I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La casa e le ossa
Cosa resta della voce, o morte, mimare l’aria segreta fra le costole.
la casa e le ossa, ricordami di dirti nella preghiera viva – piegata come la carta insistere nell’evoluto – al volere di un pensiero
nella prima volta ti restarono il sole la carne da pestare all’angolo nutrimento nel sapore e nel letto sfilato - silenzio distrutto
poi piccino mio principe – imbacuccato alla notte fin sotto il mento un grugnito di voci e storie quanto il rapimento delle sirene
la corsa tirata per i capelli nella terra percorsa dagli aghi e poi bruciante come un singhiozzo l’amore - chiodo calzato nel ceppo amareggiato del sale delle mie labbra
restami nell’ansa di cielo che faccio con le mani
Id: 23456 Data: 11/12/2013 10:22:39
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Lesilio attraversato
abito l’esilio come un cammino - destino di buio verso casa intascando parole nella semplicità della sera un nome ritmato nella festa delle foglie sbriciolate attorno al tempo che fermo dal guardare abissi come il tratto deciso delle tue spalle al tramonto, attingo nella notte l’impossibile suono degl’inverni attraversati come giardini d’arredare e cerco il bordo, la palpebra bagnata dal nero - testimone nel giro sospeso al chiavistello alibi di preghiere e addii ricordati per assenza, che scioglie i muri sputati dalle luci – alternate da quelle certezze addormentate sul lato sbagliato del ventre e appiccicarsi poesie come fedi nuziali miagolando come bestie sotto l’acqua che ci fa brucianti come una parola impronunciabile
Id: 19701 Data: 23/03/2013 09:47:12
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Segmenti di guerra
Segmenti di guerra
I
si rapprende un pugno di verbi nella congiura che l'aria mi gira - come in attesa di forca - e spremo sulla tua bocca l'essenziale per lavorarti un silenzio con la lana e i rovi di certe qualità allattate con veleno di guerre
II
è particolare questo tuo gesticolarmi i rami le foglie morte - macerate dai singhiozzi sono dispersioni, tentacoli amarognoli [nel patrimonio che le falde molli disegnano a salire come vermi una bava a seguire, che disprezza il respiro dei liberi]
III
ti fai voce profonda, barocca come una caverna l'esilio porta alla terra - altro vento difficile e la notte, ancora, diventa notte come la memoria che strappa dagli occhi le paludi e quei lussi che cadono e ri-cadono nei fori delle tue orecchie
Id: 19427 Data: 03/03/2013 22:49:00
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Linedita bestia che precipita nei limoni
io porto una bestia ad abitarmi si bacia i piedi mentre si trat-tiene con una mano alla terra e mi sento spiata nel gesto, arcata sopraccigliare smarrita al buio tardo della neve * un mondo nascosto, nei limoni l’aspro morso della notte in questo ancoraggio spento * dentro non resta che una mattonella il nome pervaso d’azzurro, ha un nero angolo da leccare – nel giro che la pancia mi permette di spingere in un minuzioso labirinto * e riconsegno la voce, al tuo occhio il mio frequente assassino che percorre a piedi il mio animo precipitato nei limoni
Id: 19161 Data: 12/02/2013 20:00:48
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Lomaggio rimane sul tavolo come un formichiere
L’omaggio rimane sul tavolo – come un formichiere di versi
Voglio uccidermi, sfuggire alle mie responsabilità, strisciare di nuovo nell’utero.
-Sylvia Plath-
nervosa di giorni salati e di una casa spaccata raccolgo l’odore pettinandomi una povertà che mi percorre il corpo come una fame in questo male che occulta la parola con una paura che non mi parla faccio d’erba le unghie il mare ha nel sale il fuoco – che scrosta l’impiccagione degli errori
e si fanno bestie questi pezzi di muro senza colore tolgono la mia infanzia dai bulbi le mani hanno un fondale di meduse che in lamento schiumano piscio in un eclissi di formiche e nuvole
Id: 18682 Data: 16/01/2013 21:05:48
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