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Terre blu
Scrivi in blu dentro pareti spente Sorridi al vento frugando tra foglie verdi Accendi mantici di fuoco su gelide fiamme Pensa in arcobaleni di facili parole, appuntate
Gonne ammantate di pioggia bagnano fertili terreni
Id: 5220 Data: 05/09/2010 22:14:04
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Ieri e Oggi
Guardando grigi soli io, trovavo cieli tersi e pace, dentro occhi diversi
Fiocchi di felicità piovono nelle nostre piccole casse battenti bandiere universali
Splende un giorno come tanti ma più di tanti messi assieme
Gioia dal tempio trabocca
Id: 5219 Data: 05/09/2010 22:07:47
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Ventuno
Ecco il giorno che rincorre se stesso a luci spente, e dagli alberi alterni spunta una fiamma all’oscuro riflesso bruciare lenta i nostri attimi eterni
Fughe mute van tacitando porte, punti ritorti rullan nella mente piano, col fiato in mano si fa piano adagio, col cuor in gorgia va adagio
Alitano le bocche per due volte sul tempo battente applausi cosmici tramano molti desideri audaci Scottano dita e suonano buste
L’occhio lunare strizza di luce facce mappe di cioccolato m'appaion sincere il tempo scorre e l’Amore affamato cresce come alture laviche osar l’Etere
Tarda è l’ora in cui si ritorna ma si rimane, trillano api arrovellate dal miele d’Agape impazienti di succhiar nettare d’attenzioni di chi vuol godersi il Giorno dell’Incontro “ci riporta via, come la marea, la felicità”
Id: 3116 Data: 23/12/2009 14:50:03
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I nostri baci
I suoi baci son flebili forbici che veloci il tempo ritagliano accorciando gl'assai corti attimi tratti a cui il respiro mozzano Quei baci, i suoi baci che s’annodano al collo e stringono lacci al petto son scarpe che schiacciano passi nelle strade battute dai desideri ardenti, ai cigli di casolari abbandonati dalla ragione - prigione dell’arido vivere. Schioppi che incendiano polveri e puntano, cannocchiali al galoppo scommesse irresistibili alla debole carne. I miei baci, questi baci sono bassi tralicci d’alta tensione abbaglianti all'aderente tocco carnoso - torpedini si scagliano in scosse umide serrati muscoli ci tengono incollati
I nostri baci son forbici che tranciano lunghi fili ai burattini pudori falsi
Id: 1816 Data: 25/03/2009 01:32:28
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Anche un vestito
Anche un vestito può, può un vestito contenere un mare oceano profondo, colmo di mistero imprudente, violento, selvaggio Un vestito può, con del semplice tessuto, intrecciato filo a filo, uno all’altro, stretti, avvolti zaffiro a scaglie grattugiato, pigmenti Un vestito può, colore che pompa vita al cuore, a tuffi sul tondo d’una spiaggia, sabbia chiara e una stella, appesa, sulla roccia nera ciocca fluente alla spalla, cinta all’occhio mio - globi trapassati da stessa armonia e luce che si volta spinto dal vento di passione, irruente Presa dallo sguardo, china sul velluto Un vestito può... svestirti del blu?
Id: 1696 Data: 28/02/2009 00:22:44
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Al naso
Ho voglia d'un tempio di paglia gialla la campagna, ai margini e nel prato, una vigna... ove il Bruco Sogno, s'issa senza vertigini.
Efelidi, al naso spuntan d'Estate...
Id: 1570 Data: 31/01/2009 17:30:47
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Cicli del tempo
Il Tempo non ha Tempo, è Spazio senza Senso che Infinito Lega in Cieco Lampo
Cerchio che al Punto fa Ritorno, laddove avante preme il Flusso
Nel suo Letto, Fine e Inizio son lo Stesso.
Id: 1436 Data: 31/12/2008 01:03:02
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Giorno dei giorni
Presa sopra tutta d’incanto in pozze d’occhi spalancate pescavo lo stupore incredulo di voci neganti ogni possibile
Nascosti, con gusto in gamba e fiamma stonata alla mano come un canto a due uscite avanzava libertà statuaria
Era notte in cui il primo strillo venne fuori da un acquatico antro, piccolo mondo inglobato da altro satellite intrecciato a filo stretto
Era il giorno che ripete negli anni nuove mete della metà a me destinata L’amo, in gambi puntellati verso arricciate labbra rosse e tonde spirali a punte gialle Grate a crosta di grana bianca a scaglie, lama e manico piegati in riso senza fiato segno di solidi legami
E tu, nei tuoi dritti sguardi scoccavi versi e parole che mute cantavano ficcandosi lì, ove flessuosi colli di cigno sorreggono piccoli emisferi che s’appuntano allo specchio; sul pelo del liquido equilibrio petali sparsi d'attimi felici.
