I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Sillabe
annodate le dita del nostro resistere appesi a parole grafemi e fonemi sdruciti e ammainate le vele: il buio quando si piega ha un attrito viscoso, di nuche sui cuscini, e c’è un accento di sonno smosso nel nero, l’enclitica impacciata dei tuoi passi sono parole che risuonano sdrucciole in un posto grande e vuoto e noi siamo rimasti come esiliati dal verbo e dalla sillaba, nel dubbio che precede ogni gesto, nel barlume interrotto di pensiero in cui l’elisione si compie inevitata - e forse saremo soltanto un modo di starcene schiusi alla notte come lucciole minuti e accolti nel suo palmo, finalmente pronunciati in un gerundio triste e infinito - le nuvole di domani ci voltano le spalle, il mondo è accaduto a un passo da noi
Id: 69219 Data: 08/10/2023 15:38:28
*
Dissezione
Ora mi appresto con precisione chirurgica a compiere la dissezione ma tu guarda, guarda con attenzione: questa la mannaia con cui qualcuno ha travolto, scuoiato, questo lo scintillio di parole cui abbiamo creduto, queste le poesie, messaggere di nulla, queste le fragili teste, questa la brulla terra di nessuno, intatta, questa la grazia e la pulizia della guerra, questa la mia delusione assuefatta, il mio occhio storto e offuscato: questo tempo non è che il cadavere dissepolto, già morto, di molto tempo ch’è stato e passato. Anche dopo la prova provante, dirimente, l’experimentum crucis, ancora tentenna la nostra mente, ancora non capiamo, non abbiamo imparato. Perciò guarda bene, manda a memoria, non t’inganni la Storia, lo sciabordio dei suoi anni, ricordati i danni e la distruzione, ripeti la loro lezione.
Id: 67409 Data: 18/12/2022 16:30:36
*
( un poeta )
Se sarai bravo - e lo sarai - se saprai non essere schiavo di te stesso o altri, potrai forse un giorno anche tu con l’ostinata tua arte e le sue annerite indecifrabili carte entrare per sempre a far parte dei più grandi bugiardi di tutti i tempi. Se guardi il cielo da questa storta terra di cenere smorta e smagrita, dove la guerra pare infinita e tu ti trascini e vivi appena, cerchi un bene qualsiasi e non lo trovi. Nulla che acquieti la pena. Forse è per questo che scrivi le tue assurde cantilene per giorni segreti, più limpidi e lieti, per cieli più vividi e nuovi.
Id: 67104 Data: 06/11/2022 11:28:25
*
(Kandinskij)
La geometrica, perfettamente falsa astrazione di un quadro di Kandinskij dai colori variopinti mi ricorda la confusa astrattezza di ogni nostra ambizione e davvero non c’è mai stata estasi né ascesi, solo una grande tenerezza, se non nella stanza la plastica arancione, e comprata in un negozio di cinesi la verità dei girasoli finti
Id: 65258 Data: 27/02/2022 09:09:23
*
(oleandro)
a contarli gli anni spesi a un crocevia sono quel nome spento che non torna, la luce di ogni giorno che va via e tracima tra il muro e l’oleandro: sarà il buio del cuore che risillaba l’effimero segreto della vita, il gelo notturno di una rima, in quest’oscuro respirare lento di tende in piena luce, bagliori, vetri accesi, bianca crudeltà di quadranti e calendari, tutta la viltà del sogno che dirada, frasi nel buio brancolanti, maceria di parola che non si ricuce: sei la fiamma di un’insonnia breve tra fiumi distanti di sguardi, voce convocata che si estingue tardi coi lumi di strada, scheletro di rami, notte e neve
Id: 64148 Data: 26/09/2021 10:01:42
*
(voce)
non ho versi o voce in cui riposi la misura della luce seminata, che conservi l’umiltà di un inchino delle siepi al primo buio, lo sgarbo triste dell’uomo appoggiato a un muro in pieno cielo: nessuna la sillaba, la parola in cui si celi quest’ombra di vita che si tocca, le mie vene, la sedia in paglia, l’esagono della bottiglia, la caffettiera: troppo presto è venuta questa sera, e io non so più pronunciarla
Id: 63999 Data: 12/09/2021 09:06:11
*
(carta)
qui dove l’inverno è poca luce che si ostina a un deserto di pagina imbiancata dallo sguardo notturno resiste un germoglio di parola come fiore di buio senza spine e poca cosa che ti chiedo è il triste garbo tacendo se ti mendico un sorriso: non ho altro, in quest’ora ammutolita della vita
Id: 62667 Data: 25/03/2021 15:50:13
*
(ombra)
sei stata per me l’ombra serena che non torna, l’ospite inatteso rimasto alla soglia, il verbo che non si coniuga, il perdono inascoltato, un tacere di nuvole che vanno, un piovere a scrosci su terra scura, se ciò che di me sapeste non fu che la scialbatura
Id: 62348 Data: 27/02/2021 08:13:19
*
(donna)
chi sa chi era il tacere della donna venuta incontro al buio del cammino nel cuore e nel sangue del mio giorno ad asciugarmi il volto...
