I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Uomo bianco hai parlato con lingua biforcuta
L’umanità tace Il silenzio si diffonde silenzioso nelle strade, nelle spiagge nei vicoli, nei casolari antichi, nelle piazze metropolitane infette: come mostro alieno, come brezza funesta come canto di morte. Il capo indiano avvolto dalla nebbia resta immobile. Più non si ode Il fischio del treno che va sempre verso l’ovest per portare il progresso. “ UOMO BIIANCO HAI PARLATO CON BIFORCUTA ANCORA UNA VOLTA “ “ CONI TUOI FUCILI, HAI AMMAZZATO MILIONI DI GROSSI BISONTI. ORA NON RIESCI A FAR FUORI UN ESSERE INFINITAMENTE PICCOLO … MA COSI LETALE “ Ma nei suoi occhi Non c’è riflessi di rivalsa o vendetta. Poi lo sciamano tace pensieroso e si alza per fare la danza della pioggia che laverà la terra da ogni virus. “ NON TEMERE, ANCORA UNA VOLTA CE LA FARAI, UOMO BIANCO, MA TIENI A MENTE QUESTO MESSAGGIO. POTREBBE ESSERE L’ULTIMO.
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Sembra un alba normale fuori il cinguettio degli uccellini Domina sul silenzio umano.
Ocram Itiar
Id: 58269 Data: 26/04/2020 11:52:53
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L’ultima immagine »
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Tu ... la poesia »
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Solo »
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Sei ancora viva ...
Sei ancora viva … Sei ancora viva … dentro di me, l’amore non può cessare all'improvviso, quando il cuore smette di battere, il sangue di pulsare e il corpo diviene di cera: ammasso immemore di carne ed ossa truccato dalla vanità umana per l’ultima esposizione oltre il vetro (macabro rituale). ***
Sei ancora viva … lontano in qualche luogo, in qualche tempo. E’ per questo che io ti cercherò. Un giorno ti troverò. Mi siederò a parlare con te delle nostre cose. Ti chiederò come stai. Ti racconterò di Gabriele.
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Sei ancora viva dentro di me, nella mia disperazione, nel mio ricordo nel mio amore, e quel cordone d’amore che ci lega, non è mai stato reciso, e ora vince la morte.
Id: 18046 Data: 09/12/2012 19:22:41
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Aspetterò
Aspetterò ... Aspetterò che il tuo cuore oda la voce del mio, Aspetterò silenzioso, come il germoglio attende la primavera, come il cucciolo di passerò nel nido aspetta la mamma che è volata in cielo per procurargli il cibo. Come il giorno aspetta l'alba Come Penolepe pazienta nella sua attesa, come l'amore aspetta l'amore. *** Un giorno, vedrai, anche il tuo cuore comprenderà la lingua del mio
Ocram Itiar
Id: 18045 Data: 09/12/2012 19:11:27
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Ruberò il tuo cuore
Ruberò il tuo cuore
Ruberò il tuo cuore, lo farò volando con ali del sogno nella tua camera a notte fonda. Varcherò silenzioso la soglia e poi accarezzerò il tuo viso ed i tuoi capelli fino ai primi chiarori del giorno. *** Sarò la tua ombra muto e silenzioso *** Ti proteggerò dai pericoli della vita e dal freddo cingendoti le spalle come angelo custode *** Di soppiatto, ti sussurrerò alla mente e al cuore il mio amore senza che tu oda alcun suono. Marco Raiti
Id: 18044 Data: 09/12/2012 19:08:26
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Essere nel vento ed essere di vento.
Litorali umidi e solitari, fantasmi sbiaditi d’immagini estive. Le onde si infrangono sulla spiaggia spandendo malinconica schiuma. Essere nel vento ed essere di vento ( l’anima più leggera dell’aria). Il corpo muta col tempo, l’anima, se esiste, no.
Id: 6210 Data: 01/12/2010 20:24:16
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Vorrei...
Vorrei... che lo spazio si fermasse, che il tempo si assottigliasse e la vita fosse un eterno ciclo delle ore più calde e liete del giorno dense di urla di bambini.
Id: 6183 Data: 29/11/2010 15:17:31
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Confronto
Guardavo... le punte immobili dei cipressi che vegliano il sonno di coloro che più non si leveranno ...in quella spenta sera di un fradicio giorno. Nell’auto, noi, esclusi dal resto, ma coinvolti nell’umore, a trascinare una storia tra i timori e le speranze del futuro. Mi volsi a confrontare la vita che lentamente si consumava lì e la morte, che marmoree scritte proclamavano là.
Id: 6032 Data: 16/11/2010 14:34:58
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Ciliegi in fiore sul colle della mia infanzia
Una nuova stagione fiorisce e mi coglie incolto e stepposo come la valle dove giaceva la mia illusione. Il fiume ha continuato a levigare i ciottoli della ghiaia e la trasparenza dell’acqua sembra immutata. Ma nella luce di un tramonto che si cala tiepido sui colli imbruniti, si affacciano alla memoria indorati campi cinti da fragranti pergole, che si smarriscono poi tra grovigli d’erbacee. Come una gemma di sogni mai fiorita. Il cielo ha aperto il tetto della casa che pur logora e tremolante regge l’ultimo filo di speranza.
