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Raccolta di poesie di Ottavio Brancalion
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Terre blu

Scrivi in blu
dentro pareti spente
Sorridi al vento
frugando tra foglie verdi
Accendi mantici di fuoco
su gelide fiamme
Pensa in arcobaleni
di facili parole,
appuntate

Gonne ammantate di pioggia
bagnano fertili terreni

Id: 5220 Data: 05/09/2010 22:14:04

*

Ieri e Oggi

Guardando grigi soli
io, trovavo cieli tersi
e pace, dentro occhi
diversi

Fiocchi di felicità piovono
nelle nostre piccole casse
battenti bandiere universali

Splende un giorno come tanti
ma più di tanti messi assieme

Gioia dal tempio trabocca

Id: 5219 Data: 05/09/2010 22:07:47

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Ventuno

Ecco il giorno che rincorre se stesso
a luci spente, e dagli alberi alterni
spunta una fiamma all’oscuro riflesso
bruciare lenta i nostri attimi eterni

Fughe mute van tacitando porte,
punti ritorti rullan nella mente
piano, col fiato in mano si fa piano
adagio, col cuor in gorgia va adagio

Alitano le bocche per due volte
sul tempo battente applausi cosmici
tramano molti desideri audaci
Scottano dita e suonano buste

L’occhio lunare strizza di luce facce
mappe di cioccolato m'appaion sincere
il tempo scorre e l’Amore affamato cresce
come alture laviche osar l’Etere

Tarda è l’ora in cui si ritorna ma si rimane,
trillano api arrovellate dal miele d’Agape
impazienti di succhiar nettare d’attenzioni
di chi vuol godersi il Giorno dell’Incontro
“ci riporta via, come la marea, la felicità”

Id: 3116 Data: 23/12/2009 14:50:03

*

I nostri baci

I suoi baci son flebili forbici
che veloci il tempo ritagliano
accorciando gl'assai corti attimi
tratti a cui il respiro mozzano
Quei baci, i suoi baci
che s’annodano al collo
e stringono lacci al petto
son scarpe che schiacciano passi
nelle strade battute dai desideri
ardenti, ai cigli di casolari
abbandonati dalla ragione
- prigione dell’arido vivere.
Schioppi che incendiano polveri
e puntano, cannocchiali al galoppo
scommesse irresistibili
alla debole carne.
I miei baci, questi baci
sono bassi tralicci d’alta tensione
abbaglianti all'aderente tocco carnoso
- torpedini si scagliano in scosse umide
serrati muscoli ci tengono incollati

I nostri baci son forbici
che tranciano lunghi fili
ai burattini pudori falsi

Id: 1816 Data: 25/03/2009 01:32:28

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Anche un vestito

Anche un vestito può,
può un vestito contenere un mare
oceano profondo, colmo di mistero
imprudente, violento, selvaggio
Un vestito può,
con del semplice tessuto, intrecciato
filo a filo, uno all’altro, stretti, avvolti
zaffiro a scaglie grattugiato, pigmenti
Un vestito può,
colore che pompa vita al cuore, a tuffi
sul tondo d’una spiaggia, sabbia chiara
e una stella, appesa, sulla roccia nera
ciocca fluente alla spalla, cinta all’occhio mio
- globi trapassati da stessa armonia e luce
che si volta spinto dal vento di passione,
irruente
Presa dallo sguardo, china sul velluto
Un vestito può...
svestirti del blu?

Id: 1696 Data: 28/02/2009 00:22:44

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Al naso

Ho voglia d'un tempio di paglia
gialla la campagna, ai margini
e nel prato, una vigna...
ove il Bruco Sogno, s'issa
senza vertigini.

Efelidi, al naso spuntan
d'Estate...

Id: 1570 Data: 31/01/2009 17:30:47

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Cicli del tempo

Il Tempo non ha Tempo,
è Spazio senza Senso
che Infinito Lega
in Cieco Lampo

Cerchio
che al Punto fa Ritorno,
laddove avante preme
il Flusso

Nel suo Letto,
Fine e Inizio
son lo Stesso.

Id: 1436 Data: 31/12/2008 01:03:02

*

Giorno dei giorni

Presa sopra tutta d’incanto
in pozze d’occhi spalancate
pescavo lo stupore incredulo
di voci neganti ogni possibile

Nascosti, con gusto in gamba
e fiamma stonata alla mano
come un canto a due uscite
avanzava libertà statuaria

Era notte in cui il primo strillo
venne fuori da un acquatico antro,
piccolo mondo inglobato da altro
satellite intrecciato a filo stretto

Era il giorno che ripete
negli anni nuove mete
della metà a me destinata
L’amo, in gambi puntellati
verso arricciate labbra rosse
e tonde spirali a punte gialle
Grate a crosta di grana bianca
a scaglie, lama e manico
piegati in riso senza fiato
segno di solidi legami

E tu, nei tuoi dritti sguardi
scoccavi versi e parole
che mute cantavano ficcandosi
lì, ove flessuosi colli di cigno
sorreggono piccoli emisferi
che s’appuntano allo specchio;
sul pelo del liquido equilibrio
petali sparsi d'attimi felici.