Id: 62026 Data: 31/01/2021 10:46:44
*
(verso)
non tutto quel che siamo fruttifica nel verso, il resto è petalo bianco: piovono in silenzio poche sillabe cadute da un ramo
Id: 62024 Data: 31/01/2021 10:38:26
*
(landay)
non è la rima “fiore-amore” la più antica del mondo: è “cuore-dolore”
Id: 61944 Data: 24/01/2021 22:42:14
*
(siamo uomini...)
siamo uomini, siamo tanti pezzi di carne e saliva e arti rotolanti, ma quando mi nomini io so che fra tanti hai scelto il mio nome per consolarti sono uomo, sono tanti pezzi di carne e saliva e arti rotolanti, ma quando ti nomino tu sai che fra tanti ho scelto il tuo nome per consolarmi
Id: 61859 Data: 20/01/2021 12:49:48
*
(mani)
quanto il terrore negli occhi di allora, immenso, a guardarti chinato il volto e fredde come rami intrecciati al mio silenzio alla domanda taciuta al fondo della gola d’improvviso le tue mani hanno risposto: non si muore senza preavviso
Id: 61801 Data: 15/01/2021 19:02:45
*
(al fondo)
che cosa resta in fondo del sonno e di voi, dal ciglio o dal fondo sperduto degli anni: solo questa logora coperta che tace, quando ben altra notte è calata sugli occhi e ha lavato via il buio degli anni come a un catino sporco, o morta verità che giace al fondo
Id: 61763 Data: 13/01/2021 14:02:56
*
(penombra)
c’è una luce che dispera franata dall’ombra, l’ombra di me divisa dalla porta aperta, dallo spiraglio il tempo buono che ancora non entra, rimane alla finestra e i giorni spartiti uno a uno nel delirio infuocato della veglia nel corridoio a mezza strada all’avanzo di sole ci sono panni lasciati reduci ad asciugarsi le membra, all’angolo in cui mi scopro e sono solo davvero: non mi resta neppure me stesso
Id: 61745 Data: 12/01/2021 11:58:01
*
(madre)
sei tu, madre, che ho visto svanire nel grigio degli occhi di tua madre? sei tu, madre, che vedo morire mentre piangi la tua morte di madre? non lo so, infanzia, dove ti hanno sepolta, cenotafio a lume spento, o in qualche tomba vuota di nome: non posso più calpestare il cortile dov’è il gatto, e il grande aquilone volato via, oltre il recinto...
Id: 61744 Data: 12/01/2021 11:52:16
*
(dita)
le dita dei morti hanno il tocco lieve dell’eterno, lasciato tacendo nel partire, carezza caduta sui capelli, sono treni che passano città di nebbia, squarciano il velo in questo spazio di voce in cui ti penso viva nel sangue delle rime nel gorgo della terra in cui siamo scesi muti con cuore rastremato, muti come chi ha saputo, oltre quegli argini ti ho vista venire a noi gente d’altre sponde
Id: 61742 Data: 12/01/2021 07:39:38
|