I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
E vuoto
Sono tornata a cercarti sulle ali della musica volando in simbiosi armonica col passato e nel tempo lasciato dietro
Come risucchiata sono andata oltre passando attraverso la fessura che segna lo spazio tra i giorni in cui c’eri e il presente vuoto di te e di noi
E vuoto e immensamente triste mi è sembrato l'oltre senza i tuoi occhi
23 aprile 2010
Id: 4085 Data: 23/04/2010 21:54:33
*
E avanti noi...
Prestatemi parole per cantare, vi darò la mia musica: strappi pungenti ancora pensando a ieri col sole acuto che accendeva il mare e i semafori che si coloravano di verde al nostro passaggio. Seduti nella polvere e nel gelo inventavamo sogni per scaldarci: la giovinezza in pugno e dentro la paura, sempre, della fine. Un anno fa due anni fa e indietro e indietro ancora e avanti noi accaniti sempre sulla stessa strada pronti a fermarci al suono di violini pazzi sul marciapiede saturo di corpi frettolosi e occhi curiosi. Tre anni fa quattro anni fa cinque anni fa e indietro e indietro ancora e avanti noi per dire viva alla follia basta all'inganno delle facce sorridenti; noi e la morte che ci spremeva l'anima noi e la gioia d'un desiderio non capito. E indietro e indietro ancora e avanti noi - oggi - con la bocca arsa che non recepisce baci e il sonno cupo che cancella sensazioni la fine del pensiero e l'orologio fermo alle 20:15 di ieri...
dalla silloge "E avanti noi...", 1980
Id: 1637 Data: 10/02/2009 20:17:17
*
La radice delle stelle
Posso semplicemente dire di aver vissuto il lato oscuro, la grandezza, la debolezza.
Di ogni cosa ho cercato il senso nel fondo, senza alcuna certezza.
Ho avuto paura, ma ho voluto capire.
Ho rischiato, con le domande pesanti come massi legate alla cintura.
E giù giù quasi sempre ho trovato la radice delle stelle.
9 luglio 2007
Id: 1628 Data: 09/02/2009 20:57:08
*
Un velo di cipria sul viso
Un velo di cipria sul viso un filo di rossetto un tocco d’ombretto scarpe nuove col tacchetto e al braccio la borsetta chi è mai questa donnetta?
Era grande era forte aveva sfidato la sorte aveva amato creduto si era illusa di poter conciliare la realtà con il sogno e aveva confuso l’amore col sesso scambiando l’ometto col principe azzurro la fiaba con la squallida storia la purezza con il tradimento Aveva amato ed atteso col cuore impazzito spiccando il suo volo decisa a giocarsi persino la vita Aveva pianto sofferto implorato si era umiliata strisciante e dannata Ma adesso è allo specchio fa i conti ed ammette: è vero, ha perduto così in punta di piedi senza rumore raccatta i ricordi le parole d’amore apre la porta e va via in silenzio col vestito appena frusciante richiude la porta respira è finita così come voleva va via senza una lacrima dalla sua vita
8 luglio 2006
Id: 1625 Data: 09/02/2009 20:55:05
*
Quando mi sono innamorata di te
Quando mi sono innamorata di te, di cosa mi sono innamorata? Della tua corteccia cerebrale e dei tuoi ragionamenti, dell’abilità con cui smontavi ogni inibizione, della capacità di rigirare le parole per avere sempre ragione e demarcare i limiti delle mie sublimazioni. Quando mi sono innamorata di te, di cosa mi sono innamorata? Delle tue parole e del tuo fare, di tutta quella forza che mi spaventava e del mare d’improvvisa tenerezza in cui era dolce lasciarsi affogare. Chi eri? Un’ombra venuta fuori dal profondo, senza volto né nome, un’entità antica, ancestrale, il mio demone personale, l’angelo caduto per caso proprio sotto il naso, lo spirito ribelle, tragico e gioioso, trasgressivo, irriverente, inafferrabile, folle, insopportabilmente odioso. Non sapevo chi eri né mi interessava. C’eri e non c’eri… Eri vero? Davvero esistevi? Poco importava. Io ti amavo. Amavo il tuo mistero. Quando mi sono innamorata di te, di che cosa mi sono innamorata? Del tuo sistema limbico, così primitivo e animale, fallocentrico e istintivo, mostruosamente maschio e dominante sino a farmi arrabbiare… Rude, a volte, certamente crudele, mi avresti mai colpita con un petalo di rosa lievemente trattenuto tra le dita? Non credo. Perciò ti ho amato e t’amo. Nonostante la crudezza della vita.
9 novembre 2005
Id: 1624 Data: 09/02/2009 20:44:59
*
Gli amori finiti
Gli amori finiti sono come alberi secchi che restano indietro nel triste sole d’autunno. Hanno ancora i rami protesi, ma più niente da chiedere. Aspettano, senza sapere di aspettare, venti forti che li squassino, mentre noi ci allontaniamo senza voltarci indietro, per dimenticare…
Vorremmo rifarci la vita, rifarci la faccia… trovare mille scuse per giustificarli e per giustificarci, arrenderci alla mancanza di una ragione… e smettere di pensarci.
Ma gli amori finiti restano là, e ci sono: forse sono stati solo un sogno, forse sono stati una follia, o un errore…
Erano dentro di noi e adesso sono fuori, erano vicini e adesso son lontani.
Così crediamo mentre giriamo in tondo, ignari.
Vorremmo andare avanti, ma torniamo indietro e torniamo sempre a quello che più ci ha fatto male.
30 settembre 2006
Id: 1623 Data: 09/02/2009 20:40:22
|