Id: 1241 Data: 13/11/2008 11:36:48

*

Legni dondolanti

Quando non arriva il verso
bisogna lasciar parlare dentro
così mi rivolgo al polso
per narrare di trionfo

Mare
- non credo, navigo!
Mare
- ora vedo, non sogno!

Le visioni han perduto i suoni
con dita brevi vibri musiche...
frammenti scoppiettanti muovi,
che note riassumono, fantastiche
Oltremare

Amo t'amo, legato a nylon,
filo a piombo calato
su bocca che schiocca
in canna che tira a sé

Era d'agosto
quando trasalì
la lampada

Mettendo mattoni al futuro
inaspettato, atteso, sognato
mollare gli ormeggi
come in pascolo greggi
che prendono largo
girato l'angolo

Il primo di un nove, inizia
all'ora delle tazze inglesi
a righe tutte uguali

Prua verso raggio il cui centro
è stretto ad un braccio
che leva muove innanzi
spruzzo di violetto al limite
sfumato di limpido

Nostromo evocava
stati in cui si è legati
ad un unico laccio
lì, dove appare più verde

Spechi, gradini, archi
vecchi approdi rapiti
da mare e da mani

Tracce di bracieri
appesi ad alte pareti
incenerite, grigiastre
di un rosso a colate
passato strabordando
da sembrar appena spento

E ali d'aquila alla volta
che copre le teste
Gabbianelle poggiate al filo
che d'acqua pare sospendere

Attimi, sussulti, d'improvviso
prima di parole fluenti, sbadati
senti grattare sotto ai piedi
come esca in pasto al religioso
per provare traccia di fermezza
"Sei certo di voler giungere alla meta?
Supera lo scoglio, indenne, lottando!"
Dimenandosi in tondo come bestia
che corre via liberandosi

Fino in punta della sentinella
di ritorno verso piccola stella
in lontananza soffi in faccia

Lentamente lentamente
legno fende
onde

Id: 901 Data: 04/09/2008 18:18:04

*

Un piccolo tramonto

Mani caldissime, le sue, reggevano
l'ultimo chiarore del giorno rovente.
Braciere di legna ancor schioccante
le cui dita dei piedi carezzavano -
in attesa di un nuovo crepuscolo -
la sabbia.

Il mare dinanzi diventò specchio,
genio improvviso, privo d'avviso,
o bagliore indicante il divenire riflesso
ove il suo viso, equazione d'altro viso
e i suoi occhi, somma d'altri occhi
e la sua vita, divisione d'altra vita
teneva traccia il casuale destino.
Come poteva non innamorarsene!

E' destino caldo,
un fuoco nel gelo
che t'avvicina.

Scogli bianchissimi disposti a file,
incastrati tra cuscini rosa e rossi
s'aprono a mezze lune.
Fili di seta attorno come abbracci
o uncini
ora bui, ora chiari, ora cipressi
marrone ed ebano accarezzano
l'ampia distesa sfumata da kaki e tabacco
contornata da striscioline nere e verdastri
ove il bivio dei monti presagire si può.

Sommità colme, sazie, le cui cime ampie e brune
se lambite dal vento e punte da nobili rostri
mandano in onda sinusoidi telluriche
scosse fin dentro al mare irrompono,
e minute e grandi lamine s'aprono.
Pescatori chinati su piccole barche
col cappello di paglia cambogiano
bucato mirano
in mezzo alla burrasca sorridente
l'alto spigolo del faro splendente,
guglia.

E' destino caldo,
un fuoco nel gelo
che ora t'abbrucia.

Id: 870 Data: 31/08/2008 01:05:33

*

Voglio vedere

Voglio vedere dove vivi
il letto nel quale dormivi
stamattina, al primo volto che aprivi
i vestiti freschi appena indossati
non prima di uscire dalla doccia
O sei un tipo da vasca da bagno?
forse non lo sai
c'è differenza di filosofia
e approccio alla fantasia
E la tua colazione? mi chiedo cosa mangi.
Latte e biscotti o sgusci subito dall'uscio?
Anche qui, c'è differenza di attitudini
e di rituali chiamati consuetudini.
Voglio vedere tutte le strade che fai
mentre rammenti frammenti di sogni che non sai
più, o che non vuoi ammettere all'anima
che invece ha già scelto il verdetto.
Disattiva la mente dolcemente
e accendi l'istinto tuo dormiente.
Voglio osservare mentre mangi
quando la fame padroneggi...
Panino in scatola o penne fumanti?
Sì, brava, c'è ancora differenza.
Voglio che stavolta sia tu a trovarla
Odio l'indifferenza alla divergenza.
Pantaloni o maglia? Cosa levi per prima?
Stai nuda o metti quel buffo pigiama?
La notte vola via e io mi afferro
alle sue ali silenziose volteggiare tra le stelle
che poi son le stesse parole che ora scrivo
e offro a te. Non ho altro da poterti dare.
Tu dormi, forse stai prendendo sonno
o sei già perduta in quel tuo solito sogno.
Insoluto.
Che posizioni prenderai, che lato occuperai?
Tieni un cuscino stretto tra le mani?

Per chi
di differenza vive,
di differenze esige.

Id: 869 Data: 31/08/2008 00:59:18