Raccontami una fiaba.

Raccontami una fiaba,

perché questo è il tempo per farlo.

Questo è il tempo per ascoltare il silenzio.

Questo è il tempo per regalare una parola dopo attimi di attesa.

Questo è il tempo dei sorrisi,

quelli donati a chi ti sta ferendo,

perché non c’è ferita che il tuo cuore non abbia già curato.

Raccontami una fiaba,

perché possa credere ancora che i cavalieri esistano

e,  che le streghe muoiano,

tutte,

prima o dopo.

Raccontami una fiaba,

perché possa dimenticare i miei pensieri e, confonderli con le speranze.

Raccontami una fiaba,

perché i miei figli possano conservarla  insieme al tuo profumo.

Raccontami una fiaba,

perché la vita, quella vera

l’abbiamo già vissuta… insieme.

Era seduta in un angolo, per terra,

sotto un porticato.

Circondata dalle sue buste,

che stropicciate e stanche,  racchiudevano tutta la sua vita.

L’aveva scelta lei o, gli affanni della sua storia

 l’avevano portata lentamente ai margini del mondo?

Cercavo una risposta nei suoi occhi profondi e malinconici,

nelle sue rughe scure e  marcate,

nelle sue mani tremanti e scarne.

Ho trovato solo,  il dolore dell’attesa,

lo smarrimento dei ricordi,

la fatica del suo essere.

Un luogo di parole,

per trovare un senso al nostro incerto  andare.

Uno spazio da colorare.

Un vuoto da colmare.

Nel silenzioso caos del nostro vivere quotidiano,

affannati dietro effimere certezze,

persi dietro inutili attese.

Osservi  il tuo procedere stanco,

disilluso o forse mai ascoltato.

Mentre fissi  in queste parole spezzate,

la percezione dell’Eterno che, possa  superare i tuoi dubbi

donandoti la forza di comprendere oltre i tuoi sensi,

la certezza del tuo esserci!

In ogni lacrima, in ogni sorriso

continuo a cercarti.

Mentre il tempo scorre ignaro, dinanzi a tanto smarrimento,

forse unica medicina

all’impazienza del ritorno.

E, guardo il cielo velato di nubi come i miei occhi che,

non hanno piu’ luce, non hanno piu’ colore.

E, m’impedisco di guardare

e, m’impedisco di sognare

per punire il mio esserci, ancora,

nonostante tutto .

Mentre  cerco  ancora uno spazio

in questo infinito,  da riempire,

un battito d’ali attira la mia attenzione.

Un piccolo passerotto volteggia felice.

Chissà se anche lui cerca il suo spazio

o, forse lui è già spazio!

D’un tratto si ferma.

Mi guarda incuriosito.

Anche lui si chiede

cosa mi turba,

cosa appanna i miei occhi…

“Piccolo passerotto” tu che puoi,  “vola su in alto e

porta i tuoi occhi privi di lacrime

fin dove risplende il sole,

ed accarezza il mio Angelo

con il Tuo sguardo puro!”

Provarci ancora…

provare ancora a riempire un foglio bianco di emozioni…

emozioni che possano strappare un sorriso,

ma anche lasciar scivolare dolcemente una lacrima…

una di quelle che sfugge via senza preavviso…

senza chiedersi come,

ma che lentamente riga il tuo volto

sostando quel tempo giusto perche’ tu possa avvertirne il peso…

la dolcezza…

ed anche talvolta il dolore…

Sei qui ancora circondata da ricordi…

da pensieri, da paure e da speranze

in un tempo che e’ divenuto un’attesa…

L’attesa di un ritorno o di un passaggio…

di una fine…

o chissa’ di un nuovo inizio…

Ascolti le tue parole scorrere nella tua mente…

fermi lo sguardo su ogni singola sillaba,

per cercarne un senso che possa riempire il vuoto

di una vita sospesa…

di una vita dimenticata…

ma trovi solo l’amarezza della sconfitta e,

la fatica di continuare a credere…

Intorno ombre si affacciano silenziose a scrutare i tuoi passi…

sembrano discreti spettatori…

attenti ospiti di altrui emozioni…

pronti a soccorrerti o solo pronti a proseguire nel loro incerto cammino…

ma ci  sono anche ombre irruenti

che oltrepassano i confini della penombra

ed in un attimo possono privarti anche delle tue ultime difese…

lasciandoti schiacciata e dolorante

ai margini della tua stessa vita.

Ma quella e’ la tua vita.

Non puoi cedere…

Non puoi mollare…

Devi ricominciare.

E ricominci a cercare un posto,

dove il tuo sguardo possa trovare un sorriso….

un colore che possa far brillare i tuoi occhi…

per mostrarti una realta’ nuova…

diversa

o forse solo tutta tua….

Ti giri intorno e,

scorgi una nuova luce in quelle ombre distanti….

cominci a riconoscerne i tratti,

alcuni sconosciuti ora ti appaiono familiari…

i loro sguardi riescono a dire cose

che nessuna parola potrebbe comunicare…

ma che solo la purezza dell’amore puo’ disegnare….

E ti ritrovi ancora a credere che tutto possa tornare come prima…

che tutto possa ricominciare ad essere

oltre la sua mera essenza…

e ritrovi la voglia di crederci …

di ricominciare.

Chissa’, forse proprio da questo foglio

che prima….

ma solo prima..

era ancora bianco

Il Tuo passaggio è stato lieve.

Sei arrivato come un piccolo Angelo ma,

le Tue ali erano ferite…

Le abbiamo curate insieme,

con il mio amore e,

con la  forza della Tua innocenza.

Ho creduto nei Tuoi sogni…

Ho seguito i Tuoi passi…

Ho vigilato sul Tuo sonno e,

poi…

 Ti ho lasciato volare via…

Ora vivo nei ricordi e,

scrivo del mio dolore

per rendere Eterno il Tuo passaggio e,

donarti ancora Vita.