Id: 5950 Data: 10/11/2010 09:12:28
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A mia nonna
Una fredda fotografia sulla lastra di marmo. “HIC IACET IN PACE” l’epigrafe scolpita nel mio cuore. Riposa... ora, nel silenzio dei morti, tra i sussurri dei vivi che si apprestano a cambiare i fiori appassiti nei vasi. Riposa la tua anima nell’ultima dimora comune immersa nella vergine quiete della campagna da dove ha origine la nostra stirpe. Cheta i sussulti della vita lì, tra la tua gente, vicino a tuo figlio e a fianco di tuo marito. Così come ti aveva visto il nostro mondo. Io, il cucciolo preferito della nidiata, mi poso davanti alla tua tomba; la memoria cancella il muto ritratto e la tua immagine mi si impone davanti così forte e bruna, vestita del tuo mondo di grano tra albe e tramonti di zolle sudate o in domestici tepori accanto al camino mentre la focaccina cuoce nei testi di terra.
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Finì... un triste giorno di febbraio che il cielo aveva vestito di bianco lutto ...finì. Guardavo il tuo corpo di cera incapace d’ingoiare lacrime.
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Prego Dio affinché la tua saggezza mi guidi e mi consiglio con te incurante del tuo presente.
Id: 5902 Data: 07/11/2010 09:51:09
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Notte nel cuore di Tellaro
Dalla piazzetta stretta, in giù, s’imbocca il carrobietto. Mite e tiepida luce di lanterne antiche c’illumina il cammino e dietro gli angoli s’agguantano spettri e fantasmi di pirati antichi. Più irta si fa la strada più pendenza hanno gli scalini e più ti cingono gli archi con paterni abbracci. Poi si giunge alla terrazzetta davanti all’umile chiesetta dove segni e disegni di gesso dividono il lastricato, prove di giochi, urla e salti di fanciulli che il trascorso giorno ha avuto in dono. Indi, poggiati i gomiti sul muro di cinta, muti si sta a contemplare il buio. Si discerne nell’oscurità: di tormentati scogli, ombre confuse giù in basso, pioventi e violenti dirupi a manca e innanzi, alzando gli occhi, mal s’intravede la retta linea che terra alle isole congiunge. Brillano in danza le lontane luci di Portovenere e l’eterno scandisce la lampada del faro. Porta la mente a dì più freschi quando, nell’aria assai più frizza, l’infuocato carro discendeva, a guisa di rovente palla nelle acque si tuffava colorandole di sangue. Passata la diletta sosta, davanti al sacro tempio la strada ci cala e, giù in fondo, nell’ansa a spillo dove s’incunea il mare, fedeli scafi posano nella quiete ad attender ora di nuove marine aurore di pescator partenti. Per risalire su nella scogliera dov’è confine estremo l’infinito mare e sovente amanti s’adagiano coperti dal celeste manto.
(Tellaro è un delizioso borgo ligure nel comune di Lerici(SP))
Id: 5880 Data: 05/11/2010 18:03:52
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Notte nel porto
Riverberi galleggianti di luci che danzano come odalische sulla cresta scura dell’acqua. Sfuggenti fari di veicoli tra gli intervalli delle palme che cingono la strada, tanto rade quanto vicine. Castelli di luci sulla costa e bastimenti imbanditi come alberi di Natale; filari di lampioni. Il porto dorme la sua notte, tace i suoi affanni e le sue diurne fatiche, mentre l’anima posa nella quiete, mostra la veste romantica a coppie di innamorati che amoreggiano sul molo. Io unico testimone del tuo monologo.
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Riposto hai molta più fiducia in me di quella che avresti dovuto trovare in te. Curioso... memoria affianca la casa ora fredda e cadavere (che pare difficile credere sia stata viva) al lento rullio delle lievi pieghe del mare, là, già fuori dal chiarore dei riflessi.
Id: 5807 Data: 31/10/2010 09:35:33
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Romanico arco
Acrobazie di rondini sopra il romanico arco, che si staglia mitico (scrigno d’arcaici misteri) là ad occidente, dove un lembo di cereo rosa tra il perla tradisce il recente tramonto. Lungo prospettiche linee, palazzi, case moderne ed antiche fuggono insieme alla vita intera, laggiù verso la mesta luce a carpire gli ultimi respiri del giorno. Bagnato dall’incertezza, il mondo sembra spegnersi. *** Ed io, lì, ad attendere che la tua natura cambi. Come se si potesse mettere il giogo ad un’idea e costringerla ad arare i campi dell’imprevedibilità.
Id: 5791 Data: 30/10/2010 09:50:39
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L’ombra della sera
La speranza vola oltre l’orizzonte marino… per tutta la vita. Quando poi scende la penombra della sera… tutto diventa più confuso nel malinconico crepuscolo …e la certezza diventa timore, …paura dell’ignoto.
Id: 5781 Data: 29/10/2010 10:00:17
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La vita e la morte
La vita e la morte procedono a braccetto lungo tutto il tempo. S’ignorano, non si guardano, sembra che l’una non si accorga dell’altra. La prima bionda… stupenda. La seconda bruna, altrettanto meravigliosa …nel suo genere. Poi d’improvviso si voltano, …si guardano, …si baciano.
Id: 5705 Data: 23/10/2010 09:13:11
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Ali di gabbiani
Ali di gabbiani laggiù dove un tenue crema pastello ha preso il posto di un più violento rosso sanguineo. L’orizzonte cela i miei domani e la speranza brama affinché, una di quelle ombre che volteggiano laggiù dove la retta linea confina la prateria delle verdi acque, sia la mia anima.
Id: 5679 Data: 21/10/2010 09:52:04
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