I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Il silenzio quando non credi
Preghiere laiche senza tempo sussurrate nella mente da giovani voci passate. Fresche oasi per l'anima salvano i vaganti dal caos dell'andare, resiste l'inconsapevole trascendere verso un improbabile divino di audaci speranze troppo grandi da nominare. Il silenzio gotico accoglie i dubbi sull'esistenza, come fiori puri adornano l'altare del disincanto. (tratta dalla raccolta "Nessuno nasce pulito", edizioni nugae 2.0 - 2016)
Id: 56675 Data: 10/02/2020 16:16:09
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La speranza ai tempi del colera
a Gabriel García Márquez Ho già belle e pronte in paziente attesa dagli anni verdi tutte le cose ereditate da usare in vecchiaia, la cipolla del nonno ferroviere per quando, assuefatto alla provincia antenata non avrò più treni da prendere e futuri in cui sperare, il tabacco da sniffare, come sacre ceneri di giorni assenti per quando, evaporata l’ultima goccia di Preludio d’Oriente non avrò più pelle di collo da odorare e carte impregnate da conservare, la cassetta militare di mio padre, tarlata dall’irrisolto per quando, una volta lette tutte le parole che andavano lette e dopo averle rilette insieme agli altri reperti dell’anima amata giungerà il momento di mettere da parte, senza lucchetto i libri dedicati con amore e disperazione e i biglietti rifiutati dalla storia ufficiale rispediti al mittente per non lasciare tracce.
Ho già bello e pronto, è sempre lo stesso, non potrò più cambiarlo – e se poi mi chiami al tramonto? –, il numero di telefono dell’altrove per quando, spezzate nel sogno le ultime catene invisibili dell’indecenza ormai libera, sarai pronta ad invecchiare con me nell’angolo perfetto della vita.
(tratta dalla raccolta "Pomeriggi perduti", Edizioni Kolibris - 2019)
Id: 56667 Data: 10/02/2020 08:49:46
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Foliage
Lo chiamano foliage questo tripudio di colori ardenti ma morenti, rantoli di linfa da alberi che affondano radici in antiche sorgenti sanguigne per battaglie perdute nel tempo. Riportano sotto il sole malato d'autunno la ruggine di spade celate, le urla vermiglie della storia nascosta. Si accendono in rossi tramonti di foglie le ultime speranze estive, non si rassegna il contadino strappando lembi di terra alla verde memoria del mondo. Non è ghiaia, ma ossa trite quello che vedo, bianco e sparso, concime umano sulla strada del ritorno. Ogni cerchio nel legno tagliato è un aneddoto sussurrato a orecchie stanche come muli di guerra, perdonate il passante che non ascolterà, il grampasso distratto da altre glorie terrene.
Id: 56562 Data: 05/02/2020 11:01:36
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Amorose retoriche
Sorprendermi vorrei del novello bussare alla porta dei giorni canuto camminando curvo al fedele fianco di chi fedele sa cominciare da zero, di chi, lontano dai ricordi, ricorda - e dici “Amato!”, impastando labbra e occhi con dita di madre - da bronzei schemi usurati come piedi di santi a lungo baciati e venerati dalla noia corrotti del non sapere. Troppo in profondità, non sulla pelle ha scavato nel tempo l’irrimata parola che curava solitarie lucanìe, è ora di ammalarsi, Esculapio! di vita, quella lontana fuggita esistenza da calcoli senz’anima, senza corpo, universo, dio. Quando avevo casa e dimora tu non c’eri, non seguivi i passi miei, quando sei comparsa e con te la luce, e il viaggio e il dolore, e l’autunno del noi, non più casa a prendersi cura dei sensi ma un albergo a ore c’accolse materno e comprensivo perduti riscoprendo posizioni innate. Solo per brevi attimi in oceani di tempo falso ho invidiato la sicurezza del vostro essere inquadrati nel mondo che corre e produce, poi mi accorsi tra lancette in moto e l’amaro ticchettio degli invisibili che avevo già il mio scettico credo a cui abituarmi nel tempio dei tempi per eccesso di scelta, come un cavallo senza recinto. Chi ha bisogno di altre religioni quando ha la poesia? (immagine: "Amanti al cellulare", by Banksy)
Id: 56446 Data: 31/01/2020 15:52:10
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La saggezza della pelle
La mia pelle odora di morte, adagiata su carni putride in stanze senza sole è orfana di aria che asciuga. Innumerevoli acque lavano via l'inesistenza non risolvendo il tanfo interiore di un corpo vivente che muore per mancanza di strada. La ricerca della perfezione è preda del tempo fuggente, il quotidiano appassire risalta senza tregua tra gli unguenti dell'apparenza. La mia pelle odora di tomba e vestita di indumenti culturali attende una resurrezione lenta.
Id: 20452 Data: 14/05/2013 16:14:32
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Tutto è flusso
Amava visitarla sotto la pioggia di Dicembre
nel periodo della contraddizione,
città prigioniera del suo sole da cartolina.
Fu dopo aver letto alcune frasi di Bohm
che scoppiò in lacrime discrete
mentre camminava
tra i vicoli di Napoli e la folla di turisti
in cerca di pastori e pizza.
Scoprì che tutto è flusso
movimento e illusione.
Che la morte non esiste.
Allora cosa sono queste luci di festa?
Questo traffico per i regali?
L’odore d’incenso dolciastro
fuori Santa Chiara?
Le reminiscenze borboniche?
Le biblioteche ricolme di incunaboli?
La bella signora in cerca d’avventure
e la musica dal conservatorio?
Cos’è tutto questo?
Questa paura di bagnarsi e la fuga
sotto gli ombrelli della coscienza?
Id: 20451 Data: 14/05/2013 16:02:17
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