollare sopra i tacchi le caviglie lasciando nei singhiozzi cilindrate dai 500 a 5000 c.c.(*). Rivoluzione nera nuova Olimpia tutti sportivi: footing funzionale consumo senza stress, pratica anale e sotto sotto un Pil sensazionale. Le natiche da apatiche a politiche Offerte sobrie, sode e monolitiche.
(*) da leggere cicci
Id: 3397 Data: 27/01/2010 22:42:53
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Lasciati andare, danza
Lasciati andare, danza Prova a ruotare a fondo, Fatti girar la testa Vedrai un doppio mondo Potrai ghermir le nuvole Scagliarle contro il sole Balzare in groppa a venere Cambiare il suo colore: Bisogna immaginare Che tutto è assai più in là E andare in altalena Su questa realtà.
Id: 3339 Data: 22/01/2010 16:13:57
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Oh la vita! è una cosa tortuosa
Oh la vita! È una cosa tortuosa
Come l’onda che rotola a riva
È una trama accennata, sottile
E ne cogli soltanto la spira.
Oh, la vita, la vita, la vita!
Non c’è modo di renderla vera!
Puoi vederla talvolta morire
O sognarla,
Certe volte ascoltarla;
Puoi cantarla e non farla avvertire
Non c’è modo di renderla vera!
Id: 3327 Data: 21/01/2010 17:12:38
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Rondini (Balestrucci)
L’un dietro l’altro esercito d’ellissi disperate le nere croci, palpiti di cieli appena nati pare che i voli accerchino d’abbracci d’aria, i fiati, scarti frequenti mostrano che i muri sono alzati. Salvatore Violante
Id: 3252 Data: 13/01/2010 22:57:17
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