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“Del vento il respiro”
E’ già ieri
Come di legna ceppi al sole stesi
si scaldano i pensieri, ruminano, muggiscono,
rari grugniti emettono. Sull’arida roccia
invisibile avvoltoio fischia il ricordo,
in picchiata scende, serpente silente
l’anima, rana nel pantano, afferra, graffia
in lacerati brandelli riduce.
Stria, spirale fosforescente, rotolando s’inoltra
risata d’aria. S’increspa l’orizzonte,
il sogno nasce, piove rosa, muore.
E’ già ieri.
Ingannevoli echi
Perlata salsedine l’onda tramesta,
nel silenzio azzurrato cala, cresce
frusciante si culla sui relitti
di lontane memorie, ogni giorno
nuovo racconto ne offre, briciole
di futuro abbandona su perduta scia.
Sanguinanti fiamme accendono il tramonto
tra coriandoli d’antichi amori sparsi.
La finestra del cielo spalancata
ricurva, depressa cosparge la rete
d’argentea saliva, il respiro
non basta a scaldare il nero
di una notte che l’assenza non sa mascherare.
Si spiegazza la luna, crosta
bucata si mostra con indifferenza.
Polverosi silenzi in fuga nel pantano
del nulla precipitano,
a morire nel fangoso fondale s’adagiano
attirati da ingannevoli echi di sirene.
Della morte il senso
Il sogno con cupa tempesta strazia,
vela senza rotta inutile viaggio consuma.
Nel silenzio profondo rumoreggia la delusione,
in specchio incolore evapora.
Senza tempo mi raccolgo nell’ala del gabbiano,
ti stringo tra le dita ma, sabbia, scorri
guardingo, in un batter di ciglia
svanisci chissà dove.
Promesse perdute, memorie inattese
i capelli carezzano, all’orecchio sussurrano,
crudeli inghiottono nel grembo immenso
d’aria i fragili castelli.
Farsa tragica rabbia mostra schiumando,
mesta inquietudine rovista in vuoti angoli
di luce anemica pallidi,
sul margine dell’anima sparsi.
Satiro triste nuova ninfa rincorre,
su di lei s’accanisce con violenza inaudita.
Lamento oscura s’allenta, scema, risale,
nel nulla impressa rimane l’ombra
d’un pensiero in fuga ché ormai
non è più lì, piuma azzurra strappata.
Del futuro il fantasma trascina,
le scavate rughe mostrando, indietro
riporta la riflessione, i palpiti della vita schiaccia
esaltando della morte il senso.