I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Non ho necessità di brillare,
non voglio ricchezze,
non voglio tesori,
l’interesse si spengerà
del dover sembrare,
del superfluo scintillante
benda negli occhi di un esistenza,
di un vivere,
attimi di felicità confusa,
quella vera sempre più rara
si perde si spreca nella vacuità.
Poi gli occhi di un bambino
felici di fronte al padre
sotto un sole caldo
di un pomeriggio calmo,
su una panchina spezzare il pane,
offrirlo al genitore sorridendo
veloce
è tempo di giocare.
Spazio
Terra, acqua, aria
occhi, lacrime e sorrisi
spazio incolmabile ed infinito spazio,
riempito solo dall’essenza di soffrire,
di amare, felicità di essere,
nell’ egoismo dilagante,
di chi ha scordato il significato.
Iride
Vorrei guardare il mare
per capirne il senso,
mentre cerco la scintilla
mi cattura un vuoto,
distolgo la mente
rimane il desiderio
capire, vedere, riempire
guardo gli occhi di mia figlia
luce di quell'iride che riempie il buio.