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Raccolta di poesie di Ilario Coluccia
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

I rintocchi della morte

Le campane suonano
i rintocchi della morte...
doun,doun,doun.
I parenti avanzano verso casa del defunto,
dentro odore di fiori,
odore della morte.
Volti bagnati dalle lacrime,
volti scolpiti dal dolore.
Il corteo avanza,
l'annuncio della banda al passaggio del 
carro funebre,
fa ghiacciare l'animo della gente che assiste.
Le grida dei parenti
copre l'allegria del paese.
Arriva in chiesa le campane suonano
i rintocchi della morte...
doun,doun,doun.


Id: 22834 Data: 25/10/2013 10:37:12

*

La morte immaginata

La morte,
assenza totale di un corpo.
La morte,
atto liberatorio dell'anima da dentro un corpo.

Mi recavo alla tomba dei miei defunti
fui colpito dall'odore della riesumazione,
gli sguardi atroci dei parenti,al cimitero giunti
recarono in me tanta abreazione.

Ricordi del passato non tanto lontano
passarono davanti agli occhi miei impietriti
come se avvolgessero la mia mente pian piano,
lasciandomi trasportare nei miei pensieri più tristi.

Passato questo momento
m’incamminai nel viale,
pini alti e grossi,ove le foglie sussurravano un lamento
guardavo intorno a me le foto e mi senti male…

Steso per terra
con sguardo perso nel nulla,
mentre sento il mio corpo che si sotterra;
si avvicinò una fanciulla.

Notai subito il suo volto celestiale
mi sorrise,mi fece alzare in piedi,
tenendomi la mano c’incamminammo nel viale
ero leggero,non sentivo più la terra sotto i piedi.

Il cimitero si riempii di persone passate
ritrovai i miei defunti,
e tutte le persone amate
tutti intorno a me raggiunti.

Di corsa arrivò mia madre
urlava,piangeva,sconvolto il suo viso,
mentre danzavano leggiadre
le anime del paradiso.


In quell’istante iniziai a capire che ero morto.


Id: 22831 Data: 24/10/2013 23:47:38