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Raccolta di poesie di Rosa Alba
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Argento

                              

 

                               

 

 

 

Adesso metto il punto

al finale del libro che non scrissi.

Fu solo un proemio,

ma era tutto ciò che serviva:

c'erano prodromi colorati

di sbuffi adolescenti,

c'era il profumo tenue dei fiori d'inverno,

il pazzo scirocco dei tumulti del cuore,

persino la neve burlona

che ricoprì la cena che non fu.

Sulla mappa dei sogni

la x con le grazie del tesoro nascosto

ormai è sbiadita

ma non devo più scardinare

la porta dell'impossibile.

So che le pagine di quel libro

naturalmente vivono

nel multiverso che sapevamo esistere,

lo riconoscemmo

conversando distesi

in quel suo lembo dolcemente assolato,

ascoltando rapiti

il suono argento dell'acqua preziosa

che ancora sgorga

dalle cento cannelle di una fontana,

a sigillo del nostro unico e lungo

sorriso insieme. 

 

 

 


Id: 71547 Data: 18/07/2024 00:04:42

*

Time lapse



E guardo
il riavvolgersi del tempo,
il replicarsi
nel gioco menzognero
di ogni inizio e fine.
All'orizzonte il sole
è meteora del giorno,
saetta a sera
il passo delle stelle,
via lattea che di sogni si scolora
all'alba, che riveste frenesia.
Mutevole stagione,
sboccia, fiorisce
muore a se stessa
e nasce a nuova grazia;
lento è l'occhio
al fluire della vita e l'anima
è sostanza al divenire.


Ma in quello stato d'essere
ch'è Amore,
ritrovo il senso
di un eterno centro
che spezza ogni intervallo
e il tempo ricompone
in luce d'Uno.

 

 

 


Id: 71518 Data: 13/07/2024 19:31:10

*

Terra c’un senti (Terra che non senti)

                       Un futuro italiano per la coltivazione di fichi d'india

 

 

TERRA C'UN SENTI (Terra che non senti)

 

Quannu ci pensu

la viu accussì bedda,

la terra mia...

accussì china di culuri cuntrastati

chi l'occhi sbiddianu,

li ciauri forti e dilicati,

mari di zagari e ficurinia...

e mi pigghia u disiu ri campari

nta i so' vrazza,

d'addurmiscimi accussì

cu' sonu dî ciuri i mennula

chi chiovinu araciu

a fari di li petri un jardinu.

La me' terra ch'un senti

li jira dî so' figghi risfiziati,

ch 'un viri li mbrogghi rî putenti.

Vulissi chi fussi sulu meli

vulissi chi fussi pararisu

ma è pararisu 'mmanu ai riauli

e jò l'addisiu e ci levu u pinzeri,

ma mai ci levu u cori

comu fazzu cu tia, ciatu meu,

chi si comu a me' terra

amara

e duci.

 

§§§§§§§§§§§§

 

(Traduzione dal siciliano)

 

Quando ci penso

la vedo così bella,

la mia terra...

piena di colori così contrastati

che gli occhi sfarfallano,

i profumi forti e delicati,

mare di zagare e fichidindia...

e mi prende la voglia di vivere

tra le sue braccia,

addormentarmi così,

con il suono dei fiori di mandorlo

che piovono piano

a fare di pietre un giardino.

 

La mia terra

che non sa ascoltare

le grida dei suoi figli sfiniti,

che non vede gli imbrogli dei potenti...

vorrei che fosse solo miele,

vorrei che fosse paradiso,

invece è un paradiso in mano ai diavoli

e io la desidero e ne distolgo la mente

ma mai il cuore,

così come faccio con te, mio fiato,

che sei come la mia terra

amara

e dolce.