Id: 1241 Data: 13/11/2008 11:36:48
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Legni dondolanti
Quando non arriva il verso bisogna lasciar parlare dentro così mi rivolgo al polso per narrare di trionfo
Mare - non credo, navigo! Mare - ora vedo, non sogno!
Le visioni han perduto i suoni con dita brevi vibri musiche... frammenti scoppiettanti muovi, che note riassumono, fantastiche Oltremare
Amo t'amo, legato a nylon, filo a piombo calato su bocca che schiocca in canna che tira a sé
Era d'agosto quando trasalì la lampada
Mettendo mattoni al futuro inaspettato, atteso, sognato mollare gli ormeggi come in pascolo greggi che prendono largo girato l'angolo
Il primo di un nove, inizia all'ora delle tazze inglesi a righe tutte uguali
Prua verso raggio il cui centro è stretto ad un braccio che leva muove innanzi spruzzo di violetto al limite sfumato di limpido
Nostromo evocava stati in cui si è legati ad un unico laccio lì, dove appare più verde
Spechi, gradini, archi vecchi approdi rapiti da mare e da mani
Tracce di bracieri appesi ad alte pareti incenerite, grigiastre di un rosso a colate passato strabordando da sembrar appena spento
E ali d'aquila alla volta che copre le teste Gabbianelle poggiate al filo che d'acqua pare sospendere
Attimi, sussulti, d'improvviso prima di parole fluenti, sbadati senti grattare sotto ai piedi come esca in pasto al religioso per provare traccia di fermezza "Sei certo di voler giungere alla meta? Supera lo scoglio, indenne, lottando!" Dimenandosi in tondo come bestia che corre via liberandosi
Fino in punta della sentinella di ritorno verso piccola stella in lontananza soffi in faccia
Lentamente lentamente legno fende onde
Id: 901 Data: 04/09/2008 18:18:04
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Un piccolo tramonto
Mani caldissime, le sue, reggevano l'ultimo chiarore del giorno rovente. Braciere di legna ancor schioccante le cui dita dei piedi carezzavano - in attesa di un nuovo crepuscolo - la sabbia.
Il mare dinanzi diventò specchio, genio improvviso, privo d'avviso, o bagliore indicante il divenire riflesso ove il suo viso, equazione d'altro viso e i suoi occhi, somma d'altri occhi e la sua vita, divisione d'altra vita teneva traccia il casuale destino. Come poteva non innamorarsene!
E' destino caldo, un fuoco nel gelo che t'avvicina.
Scogli bianchissimi disposti a file, incastrati tra cuscini rosa e rossi s'aprono a mezze lune. Fili di seta attorno come abbracci o uncini ora bui, ora chiari, ora cipressi marrone ed ebano accarezzano l'ampia distesa sfumata da kaki e tabacco contornata da striscioline nere e verdastri ove il bivio dei monti presagire si può.
Sommità colme, sazie, le cui cime ampie e brune se lambite dal vento e punte da nobili rostri mandano in onda sinusoidi telluriche scosse fin dentro al mare irrompono, e minute e grandi lamine s'aprono. Pescatori chinati su piccole barche col cappello di paglia cambogiano bucato mirano in mezzo alla burrasca sorridente l'alto spigolo del faro splendente, guglia.
E' destino caldo, un fuoco nel gelo che ora t'abbrucia.
Id: 870 Data: 31/08/2008 01:05:33
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Voglio vedere
Voglio vedere dove vivi il letto nel quale dormivi stamattina, al primo volto che aprivi i vestiti freschi appena indossati non prima di uscire dalla doccia O sei un tipo da vasca da bagno? forse non lo sai c'è differenza di filosofia e approccio alla fantasia E la tua colazione? mi chiedo cosa mangi. Latte e biscotti o sgusci subito dall'uscio? Anche qui, c'è differenza di attitudini e di rituali chiamati consuetudini. Voglio vedere tutte le strade che fai mentre rammenti frammenti di sogni che non sai più, o che non vuoi ammettere all'anima che invece ha già scelto il verdetto. Disattiva la mente dolcemente e accendi l'istinto tuo dormiente. Voglio osservare mentre mangi quando la fame padroneggi... Panino in scatola o penne fumanti? Sì, brava, c'è ancora differenza. Voglio che stavolta sia tu a trovarla Odio l'indifferenza alla divergenza. Pantaloni o maglia? Cosa levi per prima? Stai nuda o metti quel buffo pigiama? La notte vola via e io mi afferro alle sue ali silenziose volteggiare tra le stelle che poi son le stesse parole che ora scrivo e offro a te. Non ho altro da poterti dare. Tu dormi, forse stai prendendo sonno o sei già perduta in quel tuo solito sogno. Insoluto. Che posizioni prenderai, che lato occuperai? Tieni un cuscino stretto tra le mani?
Per chi di differenza vive, di differenze esige.
Id: 869 Data: 31/08/2008 00:59:18
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