I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Gli sguardi
Dove finiscono tutti gli sguardi che il caso fa incontrare nel silenzio dal sorgere del sole al suo tramonto? Gli sguardi amanti colti dentro al tempio dei giochi proibiti delle intese, quei lampi sai che sfrecciano di giorno e tornano nei sogni della notte? Che fine fanno quelle mute occhiate che stancamente implorano i passanti nel metropolitano pio groviglio delle coscienze confessate e linde? E i dolorosi sguardi dei migranti che irrompono nell’ora del tigì su tavole imbandite e comprensive delle disgrazie altrui ma a bocca piena? Gli sguardi all’infinito o al contingente al vuoto al troppo pieno al trascendente, o quelli rimbalzati sugli specchi di attori consumati e un po’ straniti? Gli sguardi bellicosi o impauriti gli sguardi delle prede e i predatori, di un cane abbandonato per la strada che fine fanno tutti questi sguardi?
Lampi dell’anima, le nostre storie, flebili luci viaggiano nel cosmo, quanti d’eterno, quasar di memoria; abbandonati i corpi resteranno di particelle eredità leggere, rinati sguardi, logos di salvezza per l’ordine finale di bellezza.
Id: 48175 Data: 27/03/2018 08:15:47
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il dolore del mondo
Il dolore del mondo viaggia pure in corriera, puoi vederlo riflesso sugli oblò troppo sporchi dalla pioggia rigati, sono sguardi velati da tristezze sgualcite incantate sui vetri a fissare il via vai del tram tram quotidiano. Il dolore del mondo presso ogni fermata un po' scende un po' sale.
Id: 47816 Data: 11/03/2018 08:36:06
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Un giorno
Il giorno è passato, dal sorgere lento del sole a un altro tramonto sfumato, un tempo finito.
Mi vedo stupito sul ciglio del buio a cercare le ore di luce sparite nel gorgo del tempo,
metronomo senza cucù che trita sminuzza e trasforma nel flusso sapiente che non torna più.
Riprendi il tuo viaggio giocoso dai gusta il presente e smetti di andare a ritroso.
Id: 47507 Data: 25/02/2018 09:26:47
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Ballata della roccia
Lo sguardo scorre tra licheni e rocce balza veloce sull’esile cresta ma il corpo stanco sul sentiero resta e la fatica si trasforma in gocce.
La fronte luccica, brucia di sale arranca lo scarpone che non vola e sulla aguzza vetta cirri planano.
Niente più traccia salgo in verticale in cerca dell’appiglio che consola tasto ogni ruga mano appresso a mano.
Si sale lentamente e piano piano per cenge appesi e il vuoto sotto i piedi conquisti il nulla e nulla più possiedi se non i tuoi pensieri e mute rocce.
Id: 47343 Data: 18/02/2018 18:57:43
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Palloni da scirocco
Nuvole all’orizzonte, palloni da scirocco volano gli aquiloni, vedi bambini in festa soffiano contrastanti venti da mezzogiorno asciugano come phon la pelle dei bagnanti spingono in superficie vele come pensieri scivolano veloci sul mare dei ricordi.
Ieri col proprio ieri sfarfallano sull’acqua lunga è la fila indiana di carte colorate dal mazzo già pescate dal vento rimestate. Inutile sforzarmi per ordinare il tempo colori e bianco neri compongono il passato giornate buone e meno di un quadro spatolato.
Ma quante carte ha il mazzo? Inutile sbirciare. Se ieri è un po’ confuso, più buio è sul domani. Là in fondo qualche nube frastaglia gli orizzonti di sfondi così piatti che non si può mai dire dove finisce il mare, dove comincia il cielo.
(da le -Soste-)
Id: 46615 Data: 18/01/2018 14:44:17
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Essenza di papiro
Essenza di papiro
D’inchiostro lacrime centellinate strisce di gocce su muto supporto che a magica sorgente da conforto con vellutate note profumate
d’essenza di papiro richiamate. Ruvido foglio, della cetra porto, così che antico aroma sia risorto da corde del poeta pizzicate.
