I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Ora capisco
La mente proietta sulle palpebre chiuse limpidi ricordi. Posso toccare con mano un sole caldo, facce sorridenti, la libertà che soffia vigorosa per chi è giovane davvero. Potrei toccare con mano ma, non riesco, le distanze m’ingannano.
Quella giovinezza non è più in me, ora lo vedo. I brividi che la mia pelle, come una tenera albicocca, sintetizzava in impalpabili emozioni, suonano ora ruvidi.
Ospito cellule morte mentre galleggio in questo letto di cemento liquido. Tra il mio buio e quello della notte vi sono pochi passi ormai.
Id: 3717 Data: 01/03/2010 17:39:37
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il volo più bello
Trepidanti le ali, istantanea permanenza di colori e battiti. Ora vicine, ora lontane inseguirsi e sostare, farfalle scrivevano nell’aria la parola amore.
Polverosi grilli suonavano ed il vento, roco, taceva. Irti arbusti di mirto e rosmarino, osservavano ammirati, di legno ed etere, la danza profumata, d’azzurro e vermiglio, colorata.
Senso di infinito, nel mezzo dell’estate ed alcun presagio dell’orrenda offesa, che, priva di candore e repentina, irrompeva, feroce e sicura a colpire chi si distraeva per amore.
Mira senza scampo, volontà senza radici, come un missile, una bomba, farfalla a picco su chi, lieta, sorrideva. Così, abbandonava il volo e cadeva come lente, le lacrime, la pelle.
Ancora un fremito, le ali azzurre, ancora bella, mentre moriva così, sola, in terra piccola ombra ad affrontar l’eterna fine.
Un sussurro, il lamento vedovile, e nessuno a raccontare che niente può durare. Stridule si levavano, sole le grida di vittoria di chi non sa sperare.
Id: 1711 Data: 03/03/2009 13:42:53
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