 

 

©2012


Id: 71406 Data: 30/06/2024 11:10:02

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Apparenza Arte Genio





Ciò che serve per l'inizio è la fine...
l'occhio rimira e si posa
al centro della fronte
che contempla la realtà.
Ciò che appare è l'insieme
ma il colore è verità,
il segno ne è l'essenza.
Che importa, se la mano
ascolta la mia sera
e trema d'emozione mentre accenna
l'orlo sacro dei monti lontani.
Materia che trasmuta nel profumo dei gigli,
anima che spalma Amore sulla tela
la mia anima d'ambra e di turchese
cuore corallo e oro bianco schietto.
Ti garbi o no, che importa:
oro cesello, lavoro
oro spargo a pulviscolo di pioggia
finché qualche frammento
volando
rimarrà adeso al tuo cuore:
oro, cuore d'oro, cammino d'oro
che luce e riluce...
oro e oro! oro pallido e ricco
fino zecchino
rosso d'impeto
e bianco d'innocenza
ma vivo e caldo,
liquido puro, eldorado
che schiara stanze al sentire
fino a farti toccare l'infinito...
perché genio è
la mano di un angelo che diventa la mia.


Id: 71322 Data: 24/06/2024 00:52:15

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In surplace

(All'amica Franca)


Lo so, tu ami come se
casualmente
passassi la mano sopra una coperta
spianando pieghe di anni, di affanni
eppure non ne avessi contezza.
Fingi una vita tutta in superficie
mentre mi parli
assorta in un cielo diverso che è anche il mio.
Mi rispecchi
nelle piccole e rade certezze
in un modo talmente stralunato
che, quasi, diviene assodato
il mio modo di essere “diversamente”
in tutto:
diversamente ricca
diversamente dolce
diversamente ottusa
o intellettuale
(non importa, è uguale)
diversamente cinica
o spregiudicata,
diversamente profonda o spiritosa,
diversamente seria ai funerali,
diversamente colta
o ignorante;
diversamente furba coi bulli del quartiere,
con i diversamente onesti
in generale
giacché diversamente abile rimango
nel misurarmi con i diversamente buoni.
Diversamente fragile mi sento
e allora ti ravviso
a me talmente simile
nel lento assaporare
l'impagabile gioia
d'un non cliché.

Id: 71266 Data: 16/06/2024 18:01:52

*

Matematica VibrAzione

equazione di Riemann

 

Taccio, così vuole il mondo

per la donna che sono, che siamo

ma vibro dentro così forte

da risolvere Riemann in un secondo,

da scoperchiare sepolcri di silenzio.

 

È moto tellurico

che scatena consapevolezze

che accende le coscienze

che fomenta lo scandalo della parola.

Con forza impugno lo scettro d'oro del pensiero...

 

 

Ripàrati, arriva come vento di vulcano

che spazza via ogni nucleo di violenza

che contagia di luce l'ignoranza

risplende di cuore e di ragione

fino a morirne per rinascere.


Id: 71250 Data: 15/06/2024 12:28:32

*

Stella Maris

Balena una luce
al porto vecchio,
il faro trafigge la notte
la ripudia,
protegge vascelli
dal nome Stella Maris
e tenero il sentimento
viaggia su onde
che non conoscono pericoli.
Chiudi gli occhi,
sorridi a te dentro
per svanire acque nere di dolore...
lampi di chiaro a fine corsa,
non hai altro che questo.

Quando la mia presenza
sarà assorbita nell’ultimo tratto
di un oggi che lacera il pensiero
e nella sera ogni mia parola
si vestirà del sole
che fuori non c’è più,
allora cullami nel tuo cuore, Madre
che siedi dove io siedo

e riconoscerò l’Eterno
che solo in Te riposa,
con la Tua voce limpida
racconta la Sua Storia
e la mia vita.

Id: 71190 Data: 11/06/2024 00:14:08

*

Seme

Cammino e macino
il silenzio sotto le mie scarpe
nell'imbrunire vuoto
di ogni sera simile a ogni sera.
Bruciano i mesi, gli anni
un dopo l'altro
aguzzi
martorianti,
sembrano interrare
quel che resta di un esile futuro
e mi chiedo come mai
possa ancora crescere in me
la dolce libertà dell'inaspettato
come se il tempo fosse seme
di una pianta che non conosco.

Id: 71153 Data: 07/06/2024 19:23:48