Tiepido ghibli, limaccioso fiume, sepolte civiltà, dune infinite, preziose pietre fanno i tuoi corredi
e rigogliosi steli i tuoi aedi che nel cantare destano Afrodite spargendo le fragranze del tuo nume.
La poesia come un profumo, un’essenza lieve ed intensa, attraente e discreta.
Id: 46576 Data: 16/01/2018 13:19:26
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Primavera al mare
Placido mezzogiorno di primavera al mare riflessi a ricordare l’attesa di un ritorno.
Vibrano i raggi argento splendido giorno suona la luce brilla e dona attimi senza tempo.
18 aprile 2017
Genova, cullato da un tiepido mezzogiorno alla Cala dei Montani.
Id: 46343 Data: 08/01/2018 14:13:54
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Genova di settembre
Genova di settembre guarda che cielo terso tutto sembra diverso eppure è sempre uguale.
Gomene sulle bitte traghetti sugli ormeggi turisti come greggi trottano al terminale,
hanno lo sguardo fisso sul mega cellulare, s’impegnano a chattare con fare dottorale.
Traffico sostenuto in cielo, mare e terra vacanze come guerra rientro demenziale.
Tira la tramontana per ora è solo brezza che l’anima accarezza e non ti fa del male.
Genova dai due volti dedalo di carruggi turisti mordi e fuggi che sbarcano al Ducale.
Verrà pure il libeccio con le sue mareggiate, strade meno affollate Genova conventuale
ma siamo di settembre e Genova ruffiana accoglie la fiumana col fiuto del sensale.
15 settembre 2017
Id: 46265 Data: 06/01/2018 12:01:38
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Aprosdoketon
Mi trovo l'orizzonte a contemplare, lieve è il mio corpo e sopra il mare volo, scogliere frastagliate, un vecchio molo, salsedine, risacche, è un navigare
su zaffiri distesi a dondolare tra argenti e azzurre spume sono solo, leggero nulla il cuore mio ristoro nell'infinito spazio dell'obliare.
Inaspettatamente il tempo scorre, canuto pescatore voga e canta, magiche note di ritmo ancestrale.
Scirocco caldo soffia sulla torre sulla dorata culla che m'incanta, e inaspettato frange il luogo astrale.
23 aprile 2017
L’inaspettato vento caldo del sud est mi ha ridestato.
Id: 42704 Data: 05/05/2017 21:54:36
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Puntini puntini
Ma come fare a meno dei puntini: sospendono stupori, sublimano le attese e poi…rivelano emozioni! Giocando coi puntini e… tenendoli per mano: che ricco cielo di costellazioni! Che ardite creazioni scintillano la volta del poeta ma poi per dirla tutta…chi li vieta?
Id: 41384 Data: 05/02/2017 07:31:17
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Lattimo fuggente
Un attimo sospeso là nel cielo, tra impomatate nubi in doppio petto, dal fragoroso tempo per diletto, scappato come mela giù dal melo,
ha fatto scombinare il cosmo intero! Di corsa Krono è sceso giù dal letto danzando folle a tempo di minuetto per l’attimo mancante al giornaliero.
Gea ed Urano, senza batter ciglio, guardando le lancette della sveglia, pensavano: “che fisse ha questo figlio!”
E l’attimino in questo parapiglia, scovando tra le nubi un bel giaciglio, dormiva come un ghiro a meraviglia!
Id: 41364 Data: 04/02/2017 07:09:48
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Il presepe dei barboni
Non ci sono crocifissi nelle cucce dei barboni, barricati nei cartoni sotto i portici al riparo la mattina di natale puoi trovare tutt'al più cicche e vuoti dei cartocci scatolette e odor di vino. E per quanto tu t'impegni tu t'affanni a ricercare pargoletti, bue, asinello, beppe, magi, madonnina e per volta la cometa, nelle cucce dei barboni del presepe non v'è traccia. Dalle stelle nulla scende manco un canto di natale di di-vino proprio nulla tranne il vuoto del cartoccio. Nelle cucce di cartone triste l'occhio del barbone.
Id: 40657 Data: 19/12/2016 09:55:51
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