I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Proustiana
Il tempo perduto era fatto
della stessa materia dei sogni
alla quale aggiungevi
fanciulle in fiore,
trilli di biciclette su un viale
- forse a Combray
e un poco,
un niente d'odore di mare:
di un mare che non c'è,
che si nasconde
in occhi ignari - petali di iris,
o forse ali
di farfalle azzurre
che si sono impigliate tra le ciglia.
Di un mare che non c'è
ma si fa anima
se il vento porta odori che ridestano
coi sogni d'una volta, le memorie
di cui s'intesse trama d'ogni storia.
Ma non di questo stavamo parlando
in pagine scordate di diario:
calendari ingialliti alle pareti
e noi a rifare i conti con la vita
chini sopra bilanci deludenti.
e ancora mesi, i loro nomi inutili:
febbraio, marzo, aprile...
la neve, il vento, un appassir di rose.
Maggio portò ferite - solo spine
cavalli imbizzarriti, alberi neri.
Id: 21339 Data: 12/07/2013 10:42:19
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Senza titolo
Ai margini dell'indicibile
attoniti.
Pezzenti
pescatori di spugne
vignaiuoli
giunti dopo l'undecima ora
timorosi ci venga negato
il soldo promesso.
Non è vero,
Signoroi delle parole
Padroni dei libri
dei discorsi che fanno e rifanno
la Storia,
che la nostra vita
sia fatta di giorni qualunque.
Ciascuno di noi ha portato il ricordo
di un gesto, un sorriso
una cara parola:
piccole pietre bianche
che dicono
ore fugaci, rapinose, folli
felici e benedette.
Avevano anch'esse, le parole,
un'anima?
Di te nell'ultima fila in ascolto,
non serbo memoria,
ma abbracciami
abbracciami forte, più forte,
oro nel tempo disperso.
Id: 19554 Data: 12/03/2013 16:47:20
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Hiksos
Hiksos
To L. B.
Hotel delle Piramidi
noia dei Faraoni,
vi capitammo in quel nascer di lune
che le vacche non erano più grasse.
Siamo gli Hiksos, pastori di nuvole
e di un gregge di sogni ingovernabili,
ci voltiamo ogni tanto
per una nostalgia senza segreti
rimasta indietro, pecora più triste.
- Do you speak english?
Non importa, t’ho detto. Non importa.
Parleremmo di niente o delle cose
che tutti sanno
e nessuno conosce veramente.
Hotel delle Piramidi.
Non sopravvive ancora a una domenica
l’eterno amore, e tu non sopravvivi
a un Nilo che trascina via le stelle
e che occhi e parole ci rapisce.
Ancora gli occhi, è agli occhi che ritorno
per potere domani, ricordando,
inventarti da capo, tutta intera.
- What is your name? Where are you from?
Nemmeno questo importa
se nella luce frivola del giorno
non saprò riconoscerti
e tu, tu stessa, divenuta un’altra
nulla ricorderai di queste ore.
E’ strano che la luce serva a perderci,
e nel fiume dei volti
tra parole e rimpianti di silenzio
niente più ti somigli o ti rammemori.
Siamo pastori erranti, te l’ho detto,
e nelle steppe della solitudine
ci smarrimmo talvolta. Ci smarrimmo.
- What is your name?
Non importa, davvero non importa:
nella marea d’oblio che ci sommerge,
vittime smemorate d’una frode,
potrò incontrarti – spero – riconoscerti
sentire che sei tu, che non sei un’altra
per un sonaglio d’argento
che appendo al tuo cuore – stasera.
Id: 19019 Data: 04/02/2013 16:37:12
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Il giorno dopo la fine del mondo
Il giorno dopo la fine del mondo
era il cielo senza una nuvola
seminato di lapislazzuli,
e nell'aria c'era una musica
forse eco di vecchio valzer
o canzone dimenticata
relegata col primo pianto
ai confini della memoria.
Tanta luce sopra le tegole
disertate da risse di gatti
come fossimo nel principio
di stagioni votate al male
o di giorni sottratti al tempo.
Ci aggrappammo senza speranza
agli stracci rubati al fuoco
a un testardo "Tivoglio bene"
ai relitti di antiche favole:
"Sopravvivere alle diagnosi"
diventò la parola d'ordine
per marciare superbi ed umili
verso mete senza una logica
nella logica di un'altra fine.
(da Il miele di maggio-11 marzo 1982)
Id: 18157 Data: 17/12/2012 12:04:52
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Sonetto di novembre
Le nuvole, l'acqua dei fiumi
gli oziosi pensieri, passano.
Ti sto scordando
e già mi pare ucciderti, a poco a poco
senz'odio e senza amore
ma per pigrizia, distrazione, tedio.
Dove muori stasera che novembre
addensa bubi ed acqua scende ai fiumi
e irrequieto pensiero
ti irretisce?
Non rispondere, lascia da sé estinguere
questo lampo di sciocca nostalgia
nel pantano banale dell'esistere.
Non rispondermi: rispondere è resistere.
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da "Giocando con la polvere". (1976-1980)
Id: 17945 Data: 03/12/2012 21:17:32
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Sonetto di novembre
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