I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Argento
Adesso metto il punto al finale del libro che non scrissi. Fu solo un proemio, ma era tutto ciò che serviva: c'erano prodromi colorati di sbuffi adolescenti, c'era il profumo tenue dei fiori d'inverno, il pazzo scirocco dei tumulti del cuore, persino la neve burlona che ricoprì la cena che non fu. Sulla mappa dei sogni la x con le grazie del tesoro nascosto ormai è sbiadita ma non devo più scardinare la porta dell'impossibile. So che le pagine di quel libro naturalmente vivono nel multiverso che sapevamo esistere, lo riconoscemmo conversando distesi in quel suo lembo dolcemente assolato, ascoltando rapiti il suono argento dell'acqua preziosa che ancora sgorga dalle cento cannelle di una fontana, a sigillo del nostro unico e lungo sorriso insieme.
Id: 71547 Data: 18/07/2024 00:04:42
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Time lapse
E guardo il riavvolgersi del tempo, il replicarsi nel gioco menzognero di ogni inizio e fine. All'orizzonte il sole è meteora del giorno, saetta a sera il passo delle stelle, via lattea che di sogni si scolora all'alba, che riveste frenesia. Mutevole stagione, sboccia, fiorisce muore a se stessa e nasce a nuova grazia; lento è l'occhio al fluire della vita e l'anima è sostanza al divenire.
Ma in quello stato d'essere ch'è Amore, ritrovo il senso di un eterno centro che spezza ogni intervallo e il tempo ricompone in luce d'Uno.
Id: 71518 Data: 13/07/2024 19:31:10
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Terra c’un senti (Terra che non senti)
TERRA C'UN SENTI (Terra che non senti) Quannu ci pensu la viu accussì bedda, la terra mia... accussì china di culuri cuntrastati chi l'occhi sbiddianu, li ciauri forti e dilicati, mari di zagari e ficurinia... e mi pigghia u disiu ri campari nta i so' vrazza, d'addurmiscimi accussì cu' sonu dî ciuri i mennula chi chiovinu araciu a fari di li petri un jardinu. La me' terra ch'un senti li jira dî so' figghi risfiziati, ch 'un viri li mbrogghi rî putenti. Vulissi chi fussi sulu meli vulissi chi fussi pararisu ma è pararisu 'mmanu ai riauli e jò l'addisiu e ci levu u pinzeri, ma mai ci levu u cori comu fazzu cu tia, ciatu meu, chi si comu a me' terra amara e duci. §§§§§§§§§§§§ (Traduzione dal siciliano) Quando ci penso la vedo così bella, la mia terra... piena di colori così contrastati che gli occhi sfarfallano, i profumi forti e delicati, mare di zagare e fichidindia... e mi prende la voglia di vivere tra le sue braccia, addormentarmi così, con il suono dei fiori di mandorlo che piovono piano a fare di pietre un giardino. La mia terra che non sa ascoltare le grida dei suoi figli sfiniti, che non vede gli imbrogli dei potenti... vorrei che fosse solo miele, vorrei che fosse paradiso, invece è un paradiso in mano ai diavoli e io la desidero e ne distolgo la mente ma mai il cuore, così come faccio con te, mio fiato, che sei come la mia terra amara e dolce. ©2012
Id: 71406 Data: 30/06/2024 11:10:02
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Apparenza Arte Genio
Ciò che serve per l'inizio è la fine... l'occhio rimira e si posa al centro della fronte che contempla la realtà. Ciò che appare è l'insieme ma il colore è verità, il segno ne è l'essenza. Che importa, se la mano ascolta la mia sera e trema d'emozione mentre accenna l'orlo sacro dei monti lontani. Materia che trasmuta nel profumo dei gigli, anima che spalma Amore sulla tela la mia anima d'ambra e di turchese cuore corallo e oro bianco schietto. Ti garbi o no, che importa: oro cesello, lavoro oro spargo a pulviscolo di pioggia finché qualche frammento volando rimarrà adeso al tuo cuore: oro, cuore d'oro, cammino d'oro che luce e riluce... oro e oro! oro pallido e ricco fino zecchino rosso d'impeto e bianco d'innocenza ma vivo e caldo, liquido puro, eldorado che schiara stanze al sentire fino a farti toccare l'infinito... perché genio è la mano di un angelo che diventa la mia.
Id: 71322 Data: 24/06/2024 00:52:15
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In surplace
(All'amica Franca)
Lo so, tu ami come se casualmente passassi la mano sopra una coperta spianando pieghe di anni, di affanni eppure non ne avessi contezza. Fingi una vita tutta in superficie mentre mi parli assorta in un cielo diverso che è anche il mio. Mi rispecchi nelle piccole e rade certezze in un modo talmente stralunato che, quasi, diviene assodato il mio modo di essere “diversamente” in tutto: diversamente ricca diversamente dolce diversamente ottusa o intellettuale (non importa, è uguale) diversamente cinica o spregiudicata, diversamente profonda o spiritosa, diversamente seria ai funerali, diversamente colta o ignorante; diversamente furba coi bulli del quartiere, con i diversamente onesti in generale giacché diversamente abile rimango nel misurarmi con i diversamente buoni. Diversamente fragile mi sento e allora ti ravviso a me talmente simile nel lento assaporare l'impagabile gioia d'un non cliché.
Id: 71266 Data: 16/06/2024 18:01:52
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Matematica VibrAzione
Taccio, così vuole il mondo per la donna che sono, che siamo ma vibro dentro così forte da risolvere Riemann in un secondo, da scoperchiare sepolcri di silenzio. È moto tellurico che scatena consapevolezze che accende le coscienze che fomenta lo scandalo della parola. Con forza impugno lo scettro d'oro del pensiero... Ripàrati, arriva come vento di vulcano che spazza via ogni nucleo di violenza che contagia di luce l'ignoranza risplende di cuore e di ragione fino a morirne per rinascere.
Id: 71250 Data: 15/06/2024 12:28:32
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Stella Maris
Balena una luce al porto vecchio, il faro trafigge la notte la ripudia, protegge vascelli dal nome Stella Maris e tenero il sentimento viaggia su onde che non conoscono pericoli. Chiudi gli occhi, sorridi a te dentro per svanire acque nere di dolore... lampi di chiaro a fine corsa, non hai altro che questo.
Quando la mia presenza sarà assorbita nell’ultimo tratto di un oggi che lacera il pensiero e nella sera ogni mia parola si vestirà del sole che fuori non c’è più, allora cullami nel tuo cuore, Madre che siedi dove io siedo
e riconoscerò l’Eterno che solo in Te riposa, con la Tua voce limpida racconta la Sua Storia e la mia vita.
Id: 71190 Data: 11/06/2024 00:14:08
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Seme
Cammino e macino il silenzio sotto le mie scarpe nell'imbrunire vuoto di ogni sera simile a ogni sera. Bruciano i mesi, gli anni un dopo l'altro aguzzi martorianti, sembrano interrare quel che resta di un esile futuro e mi chiedo come mai possa ancora crescere in me la dolce libertà dell'inaspettato come se il tempo fosse seme di una pianta che non conosco.
Id: 71153 Data: 07/06/2024 19:23:48
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