I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Non chiederci la parola
Non chiederci la parola implorava Eusebio. Valerio non pretendeva di dirla. Chi, allora, rinchiuderà il niente in parole ? Si domandava Samuele. Ed io? And I am dumb to tell...
Id: 54943 Data: 12/10/2019 00:36:24
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Vorrei tanto morire ad occhi aperti
"Vorrei tanto morire ad occhi aperti" pensò, mentre la pietà d'un vento senza memoria chiudeva i suoi occhi che contemplavano il fastoso abbandono del giardino autunnale: alzò le braccia al cielo come per farsi largo in dio, ma non fu abbastanza...
Id: 44875 Data: 31/10/2017 21:55:31
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Trilogia della vita bambina
1. Al riparo degli alberi scossi dalla fatica del desiderio, scrocchiano i suoi passi perduti nel giardino in bilico sulla luce doppia del crepuscolo, mentre dentro una lacuna del tempo le altalene lottano con passato e futuro ricercando nell’oggi e nell’allora piccoli frammenti di destini da ricomporre: «babbo, sai, l’erba voglio cresce nel giardino del sì»; bouquet di parole sussurrate all’orecchio della mia diffidenza. 2.
Ho sacrificato parte del corpo, sull’altare della tua bocca sorda, a questo scrivere senza parole per morire una volta e una soltanto quando accarezzando i fianchi della notte – come un sogno lagoftalmo ingiallito sul cuscino – le mani del silenzio stringeranno al mio cuore assottigliato la nostalgia per il dolore della pietra per il sapore dei colori e soltanto la memoria dell’acqua allora svelerà l’inganno della polvere che si alzava da quel sentiero mai battuto dove al termine di quella battaglia d’amore all’ultimo sguardo di te non rimarrà che il nudo nome inciso nella rosa del mio silente soliloquio.
3.
Indistinguibile nella luce la vita la prese alle spalle, ciò che non ha nome non può essere svelato .......................................... ma è stato davvero così?
Id: 42104 Data: 26/03/2017 20:50:11
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Attacco di panico
- Attacco di panico - E all’improvviso l’urgenza delle ossa madide si oppone al mondo, la vita sopravanza la vita alla ricerca d’un cazzo di principium individuationis (la tavoletta del cesso su cui sei seduto, il volante dell’auto, il carrello della spesa, il cuscino…) che ti tenga ancorato a questa terra che non è più questa terra: è forse un albero quello questa la mia stanza? Si può morire senza morte – scrivo con lettere d’acqua – mentre dal mio io in frantumi sale il sapore di mandorla amara.
Id: 38954 Data: 09/08/2016 23:30:00
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Vestita di luce e vento, i capelli
1. Vestita di luce e vento, i capelli lordati d’azzurro, il suo desiderio rastremato mi donava: sulla pelle morsi di pioggia estiva. 2. Cavalcando le vene dei miei polsi il fiume le si infranse sulla bocca le rovine del suo volto spezzato trascinando con sé. Con la vita tra le braccia delle onde scolai idromele dalla sua piaga ed il nulla ebbe accesso.
Id: 37064 Data: 28/03/2016 20:52:31
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Il mestruo lunare saccheggia
Il mestruo lunare saccheggia l’impermanenza del giardino dove la clematide e la forsizia coagulano estenuandosi in verdi concrezioni oltre le quali miraggi di vele – custodi di lontananze – come silenziose deflagrazioni corrono l’aria ad accudire il vento. Così fra inganni e foschie qualcuno abbandona la riva con la sua mitologia della polvere e dopo aver raccolto i propri incubi da pareti oramai orfane del loro antico candore s’avventa al dolce martirio delle onde mormorando – thessámenoi glukeròn nóston – con la corrente intrecciata alle dita «Solo la perdita è il mio guadagno» e già il sole nuovamente occulta la vita colando luce: i recessi del mio volto dimentico del mare accolgono lacrime incompiute che premono le costole del giorno.
Id: 36944 Data: 20/03/2016 20:48:54
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Apuane
- Apuane - I raggi del sole ghiacciano e si rapprendono in un bianco senza fondamento: l'ombra del cavatore penetra il marmo.
Id: 36284 Data: 11/02/2016 11:10:40
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Accadde - rivista e riproposta
A mia figlia Ipazia Accadde il primo giorno di Marzo con l’illacrimato pianto d’ogni epifania. Sono forse io ad ascoltare quel grido che invoca consolazione? Non so. Ma tendo le braccia verso il fantasma d'un sorriso al colostro che mi estromette dall’evento della vita che sopravvie al nascere e tutto è per sempre e non è più.
Id: 28423 Data: 03/11/2014 18:26:39
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Attraverso luce e acqua piange il platano
- Attraverso luce e acqua piange il platano - A Paolo Ottaviani Attraverso luce e acqua piange il platano disegnando arcipelaghi d'assenza sulla massicciata - costellazioni di pietrisco che narrano di destini oramai muti ben oltre il ricordo. Il glicine s'intreccia al gelsomino sopra convenzionali realtà a nord-ovest dell'inintelliggibile, qualcuno l'illune anfrattuosità del mio respiro mutilato canta.
Id: 26269 Data: 24/06/2014 18:35:14
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Aurora adamantina. La marea
Aurora adamantina. La marea dei suoi segreti ingravida la spiaggia, fatagione salmastra che scivola tra le dita umide restituendo assenze, diafane ricordanze, risonanze d’ottative esistenze. Poema lustrale del mio luttuoso non sapere non potere volere. Dall'e-book Cadenze evitate pubblicato da La Recherche.
Id: 15056 Data: 06/06/2012 13:46:07
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Festa di paese
- FESTA DI PAESE -
Sul sagrato cancellato dal sole su stole di prelati intramondani s’appoggia l’enigma d’un dio non più ubiquo – forse obliquo – al quale s’alza d’ossuti vecchi sparuti – in monotone estasi – l’antica preghiera scalza. È il carosello l’eterno ritorno del giostraio la bestemmia il suo osanna! Denso il fumo dell’agnello si fonde con l’incenso. Si soffre di ricordi e la banda stona un motivo immemore declinando le forme del morire.
Id: 12668 Data: 10/02/2012 18:03:12
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